Chapter 1

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La vita è costituita da eventi , spesso essi sono così importanti da poterla cambiare radicalmente.

Tali eventi durante il corso della mia esistenza mi hanno condotta a delle riflessioni molto profonde riguardo al fato e al caso.

E si da proprio che per mezzo di essi nell'estate del 2008 mi ritrovai nel retrobottega del negozio di mio zio Gerry  a Berlino ad accordare chitarre.

I miei mi mandavano da lui ogni estate ad aiutarlo e tenergli compagnia , dato che non aveva nessuno e i parenti più prossimi erano a Londra.

Era simpatico lo zio Gerry , era un grande appassionato di musica e nel suo negozio oltre alle chitarre vendeva anche molti vinili d'epoca.

Io e lui avevamo un legame indissolubile , mi aveva insegnato a suonare e mi aveva trasmesso la passione per la musica rock degli anni 80.

Passavamo le nostre giornate ad ascoltare le canzoni degli ac/dc e dei guns n'roses discutendo su quale chitarrista fosse più bravo di un altro.

Era un signore sulla quarantina , pelato , alto e asciutto.

Ero l'unica persona della famiglia che non lo riteneva strano , probabilmente perchè somigliavo a lui molto di più di quanto somigliassi a loro.

Mentre giravo le meccaniche di una Hendricks sentii il suono del campanello della porta , segnale che fosse arrivato qualcuno

Pensando che fosse lo zio Gerry tacqui continuando a svolgere minuziosamente il mio compito, pizzicando di tanto in tanto le corde per assicurarmi che non stessi stringendo troppo.

" Herr Lee , sind Sie da ? Ich bin Tom, Ich bin gekommen, um die Gitarre zu holen"

Mi accorsi che ad essere entrato non fu propriamente mio zio , mi alzai  dallo sgabello sul quale stavo lavorando e scostai la tenda che divideva il retro bottega dalla sala ritrovandomi dietro al bancone.

Trovai dinanzi a me un ragazzo alto dai lunghi dread biondi che indossava vestiti di due o tre taglie maggiori rispetto  quella che avrebbe dovuto portare.

"Scusa mio zio non c'è e non parlo tedesco , comunque sta arrivando se lo vuoi aspettare"  

Iniziai a sentirmi a disagio non appena mi accorsi che mi stava squadrando , solitamente non mi interessava il modo in cui mi guardava la gente , ma lui...lui mi stava mangiando con gli occhi mentre con i denti giocava il il suo sid lip tirandolo e mordicchiandolo.

Non ero nelle condizioni di poter causare tutto quell'interesse , quella mattina avevo indossato un paio di jeans e una magliettina nera.

Riportò lo sguardo sul mio viso ed esordì con un semplice "Ok".

Rimasi dietro al bancone a studiarlo mentre iniziò a dare un occhiata in giro.

Frugò negli scatoloni pieni di vinili afferrando di volta in volta qualche disco e leggendone il contenuto dalla custodia.

"Starai li a fissarmi tutto il tempo ?" enunciò quasi seccato.

"Dove hai comprato quella maglia degli slipknot? Si voltò verso di me che  nel frattempo mi ero accasciata sul Bancone con le mani che mia tenevano la testa e con un cenno col mento indicai la maglia che aveva addosso.

"Non ti hanno insegnato che è maleducazione rispondere ad una domanda con una domanda ?"mi domandò irritato poiché visibilmente avevo ridotto in fumo il suo tentativo di mettermi a disagio.

"Lo hai appena fatto ,idiota" esordii emettendo un risolino.

Qualche secondo dopo entrò lo zio Gerry dalla porta d'ingresso.

the devil is not a little red men || Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora