Lilac Lies

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Ogni volta che Fayette indossava i panni della gendarmeria di Parigi non riusciva davvero a sentirsi a suo agio.
Nonostante adorasse la calzamaglia e quei bellissimi stivali di pelle, non poteva evitare di provare un certo fastidio nel dover introdurre, in mezzo alle gambe, stracci o qualsiasi cosa che la facesse passare come un uomo. Per non parlare delle fasce che le stringevano i seni in una morsa d’acciaio.
Ma era un piccolo prezzo da pagare, pur di non far trovare una donna sola in mezzo ad un gruppo di guardie frustrate e inappagate da giornate di ronda e di rivoluzioni a Parigi.
Aveva allenato il suo corpo a sopportare quelle “torture” pur di riuscire a portare a compimento la missione affidatale dal Credo: trovare tracce di Germain e dei suoi tirapiedi,
nell’ombra del vendicativo e tormentato nuovo Assassino Arno Dorian.
Non potevano permettersi altri sbagli o azioni irruente da parte sua, per questo avevano chiesto anche a lei di occuparsi della questione.
A parte Mirabeau, sembrava che nessun altro avesse in simpatia il ragazzo.
Troppo preso dalla sua sete di vendetta e dal senso di colpa dovuti alla morte di De la Serre, dicevano Trenet e Guillaume.
Quindi avevano deciso di andare sul sicuro mandando Fayette.

Erano mesi che stava preparando quel piano, dal giorno in cui aveva incontrato quella giovane recluta così minuta e dai capelli così neri come i suoi.
Ci aveva messo veramente poco a fare due più due e ad ingraziarsi il giovanotto, che aveva il patriottismo di tutti i parigini rivoluzionari con genitori dalle enormi aspettative militari, ma il coraggio dei nobili che requisivano il cibo da dentro le loro case in Luxembourg.
Avrebbero dovuto scambiarsi gli abiti di tanto in tanto, di modo che le altre guardie avrebbero ben presto fatto l’abitudine a quel corpicino così minuto che poteva sembrare, in modo impercettibile, un po' diverso ogni tanto.
Se avessero fatto domande, bastava che il ragazzo dicesse di controllare se non credevano ai loro occhi che la persona che avevano davanti fosse davvero un uomo, per fugare ogni
dubbio.
Nessuna delle guardie osava fare una cosa del genere, per non fare brutta figura davanti alle dame.
E soprattutto, la voce del ragazzo, messo davanti ad una così imbarazzante situazione come l’essere denudato e perquisito davanti a tutti per accertarsi che fosse uomo, arrivava a toni così alti che nessuno avrebbe più fatto caso se Fayette avesse alzato di qualche tono la sua
voce femminile.
Quindi, dopo poco tempo, nessuno faceva più caso all’aggraziato soldato nuovo, che raramente parlava se non interpellato.
E questo aveva fatto tirare un sospiro di sollievo al ragazzo che, dopo aver visto con i suoi occhi la disastrosa situazione di Parigi, aveva avuto intenzione di fare dietro-front, ma aveva paura della rabbia genitoriale.
Lui non doveva fare altro che presentarsi durante le occasioni mondane, quelle in cui Fayette era richiesta in vesti più signorili. Il resto era tutto nelle mani della minuta strana ragazza, che un giorno aveva deciso di salvarlo dall’incubo di strade piene di disperazione e morte.

Quel giorno, Fayette e le guardie assieme a lei, non dovevano fare altro che accompagnare un nobile, presunto Templare, ad un incontro con altri vertici militari, isolarlo dagli altri ed ucciderlo. Lei non avrebbe nemmeno dovuto parlare.
Arno era ancora sulle tracce di Germain, quindi sarebbe stato tutto inutile chiedere a lui una cosa simile.

Le strade erano piene come al solito di mendicanti e di riottosi, per questo loro dovevano stare il più vicino possibile alla carrozza.
Tutti i nobili avevano ormai paura di andare in giro senza scorta, con il terrore che la rabbia del popolo potesse improvvisamente piovergli addosso.
Si lasciò cadere con grazia da cavallo, mentre il nobile aspettava nella carrozza che qualcuno si decidesse finalmente a farlo scendere, per proteggerlo da un eventuale attacco.
Coperto dalla sua coltre di guardie, l’uomo si decise a salire le scale del palazzo di fronte a loro, con impettita alterigia.
Come se la fifa e il terrore che provava in quel momento non contassero e non contribuissero a renderlo un verme tremante di paura, che aspetta solo che la lama della
ghigliottina cada sulla sua testa.
Entrati nella grossa stanza attigua a quella che avrebbe ospitato la riunione, il Templare si fermò a parlare con altri suoi pari, staccandosi dal gruppo di guardie del corpo che si era premunito di potarsi dietro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 16, 2022 ⏰

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