Magnetismo

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10 ottobre

Chi me l'ha fatto fare di venire fin qui, è stata una pessima idea.
Anzi io so benissimo chi mi ha fatto venire fin qui, vorrei prenderlo a sberle, lo farò dopo la partita.

Anzi io so benissimo chi mi ha fatto venire fin qui, vorrei prenderlo a sberle, lo farò dopo la partita

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Jo e le sue idee del cazzo.
Sa benissimo come sono andate le cose tra me e Nicolò, non posso presentarmi alla partita come se nulla fosse.
Eppure sono qui fuori dallo Juventus Stadium con in mano il biglietto e il pass che quel pazzo di italo-brasiliano mi ha mandato decidendo se entrare o no.
Tra 20 minuti la partita inizia, devo decidere.

Faccio un respiro profondo, ok fanculo, posso farcela.
Entro e dopo un po' di peripezie riesco ad arrivare fino alla panchina dell'Italia, dove non c'è nessuno.
Sono tutti in spogliatoio mi sa, meglio che li aspetto qui.

Italia-Belgio

Formazione ufficiale dell'Italia (4-3-3): Donnarumma, Di Lorenzo, Acerbi, Bastoni, Emerson, Barella , Locatelli, Pellegrini, Berardi, Raspadori, Chiesa.

Formazione ufficiale del Belgio (3-4-2-1): Courtois, Alderweireld, Denayer, Vertonghen, Carrasco, Witsel, Tielemans, Castagne, Saelemaekers, Vanaken, Batshuayi.

Dalle formazioni deduco che Jo sarà in panchina, così decido di fargli una sorpresa.
Vado a sedermi in tribuna ed attendo l'entrata delle squadre in campo.

14:57 Inno italiano.

Dalla tribuna lo vedo dritto in faccia, ma lui non vede me.
Non si accorgerà nemmeno che sono qui, ma meglio così, in fondo io e lui dobbiamo stare distanti.

15:00 Calcio d'inizio. Italia e Belgio si inginocchiano prima del fischio d'inizio come simbolo della lotta al razzismo. Italia in maglia azzurra, Belgio in maglia bianca.

La partita comincia ed io di soppiatto mi avvicino alla panchina dell'Italia.
Jo in questo momento é in piedi che sta prendendo una bottiglietta di acqua, così gli corro incontro e gli salto addosso da dietro.

"Ciao brutto stronzo, mi volevi qui? Bene, ti ho accontentato" gli urlo in un orecchio.

"Cristo Jenny mi hai fatto fare un infarto", poi si volta verso di me e dice: "Sei veramente qui?"

"Si, sono veramente qui" confermo.

"Che stronza" dice stringendomi forte.

"Si, mi sei mancato anche tu" dico ricambiando il suo abbraccio.

Tutti i ragazzi seduti in panchina vengono a salutarmi, quelli che conosco abbracciandomi, quelli che non conosco porgendomi la mano e presentandosi.
Lo staff cessa di fare il proprio lavoro per qualche istante per salutarmi con un sorriso e Roberto scuotendo la testa in segno di approvazione mima con le labbra: "Sapevo che non era per sempre".

Già, forse ha ragione lui, il per sempre non esiste.

I ragazzi mi fanno spazio in panchina ed io mi siedo tra Jorginho e Lorenzo, che ogni due minuti mi dice qualcosa in napoletano per assicurarsi che non me lo sia dimenticato in questi mesi.

18 sfumature //Nicolò Barella//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora