Era una fredda mattina di Dicembre, nevicava da giorni, le auto erano completamente intrappolate nel ghiaccio.
Gli abitanti della città sembravano essere in letargo, nessuno pareva volesse uscire, la città era come se fosse stata messa in "pausa."
Il silenzio nelle strade era disturbato lievemente dal vento che a volte più forte, a volte più lieve, soffiava sulle finestre delle case.
In piazza si erano radunati un gruppo di artisti circensi, due uomini e tre donne.
I primi erano due tipi barbuti, probabilmente fratelli. Avevano la pelle scura, diverse cicatrici ed un tatuaggio in comune anche con le donne.
Due delle tre donne erano bionde, anzi i loro capelli erano pura luce, alte ma non troppo, magre ma non troppo.
L'ultima era la più giovane, indossava un cappellino di lana nero dal quale uscivano fuori due ciuffi di capelli castani, aveva gli occhi grandi, occhi affamati, occhi curiosi, anche lei aveva il tatuaggio in comune con il resto del gruppo, rappresentava una gallina, buffo no?
Di comune accordo iniziarono ad improvvisare uno spettacolo con il fuoco, e mentre iniziavano a far roteare nel cielo i bastoni infuocati un bambino iniziò a fissarli, con la faccia spiaccicata sul vetro della finestra di casa.
Poco dopo arrivarono dei curiosi, usciti stranamente di casa, forse attratti proprio da quelle fiamme volanti.É assurdo come l'uomo possa restare affascinato dal fuoco nonostante siano trascorsi circa due milioni di anni dalla sua scoperta, sarebbe bello se un uomo riuscisse a guardare con questo ardore una donna dopo tutto questo tempo, non credi?
Arrivarono sempre più persone, ormai c'era una vera e propria folla.
Gli artisti avevano risvegliato la città, erano tutti lì per loro, ed il bambino che prima riusciva a notare gli acrobati adesso vedeva soltanto un mucchio di gente , così senza pensarci troppo decise di uscire di casa per raggiungere la piazza, cercò di farsi spazio tra la folla ma senza nessun risultato.
Tutti applaudivano, urlavano, saltavano, e più la folla gioiva più lui veniva schiacciato.
Voleva solo avvicinarsi, ma non per il fuoco, no, lui era attratto da altro, lui era curioso di vedere, di conoscere, quella ragazzina con il cappellino di lana.
Quando lo spettacolo finì e la folla si disperse di lei non c'era più traccia, si era come dissolta nella neve, ed al povero bambino non restò altra soluzione che tornarsene a casa, sconfitto, per non essere riuscito ad attirare l'attenzione di colei che aveva tutti gli occhi su di sé.Erano trascorsi diversi anni da quella fredda mattina, il bambino diventato ormai ragazzo però non aveva dimenticato il viso di quella ragazza.
Era cresciuto con l'idea che prima o poi l'avrebbe rivista, ed ogni volta che immaginava quell'incontro non riusciva a trovare le parole che avrebbe dovuto utilizzare per iniziare un discorso, anzi in realtà non sapeva nemmeno cosa voleva dirle.
Quando camminando per le strade gli capita di imbattersi in un manifesto del circo correva ad acquistare i biglietti, nella speranza di trovarla lì, a danzare tra le fiamme.
Purtroppo però le sue speranze venivano puntualmente infrante, ogni volta ne usciva deluso.
Credo che chiunque avrebbe abbandonato questo desiderio tranne lui, che continuava ad inseguire il suo sogno.
Ci stanchiamo facilmente delle cose irraggiungibili, siamo abituati a fare soltanto ciò che sembra alla nostra portata.
Ma lui no, lui era instancabile, vedeva un tendone a punta ed entrava, sperando di incontrarla.
Lui aveva quello che manca a tanta gente, il coraggio, il coraggio di vivere, di credere, di sperare.
Ormai era uno spettatore abituale delle varie compagnie e si era fatto degli amici.
Il ragazzo aveva notato che in città si esibiva il famosissimo "Circo della natura" ed anche se era già stato diverse volte ai loro spettacoli decise di provare ancora una volta.
Il "Circo della natura" era famoso perché non faceva esibire gli animali, ma la natura ed i suoi frutti.
I giocolieri utilizzavano frutti per "giocare", i pagliacci avevano un naso rosso che era fatto da un pomodoro ed infine gli acrobati erano vestiti da scimmie e si dondolavano su delle corde che ricordavano le liane della giungla.
Una parte del ricavato andava per la ricostruzione di foreste distrutte dagli ultimi eventi climatici disastrosi, erano un bel gruppo e si percepiva distintamente che tutto ciò che veniva portato sul palco era genuino.
Alla fine dell' esibizione il direttore del circo si avvicinò al giovane.
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Il circo della vita
Short StoryUn racconto breve nato dalla voglia di trasmettere pensieri e sensazioni. Una storia semplice che punta a ricordarti che...