Fui sorpreso, all'inizio,
quando l’autorevole uomo nero
si presentò nel mio studio
senza alcun garbato preavviso.
“Un profilo psicologico” mi disse allora
con cortesia forzata
“Ho bisogno del suo aiuto, dottore”.
Decisi di accettare, all’inizio,
poiché fui incuriosito
da quel tuo modo di fare
contrito, teso, sgualcito.
I tuoi occhi guizzavano, incerti
come ratti racchiusi in una gabbia,
eppure provai l’insolito desiderio
che essi si concentrassero
sulle mie pupille, sul mio viso.
Volevo solo capirti, all’inizio,
attratto dal modo in cui rimuginavi
studiavi i cadaveri che io
così diligentemente
ti procuravo,
in fremente attesa di un tuo giudizio.
Volevo che fossimo amici, all’inizio,
così lasciai che la malattia ti divorasse
solamente per vederti seduto
e parlare con te, ancora un po’
nel mio studio
per capriccio.
Ma tu,
che potevi darmi così tanto,
avevi intenzione di togliermi tutto.Impossibile
sottrarsi alla tua brillante intelligenza
o giovane uomo impaurito,
annebbiato da quel tuo sofferente
delizioso
raziocinio.
Eri egoista, eri ingiusto,
con quella pistola tra le mani.Volevi farmi lottare per la vita
quando io volevo solamente,
semplicemente,
saggiare un pezzo della tua.
Volevo vederti precipitare, all’inizio
solo per poterti sollevare
e averti aggrappato a me
ancora un po',
in un muto sodalizio.Volevo solo amarti, all’inizio
e sfiorare
quella delicata vena blu
che si dirama
così deliziosamente
sulla tua tempia, sul tuo viso.
Volevo solo odorarti, all’inizio,
poi forse
baciarti – sulle mani,
sulle labbra,
sulla gola.
Volevo solo stringerti, misurare
con le mie braccia
il tuo scheletro
e insinuare
la mia lingua
nel tuo orecchio.
Volevo toccarti,
spogliarti,
sentire il mio peso sulle tue ossa,
i miei palmi
sui tuoi muscoli.
Avere
le tue gambe strette attorno
E leccarti,
devastarti,
penetrarti.Culminare dentro di te
e forse
mordere un po’.
Solo un po’,
solo all’inizio.
Assaporare
tra il rumore dei tuoi forti respiri
la tua saliva, il tuo sangue, la tua carne.Perché sei così pallido?
Non tremare.
Non farlo.
É solo un assaggio. Solo un boccone.
Solo all’inizio.
Perché non gemi più?Che misero destino
veder spegnere una ad una
le luci
dentro i tuoi bellissimi occhi.In tutta onestà,
mio amato Will
non potevo fare altrimenti,
perché consumarti
è quello che ho sempre voluto.Probabilmente,
sin dall’inizio.