capitolo 1

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VIOLA

Capitolo 1

Se si era cacciata in quel casino non era certo colpa sua, di questo ne era certa. Nessuno l'aveva preparata a tutto questo. Trovati un buon lavoro, sposati e fai figli, questa è la ricetta per una vita sana, lunga e felice. Felice? Davvero questa monotonia è la felicità? Ecco. Da qui è cominciato tutto, da quel senso di disagio, di inadeguatezza che le attanagliava lo stomaco giorno dopo giorno. Non riusciva a ricordare nulla in particolare di quella mattinata, più ci pensava e più le venivano in mente solo brevi flash; lui che la raggiungeva mentre passava da un ufficio all'altro e le metteva il suo telefono in mano. <Così magari chiacchieriamo un po' senza impiccioni> le aveva detto con un sorriso. Quel sorriso lo avrebbe pagato caro, ne era certa. Con la scusa di un'amica in crisi era riuscita ad ottenere una serata fuori, forse un'intera notte. Sergio, suo marito, non aveva avuto obiezioni. D'altronde, lei era sempre stata una compagna se non proprio fedele, quantomeno attenta, affettuosa e presente. Questi erano i pensieri che le affollavano la mente mentre si dirigeva a casa di un quasi estraneo di dieci anni più giovane. La lusingava che un ragazzo di soli 23 anni le dimostrasse così tanto interesse. La lusingava e la innervosiva. Sapeva di essere in forma, non era perfetta ma aveva un bel fisico slanciato, un portamento sicuro, lunghi capelli rossi e grandi occhi che spaziavano dal castano al miele sino al verde chiaro, in base ad umore e meteo. Vedeva come la guardavano i colleghi, da quando era sbocciata dopo il tremendo periodo delle superiori, non aveva mai avuto difficoltà ad ottenere le attenzioni di un uomo. Lui però era diverso. Innanzitutto dieci anni di differenza non erano cosa da poco, in passato aveva rifiutato ragazzi anche solo di un paio di anni più giovani, e poi c'era il suo aspetto. Era quel tipo di ragazzo per il quale avrebbe perso la testa da adolescente; era alto, moro con quello sguardo scaltro che ti dà l'impressione che stia sempre escogitando qualcosa. Era magro ma non come quei tipi che ti fanno l'impressione di reggersi in piedi per miracolo, era asciutto, con spalle larghe ed una carnagione olivastra che la tentava immensamente.

Ovviamente lei sapeva esattamente cosa voleva. Quel brivido che sentiva nel basso ventre era ciò che voleva. Da troppo non si sentiva viva...e al diavolo qualche rischio. Prima di andare si era depilata e truccata con cura, aveva indossato abiti che mettevano in risalto le sue forme ma non troppo appariscenti, non voleva rendergli la vita troppo facile. La biancheria lo avrebbe lasciato senza fiato; era quel tipo di completino che metti per assicurarti la totale e completa attenzione. Il reggiseno di pizzo nero lasciava intravedere la pelle rossa ed era tempestato di minuscoli diamantini neri, il più grande si posava proprio sul capezzolo, rendendolo ancora più turgido ed invitante. Si, sapeva esattamente cosa voleva e lo avrebbe ottenuto.

Una volta arrivata spense la vettura e gli inviò un messaggio, sarebbe venuto a prenderla lui.

Un sorriso spuntò dal finestrino. Aveva dei jeans neri ed una camicia bianca leggermente sbottonata così da intravedere il petto tonico e glabro. Sembrava che non ci fosse alcun imbarazzo, solo un'amichevole interesse con un retrogusto di aspettativa. La birra che aveva comprato per lei era amara, forte e ghiacciata. Un altro punto per il bimbo, non amava chi dava per scontata la predilezione per le cose dolci delle donne.

Erano ormai le 2 del mattino, si era rivelato arguto e divertente, non solo un bel faccino, era giunto il momento di prendere in mano la situazione, aveva la sensazione che lui stesse attendendo una sua mossa. Con una scusa Viola si andò a sedere su un divano e lui non la deluse, la seguì. Si sedette abbastanza vicino da sfiorarla mentre osservava distrattamente che erano più di tre ore che stavano parlando. All'improvviso l'atmosfera si fece più silenziosa, carica di elettricità, lui si voltò e la baciò.

Lo riprese in bocca con voracità. Una mano che massaggiava i testicoli, l'altra che lavorava il membro in comunione con le bocca. Lui le mise entrambe le mani sulla testa e spingeva col bacino verso l'alto, voleva possederla, non avrebbe resistito ancora a lungo. Viola lo scansò, si rimise in piedi e si tolse la biancheria. Adesso era rimasta con le autoreggenti ed i tacchi, niente altro. Si sentiva eccitata, pronta, calda e bagnata. Gli si mise sopra. Aderiva perfettamente alle sue pareti, era caldo e le provocava forti brividi nel ventre che si propagavano per tutto il corpo. Lo cavalcava sempre più velocemente, sentiva un orgasmo potente crescere. Vennero contemporaneamente, lui aggrappato alle sue natiche e lei gemendo così forte da trasformare in strilli ogni respiro. Si staccò e lo riprese in bocca, mentre era ancora duro. Ciò scatenò in lui una nuova ondata di desiderio. La staccò dal suo pene e la baciò. La prese in braccio e la portò sul letto.<i tuoi strilli sono musica per me. Canta ancora, canta tutta la notte> Le prese un capezzolo tra i denti delicatamente, senza stringere. <Non sono fatta di vetro, fammi vedere di cosa sei capace> A questa sfida non si sarebbe tirato indietro. Strinse più forte con i denti e contemporaneamente le infilò due dita nella vagina bagnata iniziando a muoversi dentro di lei. <Di più> lei voleva ancora di più e non esitava a chiederlo. Aggiunse un altro sito e cominciò a muoversi sempre più velocemente, voleva vederla  venire. Voleva prenderla mentre ancora stava venendo. Non le avrebbe dato tregua. Viola sentiva crescere dentro di sé un orgasmo intenso, iniziò a tremare mentre lui ancora mordeva e succhiava i suoi capezzoli. Le mani di lui si tolsero dalle sue gambe e subito la presero per i fianchi e la girarono così da farle sentire quanto lui la desiderasse. La penetrò con un unico lungo colpo spezzando ad entrambi il respiro. Lei appoggiò il viso sul letto e mise le mani dietro la schiena mostrandosi così, completamente esposta.lui colse al volo il suggerimento e chiuse entrambi i polsi di lei in una delle sue mani. Lo stava invitando a dare il massimo, a fare di lei quello che voleva. Con la mano libera le agguantò una natica ed iniziò a pompare sempre più velocemente in lei. Ne aveva avute di ragazze, una così però no. Non era assolutamente come si aspettava e la cosa lo eccitava immensamente. Lei sotto di lui continuava a strillare e a dirgli di fare più forte. Lui non ne aveva mai abbastanza. Dopo minuti o forse ore vennero entrambi. D'istinto le liberò le mani e lei si girò per prendere il suo orgasmo in bocca. Mentre gli ultimi spasmi dell'orgasmo lo scuotevano, lui la vide masturbarsi e continuare a venire col suo pene in bocca. Non avrebbe mai dimenticato quell'immagine. 

Qualche ora dopo, seduta in macchina per andare al lavoro, Viola sorrideva pensando a quante altre cose avrebbe ancora potuto fare col bimbo. Si sarebbe divertita, questo è certo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 21, 2022 ⏰

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