Tornando Dall'Ospedale

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Finalmente, dopo tutto quel tempo, Simone uscì dall'ospedale. Era felicissimo di poter tornare a scuola dai suoi compagni, di poter tornare agli allenamenti di rugby, ma soprattutto era felice di poter riabbracciare Manuel. E, a proposito di Manuel, lui era proprio davanti alla porta dell'ospedale ad aspettare. Appena vide Simone si precipitò tra le sue braccia, senza nemmeno permettere a Dante o ad Anita, che aveva accompagnato Manuel, di dire una parola. Quell'abbraccio sembrò durare un'eternità, ma alla fine si concluse. 
"Prof, che ne dice se lei accompagna mia madre a casa mentre io e Simone ci facciamo un giro e lo riaccompagno?" propose Manuel, cosa che stupì molto l'amico. Dante in verità non era proprio tanto d'accordo, non voleva che Simone facesse casini subito dopo essere uscito dall'ospedale, ma alla fine accettò. Così lui e Anita se ne andarono, mentre Manuel e Simone salivano in moto.

"Perchè mi hai portato qui?" chiese Simone, dopo che Manuel li aveva portati in riva al mare, in un posto molto isolato.
"Io...devo parlarti" il suo tono sembrava molto serio.
"Mi preoccupi così"
"Il punto è che...ho avuto molto tempo per pensare in questi tempi in cui non ci sei stato"
"Molto tempo per pensare a cosa?"
"A noi. Quando mi hai provato a baciare al museo eri confuso e nonostante questo invece di capirti ti ho allontanato, e ti ho trattato da schifo. Poi alla festa a scuola mi ero appena lasciato con Alice ed ero ubriaco fradicio, e...sai cos'è successo. Non so cosa tu abbia pensato quella notte, ma io ho pensato a tantissime cose. E ognuna di queste cose distruggeva tutte le mie sicurezze, tutta la corazza che mi ero sempre formato attorno per sfuggire alla verità"
"Quale verità?"
"A me piacciono le donne Simò, cazzo mi piacciono da morire, però...però mi piaci anche tu. Al museo come eri confuso tu lo sono diventato un po' anch'io, ma mi è bastato non pensarci per levarmi le varie idee che avevo dalla testa. Poi quando Alice mi ha lasciato...mi sono reso conto che l'unico che mi rimaneva eri tu, che tu eri l'unico che per me c'era sempre stato anche dopo come ti avevo trattato. E sai, quando l'ho capito ci sono stato male. Alla festa ti ho baciato perchè volevo capire, perchè mi serviva chiarire la bufera che in me si stava creando...e quando ho compreso che tu mi piacevi ho provato a nascondermi, come ho sempre fatto. Ma ora non riesco più a nascondere la verità, e la verità è che l'unica cosa che voglio è stare con te".
Simone non credeva a quello che stava sentendo. Non poteva essere vero, stava sognando giusto? La prima persona in vita sua che aveva davvero amato non gli stava davvero facendo una dichiarazione d'amore, no?
"C-cosa vuoi dire con questo?"
"Devo parlare coglionese per fartelo capire? Ti amo, va bene? Ti amo più di chiunque sul cazzo di pianeta Terra e ci sarò sempre per te". Simone rimase lì, a guardarlo. A guardarlo come quella notte alla festa, nel cantiere. Ma quella volta fu lui a fare la prima mossa. Buttò le braccia al collo di Manuel e lo baciò, e finalmente quello che aveva sempre desiderato divenne realtà.

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