A tre anni mia madre decise di mandarmi all'asilo,perchè la considerava un "luogo istruttivo e allo stesso tempo divertente". Ma io sapevo che non sarebbe stato cosi. Infatti subito il primo giorno,seduta su una piccola sedia accanto ad un minuscolo tavolo, disegnavo (se cosi si può chiamare) io e mia mamma che si giocava a palla in un prato verde smeraldo pieno di fiori colorati. Ad un certo punto,mentre stavo facendo il mio picasso, mi si avvicinò una bambina con le lentiggini,un pó cicciottella e con le treccine. Era vestita con un vestitino rosa e con degli stivali neri con dei cavalli disegnati sopra.Si sedette vicino a me ed inizió a disegnare anche lei il mio identico disegno...poi inizió a parlare.
"Ciao,io sono giulia e tu come ti chiami?"
"Mi chiamo chiara..."
poi disse"ah ok..."
e da quell' "ok" si inizió a parlare di cosa ci paceva e cosa non ci piaceva. Alla fine della giornata giulia un pó intimidita mi disse:" Ti va di essere la mia migliore amica?",e io contenta risposi:"si".
Da quel giorno in poi giulia è mia amica e passiamo dei bellissimi momenti insieme. È stata una delle poche persone che come un angelo,in quel momento di sconforto a causa di mio padre, è riuscita a farmi ridere a farmi essere felice.
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paradise
General Fictionin questo libro ho voluto raccontare la mia storia,toccando anche argomenti molto comuni ai giorni d'oggi nel mondo degli adolescenti.
