Dedica

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E sono di nuovo qui.
In classe.

A far finta di ascoltare una lezioni. Una di quelle lezioni che nessuno si ricorderà mai. Una di quelle lezioni spiegate da un uomo anziano, mezzo cieco e con una lentezza nel parlare incorporata nel suo essere. Una di quelle lezioni che ti fanno addormentare.

Il professore, o meglio, l'ingegnere, è venuto nella nostra classe a parlarci dello stesso preciso argomento dell'anno scorso: l'ambiente. Un argomento bellissimo ma, per quanto interessante, ripetitivo. Come un disco rotto tutti gli anni ribadiamo lo stesso argomento...dico solo una cosa: noia totale.

Il signore alza di poco il braccio e sistema meglio gli occhiali, dalla montatura oscena, sopra la mascherina; sperando che quella sia la volta buona che le lenti non si appannino.

I miei compagni son tutti stravaccati sul banco, annoiati pure loro.
C'è chi guarda il cellulare, chi ripassa, chi legge un libro. C'è chi fissa il giardino fuori dalla finestra e c'è chi direttamente dorme senza farsi alcun tipo di problema; senza nessuno scrupolo c'è chi si è abbandonato a una lenta danza verso le dolci braccia di Morfeo.

Ed io, tra tutte le cose importanti che potrei fare, penso a te.
Non ripasso per la verifica dell'ora dopo, no. Penso a te.

Le parole dell'ingegnere iniziano a mescolarsi tra loro formando frasi senza senso e monotone; se prima vi era una minima possibilità che ascoltarsi, ora è scomparsa del tutto. I minuti passano velocemente ed io ho sonno. Subito penso all'opzione del riposino ma mi crolla sul nascere l'idea: il prof di scienze naturali si siede proprio al banco davanti al mio. E allora, annoiata come non mai, appoggio il viso sulla mano e penso a te.

Penso ai tuoi capelli color grano, morbidi al tocco.

Penso ai tuoi occhi e a tutte le emozioni che rispecchiano ogni volta che mi ci perdo dentro, a fissarli senza un senso preciso.

Penso a te, e alla tua risata alquanto strana ma, allo stesso tempo bellissima, accompagnata dal tuo sorriso.

Penso a te e a quando arrossisci a caso, non appena succede qualcosa che ti mette a disagio.

Penso a te e al tuo profumo, che mi rilassa e mi fa sorridere.

Penso al tuo modo di fare. Alla tua gentilezza.

Penso a quanto tu sia fantastico: nel bene e nel male, trovi sempre il lato positivo nelle persone, anche quando sembra non esserci.

Sorrido al ricordo della tua voce che, di tanto in tanto, alterna a degli acuti esilaranti.

Sorrido al pensieri di noi due, sul tuo letto, abbracciati a chiacchierare della nostra giornata, delle nostre figuracce e degli eventi assai strani che accadono nella nostra routine quotidiana.

Perché, anche se le nostre vite possono sembrare monotone viste dall'esterno, e probabilmente lo sono per davvero, a me basta passare un pomeriggio con te per ricaricare le batterie.

Sorrido al ricordo della mia presentazione a tua madre, dove l'agitazione era così alta che la si poteva notare a miglia di distanza. Dove ho percorso per almeno una decina di volte i corridoi della tua casa, con te dietro a cercare di tranquillizzarmi.

Sorrido al pensiero di quella videochiamata durata un'intera ora dove come obbiettivo avevamo quello di farmi capire un esercizio di matematica. Sembrava fatto a posta: ogni volta che finivi di parlare, soddisfatto della tua spiegazione, mi chiedevi "hai capito?" ed io, come una cretina, ti rispondevo "no...".
Era un loop continuo, che non si fermava.

Sorrido al pensiero di noi due, per strada a camminare mentre ascoltiamo le canzoni della mia playlist mano per mano.

Sorrido al ricordo di quella volta che, all'insaputa dei tuoi genitori, sono piombata in casa tua con due cioccolate calde in mano per tirarti su il morale, anche se l'unica cosa che son effettivamente riuscita a fare è stata sporcarmi la fronte perché non volevo il cucchiaino.

Sorrido. Sì, sorrido al solo pensiero di te.
Non so esprimermi molto bene dal vivo, ne essere molto affettuosa...o romantica.

Allora io ti penso.

Scrivo questo messaggio sperando che, in qualche modo, queste mie parole ti facciano capire quanto io ci tenga a te.
Ti penso. Ti penso quando sono sul mio letto, sotto le coperte al caldo, mentre guardo il buio della notte invadere la stanza. Ti penso di mattina, appena mi sveglio. Ti penso durante i compiti e durante gli intervalli.

Ti penso in questo preciso istante, mentre scrivo tutto questo testo che, per quanto possa sembrare lungo e pieno di parole, ha un unico obbiettivo: dirti in questa maniera un po' stramba "Ti Amo".

Dedicato al mio ragazzo.
Grazie per la lettura, spero che questo breve testo vi sia piaciuto.

io penso a teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora