O CON TE O CON NESSUN'ALTRO❤️
Prologo
Ho paura
Faccio tanto la spavalda ma alla fine ho paura
Ho paura di rimanere sola.
Perché in fondo sono fragile, fragile come il vetro, come la carta, ma mi rialzai, andai in cerca dell'amore; lo feci nel modo sbagliato ma alla fine l'ho trovato.
Questo amore è unico, è un amore che va a passi indietro ritrovando l'innocenza e la purezza di quell'amore che non fugge, non scappa, resta lì dov'è e se si muove è solo per venirti incontro e non importa come,quando,perchè ma importa solo di noi.
CAPITOLO 1
"Eccomi mamma sono tornata"
"Ciao chiara com'è andata la giornata?"
"Bene grazie"
"Ciao chiara"
È la sua voce, odio la sua voce; o meglio odio lui,si crede così superiore ma non sa che vale nulla e poco.
"Ciao papa"
"Potresti anche salutare con più enfasi"
"E perchè dovrei?! Per far felice te?"
"Brutta ingrata che non sei altro fila in camera tua e non farti vedere fino a cena, anzi mi dovresti anche ringraziare che ti do il permesso di cenare"
Filo dritto in camera mia con la testa bassa e i pugni serrati, cercando di trattenere la rabbia che fa esplodere dentro me.
La mia situazione familiare fa schifo.
Mia madre non è poi così male ma è troppo debole, si fa sottomettere da quello stronzo di mio padre; e lui si crede che può controllare le nostre vite, insultandoci e dicendo che se mangiamo, se respiriamo,se viviamo è grazie a lui e per questo pensa che tutti gli debbano pendere dalle labbra.
Quanto mi piacerebbe essere amata come vorrei io.
La festa di oggi è più confusionaria del solito; non riesco a intravedere nessuno di mia conoscenza.
Allora mi butto sulla pista da ballo e comincio ad agitare i fianchi e le braccia in alto. Dopo un paio di minuti che ballo mi accorgo che c'è un ragazzo che mi fissa. È alto, slanciato e attraverso la camicia blu che porta si possono intravedere degli addominali ben scolpiti. I capelli biondo castani gli ricadono su dei profondi occhi acquamarina;gli stessi occhi che mi scrutano, o meglio mi guardano il sedere, e cercano di vedere attraverso l'ampia scollatura del mio vestito nero.
Continua a fissarmi e allora decido di smettere di ballare e mi dirigo nella zona bar a prendere un drink;solo che mi faccio prendere un po' la mano e mi ubriaco.
È lì che si avvicina e comincia a parlarmi. Poi finisce come ogni volta: due chiacchiere, due risate, un sorriso e alla fine ci vado a letto.
A ogni festa vado sempre a letto con uno diverso, ho solo 17 anni e la gente mi giudica una facile, ma non sanno nulla di me: io ho solo bisogno di essere amata e questo è il mio modo di cercare l'amore che mi manca.
CAPITOLO 2
La mattina seguente mi risveglio tutta sudata, con la testa che mi fa male
e senza che mi ricordi molto della sera precedente:solo caos, un ragazzo con cui ci sarò andata sicuramente a letto, e degli occhi acquamarina che non so nemmeno a chi appartengono.
Prima di uscire di casa decido di farmi una doccia per togliermi la puzza di alcol.
Una volta lavata, vestita e fatto colazione esco e mi incammino verso scuola.
La professoressa della prima ora ci avverte dell'arrivo di un nuovo compagno di nome michele.
Quando entra in classe a tutte le mie compagne brillano gli occhi e non è che hanno tutti i torti:è bellissimo da mozzare il fiato.
Mentre si presenta lo osservo e quando i nostri occhi si incontrano, mi accorgo che ha degli occhi acquamarina magnifici, che tra l'altro mi sembrano famigliari: ma è impossibile che esistano un altro paio di questi occhi favolosi.
Mi rendo conto di aver lasciato la mia fantasia alla deriva e una volta rimessi i piedi per terra noto che mi guarda e mi sorride:ricambio il sorriso; che sorriso, bellissimo direi, quasi quanto i suoi occhi.
La mia fantasia riprende a galoppare quando non viene stoppata dalla professoressa di lettere, che dice a Michele di prendere posizione al posto libero vicino a me: il mio cuore perde un battito.
Lui si incammina verso di me, o meglio verso il banco, si siede e mi sorride: di nuovo, mi vuole morta.
"Ciao, piacere Michele"
"Piacere Chiara"
"Lo sai, hai un aspetto familiare non è che ci siamo già visti da qualche parte?"
"Non mi pare, non assomigli a nessuno che conosco"
"Ah si?! Bhe pensaci bene perchè ti dico che io e te ci siamo già visti".
Fa un sorriso beffardo e allora perdo le staffe: l'insolenza non la sopporto proprio.
