prologo

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La camera oscura era l'unico luogo in cui Harry si sentiva veramente se stesso, e non perché era buia, anzi il buio ed Harry non vanno per niente d'accordo, a lui piace il sole e tutte le sfumature che esso riesce a creare perché è grazie ad esse che avviene la fotografia per lui infatti non conta il soggetto immortalato tanto più l'illuminazione che lo avvolge, ma in questo caso, in questo unico caso, il buio ed Harry riuscivano a convivere. Amava davvero molto quella stanza piena di ricordi, perché è questo ciò che sono le foto, dei ricordi; ed ecco perché quella mattina di Agosto inoltrato ad Harry quasi veniva da piangere all'idea di abbandonarla. Holmes Chapel in fondo era un bel luogo dove vivere e certo non era una grande città, ma gli abitanti erano sempre gentili e ben disposti ad aiutare un ragazzino tutto fossette come Harry.

Ormai gli scatoloni erano tutti imballati e la maggior parte erano stati spediti nella nuova casa, Harry si era riservato come ultima cosa da fare quella di salutare il suo miglior amico Josh, il quale era completamente all'oscuro dal trasloco, potrebbe sembrare una cosa cattiva, ma Harry non voleva che gli ultimi momenti con l'amico fossero rovinati dalla malinconia che precede questo genere di eventi. E così si ritrova un po' titubante di fronte a casa Devine, per un attimo aveva pensato di partire e non dire nulla all'amico, ma sarebbe stato un comportamento da codardi e non era proprio da lui, quindi si impone di suonare il campanello e non scappare come una ragazzina.

Josh per lui è sempre stato tutto, è stato il primo bambino che gli ha rivolto la parola nel cortile della scuola tanti anni prima, e da lì non si sono più separati, quei due facevano qualsiasi cosa assieme; avevano due anni di differenza, e per questo Harry lo considerava come un fratello maggiore, era stato lui ad insegnargli come approcciarsi alle ragazze, cosa altamente inutile in quanto Harry sapeva della sua natura già a quindici anni, ma ha sempre apprezzato gli sforzi dell'amico.

Dopo poco Josh gli apre la porta con il suo solito sorriso stampato in volto, di cui l'amico, in più di cinque anni di amicizia, ha imparato a conoscere ogni sfaccettatura, apre maggiormente la porta per invitarlo ad entrare ma Harry è come pietrificato, nella sua mente cerca di trovare il modo più giusto possibile con cui iniziare una conversazione così delicata, ma si sa, Harry non è mai stato bravo ad esprimersi e così se ne esce con "me ne torno a Doncaster " e sì, non poteva esistere frase peggiore "c-come sarebbe a dire te ne torni a Doncaster?", Harry sospira pesantemente prima di dire tutto d'un fiato " lo sai che mia madre ha perso il lavoro da ormai due mesi, una sua vecchia amica di lì, ne ha trovato uno perfetto per lei, quindi qualche mese fa abbiamo deciso di trasferirci" lo sguardo di Josh passa dall'impaurito all'arrabbiato " come sarebbe a dire mesi fa? Tu... tu sapevi di tutto questo e me lo vieni e dire solo ora?!" ed è qui che Harry scoppia in lacrime, un pianto che libera tutta la frustrazione accumulata durante tutto questo tempo in cui si è costretto a non rivelare della partenza a nessuno, l'amico subito lo abbraccia cercando di consolarlo e il tono di voce diventa molto più dolce "quando parti?" un altro singhiozzo e poi " tra un'ora".

Due ore dopo si ritrovava in treno per Doncaster, pensava ancora alla faccia di Josh nel momento in cui ha detto che sarebbe partito entro pochi minuti, e sì, infondo è stata una buona idea non dirglielo; dopo poco nella sua mente subentrò un altro volto, molto più giovanile e con i tratti un po' sfocati a causa del tempo, era del suo vecchio miglior amico, quello di Doncaster, il suo nome però se lo ricorda molto bene -Louis Tomlinson-

~spazio mio~
hey, questa é la mia prima fan fiction quindi vi prego non insultatemi troppo :')
Questo capitolo era abbastanza corto, perché era solo un'introduzione, ma vedrete che i prossimi saranno piú lunghi.
Comunque mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, potete dirmelo qui, o se avete twitter sono @myunicorndont *lo so é un nome ridicolo*
Bye

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