"C'è qualcuno qui?"
L'aspra voce dell'uomo echeggiò lungo i corridoi bui. Tappandosi la bocca con una mano, Joey Seymour trattenne l'ennesimo singhiozzo e si ritrasse in tutta fretta tra le ombre.
Era sabato sera e, a parte la guardia giurata giù all'ingresso, pensava di essere sola nell'edificio. Fino a cinque secondi prima, quando aveva sentito il trillo dell'ascensore e si era tuffata nell'ufficio più vicino, trascinandosi dietro il cigolante carrello portadocumenti.
Allungando il piede, chiuse la porta con un colpetto e cercò di non fare rumore mentre aspettava che l'uomo nel corridoio se ne andasse e la lasciasse piangere in pace. Aveva avuto una giornata talmente orribile da essere quasi divertente.
Quel mattino, rientrando a casa dopo uno sfortunato primo e unico tentativo di darsi alla corsa, aveva trovato il fidanzato a letto con la sua coinquilina. Questo significava aver visto svanire anche il progetto di aprire una boutique per vendere i gioielli che lei stessa creava. Infine, quando aveva chiamato casa in cerca di un po' di conforto, era praticamente stata diseredata da suo padre. Giornata davvero notevole, perfino per lei.
Normalmente le avrebbe dato fastidio ritrovarsi per l'ennesima volta a doversi rimettere in pari con il lavoro nel fine settimana, ma quel giorno non ci aveva nemmeno badato.
Lavorava come archivista per la 'Santini Worldwide' da due mesi, ma ci metteva ancora il doppio di Alicia a smistare, consegnare e restituire i documenti. Alicia... La sua collega, coinquilina e, fino a quel mattino, migliore amica.
Esalando un sospiro, Joey si abbandonò contro il carrello mentre ricordava lo sguardo affranto di Alicia quando l'aveva trovata con Kenny. Disperata, la ragazza si era messa ad implorare il suo perdono. Nel frattempo, Kenny cercava di far passare il messaggio che quel tradimento fosse colpa di Joey.
Abbandonato di corsa l'appartamento, Joey aveva preso il bus per il centro. Smarrita e desiderosa di conforto, aveva telefonato al padre, per la prima volta in tre anni. Non le era andata bene nemmeno quella. Meno male che aveva il lavoro. Quell'impiego era tutto ciò che aveva...
Ma perché lo sconosciuto del corridoio non si decideva ad andarsene? Non poteva permettergli di vederla in quello stato, con gli occhi rossi e gonfi, mentre procedeva al rallentatore nell'archiviazione dei documenti.
Chi era quell'uomo? Perché non stava bevendo champagne al ballo di beneficenza con tutti gli altri? Joey rabbrividì. Non era mai stata in quell'ufficio, prima. Era enorme, un magnifico tappeto turco sul pavimento e vetrate a tutta parete che lasciavano entrare il crepuscolo e la vista su San Francisco.
E il soffitto era affrescato. Un ufficio da vero re. Un ufficio adatto a... Adatto ad un principe! Mentre il panico la invadeva nel capire a chi apparteneva, Joey spalancò la bocca e si lasciò sfuggire un gridolino di sorpresa.
In quel mentre, la porta si aprì. Reagendo per puro istinto, si nascose nell'armadio a muro.
"Chi c'è qui dentro?"
La voce era severa e rauca. Il cuore che martellava, Joey sbirciò dallo spiraglio che aveva lasciato aperto, e vide la silhouette di uno sconosciuto dalle spalle larghe incombere nella luce tenue del corridoio.
Coprendosi la bocca con le mani, si rese conto di aver lasciato il carrello dei documenti dietro al divano. Se l'uomo avesse acceso la luce, l'avrebbe visto. Farsi trovare a singhiozzare nel corridoio sarebbe stato umiliante, ma venire colta a muoversi furtiva nell'ufficio del CEO sarebbe stato un disastro per il suo futuro professionale!
"Vieni fuori subito! So che sei lì."
Il cuore le si fermò in gola mentre riconosceva la voce. Non si trattava di un custode o di un semplice impiegato. Era il CEO in persona! Alto, capelli e occhi scuri e fisico imponente, il principe Massimiliano Alberto Santini, Maxim per gli amici, era il classico milionario che si è fatto da sé, CEO di una conglomerata che gestiva beni di lusso, con sedi sparse in ogni angolo del pianeta.
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UN PRINCIPE TUTTO SUO
ChickLitCome Cenerentola al ballo, quando l'orologio batte la mezzanotte... Il sogno di vivere una favola di Josephine 'Joey' Seymour sta per essere esaudito. Si toglierà i vestiti anonimi, quelli di tutti i giorni, e indosserà un magnifico abito da sera e...