-Vecchio Takhemor è oggi, è oggi!!-
-Lathia, come puoi piombare a casa di un anziano di prima mattina e scatenare un tale trambusto?!
-Ma cosa dici, ti lamenti sempre di essere vecchio ma funzioni meglio di Mell e Gunny insieme ahah!
-Le persone non funzionano, Lathia. Inizia a prestare un po' piú attenzione a come parli. Con oggi prenderai il posto di tua madre...
-Ahaha, tranquillo! Sarò una sacerdotessa anche più potente di Thenar Madre!- si lasciò scappare la giovane, saltellando entusiasticamente per la stanza.
A sentire quelle ultime parole, il vecchio si adirò.
-Lathia!-
L'imponenza del richiamo, calmò la ragazza, che si dileguò dopo un frettoloso saluto.
Thenar Madre era stata la prima sacerdotessa del tempio e fondatrice del villaggio. Era una donna di estrema bellezza e potere. Grazie a lei il villaggio, nonostante le piccole dimensioni, aveva assunto un'enorme importanza di difesa del paese.
Questo perché le sacerdotesse sono le uniche in grado di annullare ogni sorta di male attirandolo su se stesse, oppure di utlizzarlo a proprio piacimento.La porta si chiuse dietro le spalle di Lathia.
-Uffa! Stavo solo scherzando.., La gente qui è troppo seria!
-...sei stata sgridata di nuovo?
-Oh! Mi hai spaventata Mya! ..come mai sei qui?-
-Sono venuta a dare al saggio Takhemor la sua parte di uova. Stavo giusto salendo le scale e mi è capitato di sentire le tue lamentele.- rispose sorridendo.
-Quel vecchio ormai si arrabbia per nulla.- si imbronciò.
-Suvvia, altro che niente e niente.. scommetto che ne hai fatta un'altra delle tue!-
-Non è vero! Ho solo detto la verità! Sono sicura di poter diventare una sacerdotessa migliore di Thenar!-
-Lathia.. sai quanto nostra Madre è stata importante per il villaggio-
-Si, si lo so.. ti lascio fare il tuo lavoro, che è meglio...- sospirò e, dopo un breve abbraccio, si mise a correre agitando i setosi capelli rossi verso il tempio.
Era il suo posto preferito.
Al contrario che al villaggio, qui poteva godere di un silenzio totale.
Si trovava in una zona appartata, circondato da alberi folti e alti. Accanto si trovava un lago, dove molto spesso si faceva il bagno con Mya.
Si sedette sui gradini frontali e appoggiando la mano sul marmo freddo di una colonna e chiuse gli occhi.-Lathia..
-...cosa?!
La ragazza si guardò intorno nella speranza di vedere chi stesse parlando, ma senza risultati.
-Mia..? Sei tu? Vuoi farmi uno scherzo, vero? ..senti, puoi uscire ora..fatti vedere!
Non ebbe risposta e la paura iniziò a prenderla.
Rimase immobile per un periodo che le sembrò eterno poi, non avendo più sentito nessun suono, decise di esserselo immaginato.
Si alzò, e si diresse verso il lago dove si sedette immergendo le gambe nell'acqua fresca.
Giocò un po' e poi si sfilò la leggera veste bianca che aveva indosso.Poteva sentire l'aria contro la sua pelle morbida e chiara.
Lentamente si immerse nel lago e iniziò a lavarsi.
Una volta finito, uscì dall'acqua ma decise di restare per un attimo nuda, a godersi la piacevole sensazione.Si sdraiò al sole osservando il cielo, fino ad addormentarsi dolcemente.
Un rumore la risvegliò.
Aprì gli occhi solo per trovarsi faccia a faccia con uno sconosciuto.
-Eh..e tu chi sei?- chiese con la voce ancora impastata dal sonno.
-Uh..prima di quello, non credi sarebbe il caso di vestirti?
-Eh? Ah, è vero... Un attimo eh...-
Corse a prendere la veste e se la infilò velocemente.
-Quindi? Chi sei?
-Sono Zen, e tu?-
-Lathia, piacere!-
Una sottile spallina della veste le scivolò giù mettendo in mostra il piccoli seni.
-Uh... Lathia... la spallina...- si grattò il collo, imbarazzato.
-Oh! Scusa!- e sorrise sbadatamente risistemandosi la veste.
-Si può davvero essere così sbadati?-
-Non sono sbadata!
-Uh...
-Davvero!! È solo che per non so quale motivo sento di poter stare tranquilla con te... Un po' come se ci conoscessimo da una vita e non avessi bisogno di nasconderti nulla!- spiegò, abbracciandolo con forza.
L'uomo proruppe in una forte risata.
-Capisco...
Ci fu un attimo di silenzio totale, gli unici suoni erano quelli della natura che li circondava.
Poi, Zen si fece avanti.
-Senti, potresti farmi un favore?-
-Certo!- esclamò avvicinando il suo viso a quello di lui, tanto da sentirne il respiro, e fissando i suoi occhi su quelli di lui.
Zen ricambiò lo sguardo e studiò la minuta creatura che si trovava davanti.
Non poteva avere più di quindici anni e esprimeva tanta gioia e dolcezza che sentì una sensazione strana, mai sentita prima, farsi strada nel suo cuore.
Inizialmente, quando l'aveva vista dormire al riparo sotto la chioma verde dell'albero, gli era sembrato di essersela immaginata, tanto era diversa da ogni altra ragazza che avesse visto nella sua vita.
Era proprio come diceva lei, anche lui poteva sentire quella sensazione di agio e pace nello starle vicino.
Sarebbe potuto rimanere in quella stessa posizione per sempre, ma i ricordi della missione che lo aveva portato qui lo riportarono al suo compito.
Distolse lo sguardo e si allontanò di un passo.
-Puoi portarmi al villaggio? Sono venuto a parlare con Padre Takhemor per una questione urgente.
La ragazza continuò a fissarlo ancora per qualche secondo prima di rispondere.
-E va bene, a quest'ora dovrebbe comunque essere ancora chiuso in casa...
Lo prese per mano e così iniziarono il loro cammino.
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La sacerdotessa di Thenar
FantasyIl giorno della cerimonia più importante per Thenar è giunto. La cerimonia di iniziazione per la nuova sacerdotessa è arrivato. Le preparazioni sono in corso e la felicità pervade l'aria nel piccolo villaggio. Un inaspettato viaggiatore fa il suo a...