umh?

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"Non possiamo Taehyung, smettila."

Notti d'estate passate ad ubracarsi, i giovani gioiscono, chi per passione chi per libertà, chi perché ha appena finito gli esami e chi per l'adrenalina del bagno a mezzanotte di ferragosto, chi invece che per amore ama incondizionatamente.

Due ragazzi stesi sui granelli di sabbia, che moventi sfregano sui corpi pesanti da un ormai opprimente sentimento d'affetto. Entrambi avrebbero voluto godersi l'ebrezza estiva di quella stagione eppure si trovavano in quella situazione.

"Cosa non possiamo, Kook?" Il biondo poggiava la testa sul braccio mollemente disteso ed era rivolto su un fianco verso il ragazzo difronte a se, se non l'unico su tutta la spiaggia.

Jungkook guardava le stelle perché sapeva fosse l'unico modo per non incontrare il suo sguardo, e se le stelle quella sera parevano bruciargli gli occhi, Taehyung quella sera pareva bruciargli l'animo. Così ardentemente che pensò di morire sotto quelle fiamme che impazzite si dilaniavano dentro di lui.

"Noi, non possiamo." quel sussurro fece accapponare la pelle del biondo che immobile fissava il suo amato. Pensò che sembrasse così bello quella sera, i capelli neri e lunghi ricadevano ondulati sulla fronte rendendo ancora più cupo il suo sguardo, le mani che il biondo ricordava tremendamente morbide andavano sparendo dietro il capo e le labbra color ciliegia erano poco schiuse da cui usciva il più armonioso dei respiri.

Inconsciamente una mando andò posandosi sulla sua guancia stringendola delicatamente tra le dita. Jungkook a quel contatto non poté che sospirare sconfitto a se stesso e voltarsi verso l'altro.
Odiava i suoi occhi poiché riuscivano a prenderlo così bene, il minore sapeva che se avesse incrociato il suo sguardo avrebbe fatto fatica a separarsene, sapeva anche che in quello sguardo rivolto a lui soltanto non ci avrebbe trovato altro se non amore.

Jungkook lo odiava.

"Devi lasciarti andare Koo - prese a passare le mani tra quei capelli così morbidi che lo facevano impazzire - questo non è sbagliato, non importi limiti che non esistono, io ti amo e voglio che tu mi permetta di farlo."

Lo vide stringere con forza le palpebre lasciando un sospiro tremolante, vederlo così gli faceva male eppure si sentiva così impotente dinanzi alle sue paure, Jungkook aveva paura, anzi, ne era terrorizzato, al solo pensiero di poter amare qualcuno sentiva l'ansia stringerlo in una forte presa all'altezza del petto, soprattutto se si trovava in una situazione come la sua e ad andarci di mezzo sarebbe stato Taehyung. "Non dire dire cose di cui non sai neanche il significato."Ribatté freddo, ma se ne pentì l'istante dopo quando sentì la presa sui suoi capelli venir meno.

Taehyung aveva ritirato le mani dai capelli del corvino e si era alzanto sulle gambe non troppo stabili, lo sguardo deluso e le labbra tirate in una smorfia che a Jungkook non piacque.
Taehyung pensò che, diamine, era lui che quella sera era su quella dannata spiaggia piuttosto che essere ad ubriacarsi assieme a i suoi coetanei, era lui che in quella, se così poteva definirsi, relazione ci stava mettendo anima e corpo per capire cosa passasse tutto d'un tratto nella testa del minore da un mese a questa parte, ed era sempre lui a combattere contro le sue e le proprie paure. Dunque sentirsi dire che non sapeva di cosa stesse parlando quando sembrava essere l'unico a tenerci in tutta quella situazione, lo mandava su tutte le furie.

"Non so di cosa sto parlando, mh? - e Taehyung rise perché non sapeva fare altro se non ridere in faccia alle assurdità - dimmi un po' allora cosa cazzo ci facciamo qui, stesi come due coglioni su questa spiaggia, eh?" Passò con fare nervoso le mani sul viso che posero fine tra i capelli, tirandoli leggermente.

"Taehyung."

Non bastò per fermarlo dall' avvicinarsi pericolosamente a Jungkook, che nel frattempo anch'esso si era alzato e ascoltato con rammarico lo sfogo del biondo. Se ne pentiva, oh se lo faceva, ma infondo non vi era altra soluzione, quell'amore forse non era destinato a crescere come altri per poi trovare fine solo alla morte, anzi, forse l'avrebbe trovata ancor prima di sbocciare e questo, Jungkook, sapeva che se lo sarebbe portato con un macigno sul petto per tutta la vita. Dunque cos'altro gli restava da fare? Cos'altro gli sarebbe restato di tutto quello?

Nulla.

Nulla se non candide labbra poggiate sulle sue.

Prese a carezzarle, stringerle tra i denti, modellarle tra le sue affinché incidesse nella mente e nel cuore la loro forma. E così fece per il resto, strinse per tutta la notte quel corpo così infreddolito dalle temperature basse della notte, mosse la mano in dolci carezze sul fianco del maggiore godendosi la sensazione di quanto morbida e liscia fosse la sua pelle. Gli sussurrò dolci parole all'orecchio mentre osservavano e commentavano assieme l'aspettò della notte. Taehyung era felice, lasciò perdere la sfuriata di poco prima non appena Jungkook lo baciò di colpo, non gli importava più di nulla se non di stare tra quelle confortanti braccia, per un attimo, per quella notte, gli era sembrato che tutto fosse tornato come sarebbe dovuto essere, per quella notte e per quella vita.

Ma Jungkook il giorno dopo non si presentò a casa come suo solito fare, neanche quello dopo ancora.

Jungkook non si presentò neanche la domenica sera al loro irrinunciabile e consueto appuntamento.

Jungkook non si presentò per molte domeniche a casa di Taehyung.

Jungkook partì senza dire nulla e Taehyung soffrì.

slow pace ¿! TAEKOOK!¿Where stories live. Discover now