"Ma chi ti credi di essere? Se dico che non ti conosco non ti conosco."
Oh no l'ho detto ad alta voce davanti a tutta la classe...
"Chiara ti rendi conto che siamo nel bel mezzo di una lezione, che a quanto pare non ti interessa ,perciò puoi anche uscire dalla classe"
"Scusi professoressa"
Mi alzò e mi incammino verso la porta, quando mi giro e lo vedo che mi guarda con un sorriso beffardo e mi fa pure la linguaccia: lo ignoro, mi giro ed esco dalla classe.
Accidenti tanto bello quanto odioso;che spreco...
Suona la campanella ed escono tutti dalla classe, allora io rientro per riprendere le mie cose quando per poco non ci scontriamo.
Mi guarda, mi sorride e mi dice " pensaci bene al fatto se mi hai già visto o no perchè io ti dico che io e te ci conosciamo solo che non ti ricordi"
Si gira e se ne va e io rimango lì, incapace di capire perchè insiste tanto.
CAPITOLO 3
Sono piuttosto confusa e quello di cui avrei bisogno è di bere un po' e distrarmi, ma lo escludo appena mi ricordo che è lunedì pomeriggio e a quest'ora in giro non c'è nessuna festa adatta a me.
Allora decido di farmi una bella passeggiata, con l'intento di non stare a casa e di cercare di ricordare qualcosa della sera precedente: non sono mai stata così sbronza da non ricordare quasi nulla.
Mi perdo nei miei pensieri e nei miei ricordi confusi quando mi accorgo che non so dove mi trovo.
C'è solo un ponte e un ruscello e allora mi concentro sul suono melodioso del ruscello e del canticchiare degli uccelli.
"Bello qui eh?! Allora ti sei ricordata qualcosa?"
No...questa voce bella e irritante allo stesso tempo è di Michele.
"Guarda chi si vede e io che ero venuta a schiarirmi le idee"
"La sbronza di ieri sera ti ha fatto parecchio male eh"
"Fatti gli affari t...aspetta come fai a sapere che ieri mi sono ubriacata?!"
"Ti ho detto che già ci conosciamo"
All'improvviso mi rende conto che i suoi occhi acquamarina sono uguali a quelli che ricordo della sera precedente...e allora comincio a capire.
"Non dirmi che...oh no"
"Invece si, ieri sera siamo andati a letto insieme haha"
"Che diamine ridi?!"
"Scusa ma la tua faccia è troppo buffa, ti dovresti vedere"
Come fa a trovarlo divertente, per me è una catastrofe: sono andata a letto con uno che poi mi ritrovo in classe...non voglio nemmeno sapere cosa penseranno gli altri se lo vengono a sapere.
"Michele fai il serio un attimo. Tu devi tacere su tutto ciò che è successo ieri"
"Perchè dovrei farlo? Che ci ottengo in cambio?"
"Dimmi tu cosa vuoi ma per favore tieni la bocca chiusa poi farò ciò che vuoi"
"Bene allora starò zitto se tu sabato prossimo esci con me"
"Cosaaa?! Perchè dovrei uscire con te? Penso che ieri basti e avanzi"
"Bhe allora potrò andare in giro a vantarmi che siamo andati a letto insieme ed eri talmente sbronza che nemmeno te ne ricordavi"
"Va bene accetto. Sabato uscirò con te"
"Perfetto ti passo a prendere alle 22:00 davanti casa tua"
"Come farai a trovare casa mia"
"Non preoccuparti so benissimo dove abiti"
"Ok allora alle 22:00 ci vediamo"
"A domani chiara"
E mi sorride, mentre mi guarda con quegli occhi. A ripensare che solo poche ore fa quegli occhi maledetti erano tutti per me, mi vengono i brividi...
Torno a casa abbastanza confusa. È dannatamente bello e terribilmente pieno di se eppure non sono riuscita a rifiutare l'idea di andare a una festa con lui, un'altra.E mi sento una stupida perchè so benissimo che ho accettato perchè il mio cervello pensa ad altro per sabato...
CAPITOLO 4
I giorni passano velocemente, e a scuola essendo vicini di banco chiacchieriamo spesso, anche se per qualche motivo lo trovo ancora irritante e non mi faccio scrupoli a dirglielo e a farglielo capire; ma ogni volta lui ride e ricomincia a parlare o a prendersi gioco di me.
Per la serata scelgo un vestito verde acqua scollato dietro che ...
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Ho paura di rimanere sola,ma ci sei TU ♡
ChickLitPrologo Ho paura Faccio tanto la spavalda ma alla fine ho paura Ho paura di rimanere sola. Perché in fondo sono fragile, fragile come il vetro, come la carta, ma mi rialzai, andai in cerca dell'amore; lo feci nel modo sbagliato ma alla fine l'ho tr...