Canterbury, Inghilterra
"Forza Alex, puoi farcela"
La tenda scarlatta si muoveva al passaggio dei membri della servitù, indaffarati più che mai per quell'importante evento.
"Tre minuti"
Un leggero brusio proveniva dalla sala delle cerimonie, dove centinaia di aristocratici, duchesse e abitanti del paese erano radunati.
"Due minuti"
Gli sudavano tremendamente le mani, il colletto della camicia era troppo stretto e il frac troppo corto.
Mancava un minuto.
"Signorino Alex, è pronto?"
La voce squillante di Henry, il suo valletto, lo riportò alla realtà.
"Sì" rispose, asciugandosi le mani bagnate sui pantaloni "sì, sono pronto"
"Molto bene" rispose Henry, facendo cenno ai due uomini ai lati della tenda di iniziare a tirarla.
Il valletto si ritirò, scendendo dal palco insieme a tutti coloro che si trovavano dietro le quinte. La parrucchiera di corte, arrabbiata più che mai per le condizioni disastrose dei suoi capelli, il sarto e il figlio della cuoca sparirono dalla scena, lasciandolo completamente solo.
Pochi secondi e quella tenda si sarebbe aperta, mostrando all'intero regno il nuovo erede al trono di Canterbury.
La prima cosa che vide furono i suoi genitori, seduti al trono, dall'altra parte della stanza nella quale era stato allestito un piccolo palcoscenico, come quelli che si vedevano nei teatri dell'opera di Londra.
Suo padre lo guardava, lo sguardo rigido in un muto avvertimento. "Non rovinare tutto" gli aveva detto quella mattina, a colazione.
Sua madre invece lo guardava dolcemente, con un sorriso rassicurante sul volto. I lunghi capelli biondi erano lasciati morbidi sulle spalle, fermati solo da qualche spilla di diamante. Il suo vestito color crema, semplice, la rendeva ancora più bella. Lo aveva indossato per non dare troppo nell'occhio, gli aveva detto pochi minuti prima della cerimonia, perché quello era il suo momento.
Fece un passo in avanti e tutta la sala scoppiò in un clamoroso applauso.
"Ottimo" pensò "niente fischi di disapprovazione"
Scese i pochi gradini che lo separavano dal suolo della sala, chinandosi infine. Il corpo abbassato di quaranta gradi, perché lui era un reale, la mano sinistra poggiata sul panciotto e la testa china. Schiena rigida e glutei stretti, come gli avevano insegnato.
I presenti continuarono ad applaudire, alcuni gli sorrisero anche, fino a quando suo padre non si alzò dal trono, stringendo un calice di vino tra le dita paffute.
"Popolo di Canterbury" disse "vi ringrazio per aver presenziato oggi alla cerimonia di debutto di mio figlio Alex, l'erede al trono su cui poggiavo poco prima"
Tutti si zittirono, porgendo la loro massima attenzione al re.
"Come sapete, tante cose sono accadute quest'anno, e dopo la morte del nostro amato Patrick, il regno ha passato tempi bui"
La regina continuava a guardarlo con occhi gentili, sillabando con le labbra sottili un "Stai andando benissimo".
"Ma ora, miei cari, siamo più forti che mai. Ed è per questo che oggi introduciamo in società mio figlio Alex, principe di Canterbury, che ha appena compiuto la sua maggiore età, ed è pronto ad accogliere a testa alta il titolo di erede"
Un altro applauso, più grande e rumoroso del primo, seguì le parole di suo padre, che aveva infine dato inizio alla festa, chiedendo a tutti i presenti di divertirsi.
Henry aveva fatto entrare i camerieri e l'orchestra di violini aveva iniziato a suonare. Era tutto perfetto.
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The Prince - Loki OS
Fanfiction"Ed esattamente, cosa mi rende interessante?" "Il fatto che la sera del tuo debutto come futuro re tu stia qui a parlare con uno sconosciuto come me" Dove Alex debutta in società come futuro erede al trono e un uomo troppo affascinante e troppo scon...