Non erano solo miei pensieri.Io in macchina sono sola,o per specificare c'è mio nonno.Non respira.
Io non sono ferita, esternamente.
Dentro di me c'è un lago di sangue così profondo che non respiro,non mi sento le braccia,le gambe,la testa...il cuore.
È una sensazione orribile.
Cerco di fare qualcosa,non so come si chiami un 118,non so come ci si comporti in queste situazioni.
Sto sudando,devo vomitare.
Ma... Non è come i soliti rapimenti. Non ci sono biglietti scritti dall'assassino.
Sono disorientata.
Una cosa la so. Devo chiamare i miei genitori,mio zio,mia nonna.
Quante più persone possibili.
Come quelle assurde coincidenze dei film,nessuno risponde.
Mi guardo attorno,non sono a Santeramo.
Sudo,devo vomitare.
Il nonno si è svegliato!!!
I miei occhi sono lucenti, sono contenta che il nonno si sia svegliato e,stranamente e purtroppo,non sono felice tanto per la sua salute,quanto per la mia.
È proprio così, perché senza lui,io rimango sola e con chi avrei dovuto andare? Cosa avrei dovuto fare?
Meglio che il nonno si sia svegliato.
Ma il nonno non sta bene.
Vomita sangue,io grido.
Le mie grida mi stonano,non mi sento più le orecchie,le mani mi tremano,il cuore si sta dilatando.
La dilatazione più grande che si sia mai avuta.
Afferro con un movimento rapido i fazzoletti e cerco di riparare al danno che quella ragazza ha creato. E secondo me,non è neanche degna di essere chiamata così.
Quella è una bestia.
Che cosa mai le avremmo fatto? E cosa vuole dalla mia sorellina? No,non posso permettere che le facciano del male.
Esco subito dalla macchina e mi dirigo verso la casa vicino alla quale l'auto è parcheggiata,accompagnata dal mio grandissimo egoismo.
Sto pensando a mia sorella. No a mio nonno,che è in fin di vita.
Ma lo può essere anche mia sorella.
La casa non è illuminata da neanche un velo di luce,è buia come quando lo è la mia stanza di notte,quando sono sotto le coperte. Ma ora non è notte,sono le 10 del mattino. Lo vedo da una piccola sveglietta che è su un vecchio tavolo. I miei occhi,tutt'un tratto una luce la vedono,in direzione della sveglietta.
È la luce del sangue che giace su essa.
Quella luce malefica mi apre gli orizzonti.
Mia sorella è sotto quel tavolo,legata.
Non in fin di vita, lei è morta.