Dedico questo capitolo a @Elmilau perchè è sempre disponibillissima, è un amore di ragazza e mi aiuta con la storia.
Louis, ancora scosso da quel lieve contatto con Harry, uscì fuori dal loro nascondiglio curandosi di socchiudere per bene la porta per nascondere il ragazzo all’interno.
Non appena mise piede nella stanza, i quattro uomini si voltarono verso di lui e ghignarono.
“Louis.” esclamò la voce atona di uno di loro.
“Stefan.”rispose, con lo stesso ghigno falso.
Il ragazzo guardò quell’individuo con tutto l’odio da vampiro che poteva avere in corpo. Avevano troppe cose in sospeso lui e il gruppo di Arcangeli.
Cercò il suo pulsantino spegni-emozioni per recuperare la sua solita facciata da duro e insensibile, per Harry.
Doveva proteggerlo a qualsiasi costo.
“Non voglio disturbarti oltre vampiro, ma tu hai qualcosa che ci spetta di diritto e se me lo consegni subito non ti ucciderò.”
Le parole dell’uomo arrivarono alle sue orecchie come se Louis fosse chiuso in una stanza vuota e tra loro ci fosse un vetro.
Si irrigidì e strinse la mascella, fulminando con gli occhi quell’essere muscoloso che stava davanti a lui.
Nonostante fosse più forte, sapeva che doveva trattenersi dal saltargli addosso; poteva battere un Arcangelo se da solo ma, quando erano in due o più di due, per lui non c’era speranza.
Gli Arcangeli vivevano di quello, vivevano per uccidere le creature sovrannaturali come Louis e come Harry.
“Non so’ di cosa tu stia parlando.” Rispose, con la mascella serrata.
Stefan rise sguaiatamente, seguito dagli altri tre.
“Invece sono sicuro che sai di chi sto parlando, Louis. Dammelo e risparmierò la tua patetica vita da vampiro.” rispose con tono di superiorità.
Tomlinson ridusse gli occhi ad una fessura mentre sentiva l’odio montargli addosso in modo violento e prepotente, e i canini premergli sulle gengive.
Respirò profondamente sentendo i sussulti di paura di Harry dietro la porta e cercò di trattenersi ancora una volta dal deturpare il collo di quell’individuo.
Poi si avvicinò con cautela.
“Sai che preferirei morire piuttosto che consegnartelo.” sibilò fra i denti.
Stefan non si lasciò intimorire dalla sua vicinanza e tenne il solito sorriso falso.
“Allora ti ucciderò molto volentieri, e poi andrò a prendermelo da solo.” rispose sibilando di rimando.
“Non lo prenderai” disse fermamente.
Stefan rise ancora mentre gli altri tre -dietro di lui- si schioccavano le dita e frugavano nelle loro bisacce.
“Perché non dovrei?”
“Perché lui è mio”
A quella risposta il viso di Stefan si contorse in una smorfia smarrita.
“Ti importa di lui?” sussurrò l’Arcangelo.
Louis deglutì a fatica, pentendosi di essersi esposto in quel modo.
“Non siamo più amici da diverso tempo, Stefan. Non sei tenuto a farmi certe domande. E ora sparisci da casa mia prima che non riesca più a controllarmi.” Rispose allora, a denti stretti.
Sentiva il sangue defluirgli sul viso a fargli gonfiare le vene, e il tipico pizzicore che avvertiva negli occhi quando iniziavano a iniettarsi di sangue.
Non avrebbe più fatto lo sbaglio di mostrare la sua umanità, i suoi sentimenti, le sue debolezze ai suoi nemici.
Si era fidato una volta e aveva deciso che non si sarebbe più fidato di nessuno.
“Non senza di lui.” rispose Stefan, marcando ogni singola parola come se potessero ferire il vampiro.
Louis non riuscì più a contenersi e liberò il suo demone, avventandosi sul collo dell’uomo.
Il sangue amaro gli fece stringere gli occhi di disgusto ma si accese in lui almeno una speranza di averla vinta.
Durò poco però, perché sentì uno dei tre impugnare una pistola e sparargli contro tre volte.
Cadde a terra non morto, ma alquanto infastidito per le pallottole di legno che gli avevano sfiorato il cuore.
Un’ombra scura si avvicinò a lui.
Stefan gli sorrise dall’alto, rigirandosi tra le mani un paletto di legno appuntito.
Il vampiro cercò di lottare contro la debolezza che le pallottole gli procuravano, nutrendosi della paura che sentiva crescere in Harry.
Avvertiva che il respiro del ragazzo dietro la porta si faceva più veloce, ansimante e Louis se lo immaginò con gli occhioni sgranati per la paura che guardava la scena attraverso uno spiraglio che la porta socchiusa lasciava.
Si rimise a fatica in piedi e si spostò abbastanza velocemente in modo da risultare più lontano da Stefan e dal paletto.
L’uomo si avvicinò con il solito ghigno dipinto sul volto rallegrandosi della sua espressione sofferente.
“Ci metterò un attimo, non temere.” disse.
Louis si riavvicinò con la sua velocità sovraumana e cercò di riattaccarlo ma una quarta pallottola gli si piazzò nel petto.
Cadde ancora ai piedi di Stefan che si chinò puntando il paletto al suo cuore.
Era la sua fine.

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Believer or Sinner?
FanfictionSOSPESA FINO ALLA FINE DELL'ANNO SCOLASTICO. Harry non credeva nei mostri o meglio, non ci credeva prima di incontrare Louis, prima dei suoi incubi, prima della paura. Non ci credeva finché un giorno non si svegliò tale. "Era come una bolla di sap...