Run After Me

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E' da quando, all'età di quattordici anni, un signore vestito con una tuta nera, il cappuccio a coprirgli i capelli e degli occhiali da sole a nascondergli gli occhi gli chiese di agganciare sotto la macchina indicata un piccolo localizzatore, il piano era semplice: avrebbe tirato la palla accidentalmente sotto la vettura e, con la scusa di infilarsi sotto per recuperarla avrebbe agganciato il piccolo microchip e poi, per un gesto così piccolo e innocuo avrebbe ricevuto £50, che poi il proprietario della macchina fosse un piccolo trafficante d'armi, che da lì a due ore sarebbe stato ucciso assieme ad altre quattro persone e le armi consegnate all'uomo senza volto più temuto e ricercato d'Europa, quelli erano dettagli che il piccolo Louis non era a conoscenza, per lui quando quel giorno tutto iniziò era solo un modo per guadagnarsi una cospicua mancia. Il secondo lavoretto per cui lo stesso uomo incappucciato lo ingaggiò consisteva nel seguire un uomo grassottello e scattare una foto del volto di tutte le persone con cui avrebbe parlato; fu facilissimo, il tizio si fermò al bar, ordinò il caffè, rimase a fissare una vetrina e infine entrò in un mini supermarket dove chiacchierò più del necessario con il cassiere e poi proprio mentre Louis stava per salire sul tram per continuarlo a seguire l'uomo incappucciato lo fermò, si fece dare le foto, le ispezionò, lo pagò la bellezza di £150 e si girò per andarsene. E quello fu in rimpianto più grande di Louis, perché avrebbe dovuto prendere i soldi e tornare a casa, comprarsi dei nuovi vestiti, delle nuove scarpe, invece rincorse l'uomo incappucciato e quando lo fermò gli disse "Se hai bisogno sai dove trovarmi, lo faccio volentieri", lo disse con tranquillità e innocenza perché ancora non sapeva che l'uomo che aveva seguito e il commesso sarebbero morti accidentalmente quella stessa notte, non sapeva che nel telefono che rubò ad una donna la settimana successiva c'erano delle coordinate che indicavano il rifornimento d'armi dell'esercito inglese, non sapeva che a causa sua un bambino di sette anni perse la vita perché si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato durante un'esecuzione, e soprattutto non sapeva che mai avrebbe potuto tirarsi indietro da quell'organizzazione. 

Molti ragazzi compiuti i diciotto o diciannove anni vanno all'università, viaggiano, iniziano a lavorare, Louis invece iniziò un addestramento per diventare un serial killer senza scrupoli, senza sentimenti, senza rimpianti. La sua famiglia arrancava per arrivare a fine mese, con quel reclutamento avrebbe guadagnato abbastanza per tutti e poi non poteva essere così male, no?

Ammazzare le persone per soldi non era esattamente ciò che Louis sognava di fare nella sua vita ma scoprì un suo talento: era agile e silenzioso, scoprì di avere una mira eccellente e una forza considerevole delle braccia e gambe nella lotta corpo a corpo, era intelligente da accorgersi dei dettagli più piccoli e era senza paura. Il suo profilo psicologico era prefetto per il lavoro che avrebbe da li a poco fatto. Non fu addestrato solo, assieme a lui c'erano altri due ragazzi, uno dei quali non ottenne i risultati sperati e venne spedito in un altro settore, non ti addestravano solo per diventare un serial killer, anche una spia informatica, per andare sotto copertura, per pianificare attacchi e tante altre cose legate al crimine. L'altro ragazzo che rimase con Louis si chiamava Zayn, alto, capelli scuri, occhi neri come la pece e di una bellezza incantevole; divennero inevitabilmente amici, erano sempre loro due, sempre insieme.

La prima persone che Louis uccise fu un commissario politico tedesco, lo fece saltare in aria osservando la scena da poco lontano, non fece altre vittime quel giorno; di quell'uccisione non rimase colpito più di tanto, aveva solo premuto un pulsante. La seconda volta dovette interrogare un politico francese e una volta ricavate le informazioni che voleva gli sparò un unico colpo al petto a pochi metri di distanza, quella volta rimase immobile ad osservare la sua vittima morire davanti a lui, la vita che piano piano lasciava il suo corpo, gli occhi che si spegnevano, poi si girò e scomparve nella notte.

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