Jk-
Ottobre 2015, Key West, Florida.
Il cielo era cupo e basso, percorso da spaventosi lampi bianchi luminosi che squarciavano le nubi violacee. Era scoppiato un furioso temporale e la pioggia torrenziale si abbatteva sulla città di Key West scuotendo le palme lungo i viali, facendo tremare le vetrate degli alberghi affacciati sulla costa, sollevando con il suo feroce picchiettio migliaia di schizzi sulla superficie dell'oceano blu oltremare.
Jeon Jungkook osservava quel suggestivo spettacolo naturale dalla vetrata della sala da pranzo del "Southernmost House Hotel" con un Margarita ghiacciato in mano, guardando alcuni turisti che, colti alla sprovvista dall'improvviso diluvio, fuggivano in tutta fretta dalla piscina affacciata sull'oceano per trovare riparo nel comfort delle loro stanze.Il temporale aveva rovinato uno splendido pomeriggio soleggiato, oscurando i colori caldi e brillanti tipici della Florida. L'atmosfera si era fatta elettrica, e Key West appariva livida e fredda.
Bevve un sorso del suo cocktail e si scostò dalla vetrata, ora rigata dalla pioggia, per avvicinarsi al bar della grande sala da pranzo arredata con pannelli di legno chiari alle pareti e comodi divani di pelle bianca sul pavimento di parquettes tirato a lucido. Dietro il bancone di mogano scuro del bar, le bottiglie di liquori e alcolici ben ordinate sulle mensole di vetro si alternavano ai bicchieri colmi di cocktails alla frutta colorati che il giovane barman aveva appena terminato di preparare, disponendoli sui vassoi d'argento circolari che stavano per essere portati ai tavoli per l'ordinario aperitivo pre-cena dell'hotel.Jungkook prese posto su uno sgabello d'acciaio con la seduta in pelle e posò i gomiti sul ripiano del bancone. Fece roteare il liquido giallo del suo Margarita prima di terminarlo in un solo sorso e deporre il calice vuoto decorato da uno spicchio di lime e da un ombrellino di carta rosso.
La sua testa era altrove, catturata da altri pensieri, e il suo stato d'animo vacillava tra la malinconia e il rimpianto.
La sua fuga a Key West avrebbe dovuto alleggerirlo dalle pene che si portava nel cuore, pesanti come macigni, e invece si sentiva fuoriposto, il corpo dolorante quanto l'anima e la mente lontana, avvinghiata ai vividi ricordi dell'esistenza che si era lasciato alle spalle quattro settimane prima. Abbandonare l'isola di Manhattan in tutta fretta per rifugiarsi ai confini del mondo non era servito a spezzare il forte legame con la sola persona che avesse mai amato veramente nei suoi 24 anni di vita. Al contrario, quella separazione brusca e forzata lo aveva privato di ogni gioia, si sentiva dilaniato dentro, frantumato, disperatamente solo e depresso. Riusciva a scorgere il riflesso di se stesso nel vetro del bar oltre il bancone, l'immagine di un uomo affascinante dai capelli scuri e ondulati con un viso accuratamente rasato dai tratti decisi ma bambinesco e un carismatico sguardo nocciola degno di un attore hollywoodiano. Era un tipo d'uomo che non passava di certo inosservato, ma in quel momento i suoi occhi erano spenti e la sua bellezza appariva velata da una cortina di palpabile sofferenza. Quante volte si era ripromesso di non innamorarsi mai, di tenere ben separati il sesso dai sentimenti, di concedersi solo avventure sessuali e relazioni senza impegno? Tante volte. Con convinzione e fermezza. Proprio per non rischiare di soffrire. Era sempre riuscito a mantenere quel proposito, aveva amato con superficialità, si era concesso tutte le libertà sessuali che un uomo ricco, affermato, giovane e bello come lui poteva permettersi nella realtà mondana e patinata di Manhattan senza mai perdere il controllo delle proprie emozioni. Si era illuso di essere immune al sentimento dell'amore, per poi scoprire, con sua grande sorpresa, che il suo cuore non era di ghiaccio e che la sua anima era più debole di quanto pensasse. Non era stato il piacere della carne a trarlo in inganno, bensì il bisogno fisico e mentale di essere amato e di amare a sua volta, l'inspiegabile necessità di creare un legame a doppio nodo con un altro essere umano, una persona capace di abbattere la sua corazza protettiva e insinuarsi nelle sue vene come una linfa vitale di cui nutrirsi.
aveva abbassato la guardia, si era lasciato andare, e l'amore aveva preso il sopravvento su di lui. Era stato inevitabile. Imprevedibile. Impossibile da respingere. Aveva compreso che ogni essere umano nasce per fondersi con la metà mancante del proprio io, ora lo sapeva, come sapeva che quando due anime affini si intrecciano l'una all'altra diventando un tutt'uno, niente e nessuno può dividerle.
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𝒊 𝒃𝒆𝒇𝒐𝒓𝒆 𝒚𝒐𝒖 [in revisione ]
Fanfiction{𝑪𝒐𝒎𝒑𝒍𝒆𝒕𝒂} Il futuro può essere meraviglioso, e la vita piena di felicità. Jungkook non lo sa ancora, troppo preso dalla sua vita di uomo d'affari che a soli ventotto anni lo ha già reso vicepresidente di una compagnia d'investimenti di Manh...