Caro lettore.

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Sono stanca di affogare.
Vorrei questo mio continuo nuotare possa aiutarmi, sento di affogare e non credo abbia mai respirato propriamente, non fin quando ricordo. Nella mia memoria c'è solo e sempre acqua, come fossi fatta solo di quello. Poi ricordo il fuoco, ma il fuoco mi pizzicava senza mai farsi vedere.
Era nella mia gola,
nei miei polmoni,
nel mio stomaco.
Lo affogavo nel mio mare, perché l'acqua era già troppa per una semplice bambina.
Ridicolo star affogando da una vita e lasciarsi uccidere dal fuoco, no?
Fuoco ed acqua, ti uccidono entrambi. Sono opposti ma così simili, ve lo giuro. Entrambi chiudono la tua gola in una morsa vorace, stringono fin a farti svenire; mentre annaspi alla ricerca dell'aria perduta. E mi è così amaro confessarti: quell'aria non arriverà mai.
Una volta arrivato a quel punto sei eternamente fottuto.
Fuoco ed acqua sono elementi bugiardi, ti illudono senza un briciolo di pietà. Più annaspi per aria, più loro impazienti s'infiltreranno nella tua gola, nelle tue narici, nella trachea. Un lento strazio prima che finalmente arrivino al cuore e lo fermino. A questo volevo arrivare, mio dolce lettore.
Voglio che tu capisca, non c'è mai pace per i dannati come me, forse anche come te. Posso solo stare a galla, sembri tanto, ma non lo è. Non è mai abbastanza, è solo questione di tempo prima che la stanchezza prenda il sopravvento.
Gli umani nascono con pigrizia e pena nel cuore, la battaglia fra le due non lascerà superstiti, forse porterà giù anche te, nella tomba. La pigrizia non ha forza di combattere la pena e spesso fallisce, la pena prende il sopravvento per radere foreste al suolo e solo la forza che la pigrizia trattiene può fermarla.
E giuro, basta un colpo di sonno per andare sott'acqua. Come avere forza d'animo tale da non chiudere occhio, una domanda irrisolta dall'alba della coscienza. Forse non vale la pena, combattere. Non c'è mai riposo, non c'è vittoria. È un continuo ferire e guarire, fin quando a quarire non si riesce più. Un conto alla rovescia in cui si combatte per aggiungere ogni secondo, solo un secondo più. In una vita così breve, non riuscire perlomeno a rallegrare la guerra è un peccato così grande. Una pena ancora più grande del continuo combattere stesso, il non avere una vera ragione per combattere, il solo sentirsi obbligati a farlo. Rimanere in guerra semplicemente perché disertare è vergognoso.

Mio amato lettore, ti prego, dimmi della tua gioia mozzafiato.
Della gioia che ti ha fatto sentire vivo e non sopravvissuto. Di quella che quasi ti ucciso, quella per cui vivi e combatti  ancora.
Tu che continui per viverla ancora una volta, raccontami ed insegnami cosa significa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 03, 2022 ⏰

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