"C-chri ti prego, ti prego"
"Stavolta non servirà sentirti supplicare, moccioso"
Il biondo, che era appena stato tirato ferocemente dal polso per poi essere sbattuto nel bagno della casetta, si ritrovò di punto in bianco intrappolato fra il muro ed il petto del grande a fremere e a miagolare come un pazzo sotto il tocco di quest'ultimo, che compiaciuto dall'effetto provocatogli, lo guardò ammaliato, perso , godendosi i primi gemiti del più piccolo che erano pura musica per le sue orecchie.
Come ci erano finiti in quella situazione?
Chissà.
Sarà stato uno sguardo, un tocco o una provocazione di troppo da parte del biondo, che come sempre si divertiva a testare la delicata pazienza del più grande, mostrandogli in continuazione il suo finto fare innocente, i suoi occhioni tanto dolci quanto seducenti, eccitati perennemente da lui.
Il moro, dal canto suo, non poteva che compiacersene divertito ed arrapato soprattutto , ma contrario a questo pensiero, trovò il piccolo una tentazione enorme da resistere, proprio per questo ogni tasto che il biondo pressava, era un passo in più a condurlo all'esasperazione, ad impazzire totalmente.
Ed ecco la ragione per cui adesso il più piccolo si ritrovava in preda al piacere totale, il collo rosso e bagnato, segno del percorso dei baci e dei morsi che Christian aveva iniziato a condurre, le mani grandi e fini che si insinuavano al di sotto della felpa lilla da lui rubatagli ed il contatto delle dita e gli anelli freddi sui fianchi delineati e bollenti del riccio, causandogli una miriade di brividi."Sembri già così annientato e non ti ho neanche strappato ancora i vestiti di dosso" gli sussurrò il moro con le labbra incollate al suo lobo dell'orecchio, finendo per baciarlo, leccarlo e morderlo fino a far saltare anche l'orecchino d'argento che portava poco prima.
"che cazzo stai aspettando a farlo?" Ansimò a bocca aperta, implorante.
Una sculacciata.
"Rivolgiti bene" ringhiò
"Christia-ah! ancora, a-ancora"
E sentirlo gemere sonoramente il suo nome non fece altro che mandarlo su di giri, alimentando il rigonfiamento nei suoi jeans ormai ben evidente che iniziava ad infastidirlo, cercando di ignorarlo.
"Come scusa? Non credo di aver capito bene" ghignò provocatorio
Stronzo, pensò il biondo, ma non si fece comunque ostacolare da mister "comando io", e per dimostrarlo, iniziò a strusciare prepotentemente il proprio bacino contro quello del maggiore, che in risposta gli afferrò saldamente i fianchi levandoselo di dosso, sbattendolo dinuovo contro il muro e tirandogli un'altra sonora sculacciata.
"Qualcuno ti ha dato il permesso?"
"Vaffanculo, t-ti odio" pronunciò il biondo con voce rotta da quel piacere che il più grande continuava a negargli, avvicinandosi dinuovo per rubargli un bacio casto ed innocente, che destabilizzò il moro per un momento.
"Come no" disse con tono svogliato "ora però continua ad odiarmi più in basso se riesci, si piccoletto?" gli sussurrò addosso rocamente, poggiandogli una mano sul capo cosparso di ricci disordinati e spingendolo verso il basso, fino ad inginocchiarsi.
Ed il biondo in cuor suo aveva già capito, non vedendo l'ora di agire, di impossessarsi del cazzo del più grande e fottersi da solo su quel pavimento.
Non aspettò altro e senza ulteriori indugi abbassò di botto i jeans ed i boxer del più grande , imbambolandosi a fissare quell'erezione rossa e svettante che si ritrovava d'avanti agli occhi divenuti ormai languidi per l'eccitazione."Ti delizia quel che vedi?" Sorrise furbo
Il piccolo assottigliò gli occhi alzando lo sguardo verso i suoi con aria di sfida, per poi prendere il suo cazzo direttamente in bocca e andare su e giù velocemente fin da subito, senza avvertirlo, ed un forte sospiro che gli fece chiudere gli occhi ed inclinare la testa all'indietro lo pervase, fottuto dal piacere.