-Second chapter.

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Resto ancora lì, incapace di muovermi, spaventandomi appena una voce allegra e dolce mi chiama.
«Hei, sei nuova?»

Una coppia si avvicina,
posizionandosi difronte a me, mentre la sottoscritta cerca ancora di riprendersi dal riccio.
Nonostante non sia accaduto nulla di speciale, sto cominciando a perdere la testa.

«Hei!»
Mi richiama attirando la mia attenzione.
Alzo lo sguardo sul biondo dagli occhi azzurri, che mi sorride dolcemente porgendomi una mano.
«Niall.»

Era davvero carino.

Afferro la sua mano sorridendo timidamente, sussurrando un «Grace.»
Poso lo sguardo sulla ragazza mora che ha accanto, che continua a guardarmi e sorridere.
«E tu? Come ti chiami?»
«Sophie.»
Annuisco guardandola, pensando poi a cosa dire.

Sarà la sua ragazza.
Sembrano così intimi tra loro.

C'era disagio nell'aria, fino a quando il biondo non prese a parlare.

«Mh.. Ci sarebbe..»
Abbassa lo sguardo evidentemente imbarazzato, continuando poi la frase, poggiando lo sguardo sul mio.
«Ci sarebbe una festa in spiaggia stasera..Ti va di venire con noi?»
Si strofina il collo con la mano, aspettando una risposta.

Non mi avrebbe fatto male un po' di divertimento. Perché non andarci?
In fondo sono le uniche persone che conosco qui.
Oltre a..
Aspetta, non so neanche come si chiama! Quel riccioluto di un Styles.
Un'immagine del suo volto mi si presenta davanti e scuoto la testa ritornando sulla terra.
Mi sta riempiendo la mente quel ragazzo.

«Si, mi va. Ma.. sono arrivata da poco a Seattle e non so orientarmi bene..»
Dò un'occhiata alle mie scarpe che ultimamente sembrano essersi fatte molto interessanti in queste situazioni.
Guardo poi gli occhi della ragazza cercando di scusarmi.
»Ti lascio il mio numero e questo pomeriggio mi scrivi il tuo indirizzo per messaggio. Passiamo a prenderti per le 20:30. Okay?»

Un sorriso sincero spunta sulle mie labbra, mentre annuisco osservando i suoi capelli lunghi e scuri.
Sono davvero belli.
Qui tutti hanno caratteristiche diverse.
Io sono la solita ragazza castana dagli occhi marroni, invece.
È alquanto sconfortante.

«D'accordo. Tieni, scrivilo qui.»
Prendo il cellulare dalla tasca, andando a 'tastiera' per poi porgerglielo.
Vedo i suoi pollici muoversi, passandomi l'iPhone quando ha fatto.

«Okay, grazie mille.
Scusatemi, ma scappo.
Ci sentiamo più tardi.»
Poggio l'aggeggio metallico in borsa, guardando i due, allontanandomi leggermente.
«A dopo Grace, è stato un piacere.»
Sorride il biondo, ridacchiando appena, seguito poi dalla ragazza.
«Ciao Grace.»

Annuisco facendo muovendo la mano in aria in segno di saluto, salendo poi in macchina, precipitandomi nei negozi più vicini in cerca di qualcosa.
Non ho nulla da mettermi questa sera e se voglio davvero andare alla festa ho bisogno di vestiti decenti.

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Passo il pomeriggio comprando t-shirt, pantaloncini e maglioni leggeri, scrivendo un messaggio a Sophie quando mi contatta.
Noto il modo in cui ha memorizzato il suo numero in rubrica e ridacchio guardando il nome: Fai conquiste con il biondo, eh?
Scuoto la testa ridendo, buttando poi il cellulare e le buste sul bancone.
Il mio appartamento.
Finalmente. Mi era mancato da questa mattina. Sembrano anni che non vengo qui.

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Rabbrividisco alla vista di così tanta gente attorno al falò, camminando a passo svelto per stare al passo dei due.
Il mio sguardo si ferma sui ricci di un ragazzo piuttosto alto, che mi da le spalle. Parla con degli amici e quando gira il viso verso di me e i nostri sguardi s'incontrano le mie guance arrossiscono.

E' lui.

Sento il biondo chiamarmi, pregandomi di sbrigarmi perché ha bisogno di cibo, ma i miei piedi sembrano essersi incollati alla sabbia.
Abbasso lo sguardo frustrata non appena il ragazzo ricomincia a darmi le spalle.
Cosa mi aspettavo?
Che venisse a salutarmi o cose del genere?
Stavo fantasticando troppo e questo non andava bene, perché si sa che chi immagina, alla fine ci rimane male.
E io non volevo rimanerci male.
Non di nuovo.
Tutto il male che ho subito in passato, non volevo riviverlo.
Dovevo solo ignorare le continue immagini dei suoi occhi e delle sue fossette nella mia mente.
Il che' era tutto dire.

Una mano mi strattonò il braccio, tirandomi verso la casa della confraternita dei tipi del quinto anno, urlandomi contro, cercando di sovrastare il volume della musica.

«Non devi parlare con Harry! Nè guardarlo! È pericoloso, Grace.»

Harry?

Feci una smorfia, sforzandomi di ricordare di aver conosciuto qualcuno con quel nome ma invano.
Riprese a parlare, portandomi in cucina.

«Avanti, Grace. Sai che parlo del riccio che stavi guardando.»

Parlava di Styles.
Iniziai a pensare che quel nome gli si addicesse, continuando a guardare un punto fisso dietro la ragazza difronte a me.
Mi scosse nuovamente il braccio,
ricordandomi di riprendermi.

«Sophie chiama Grace!»
Mosse una mano davanti al mio viso facendomi sobbalzare di poco.

«Che c'è?»
«Sta' lontana da Harry, okay?»

Annuii, nonostante le mille domande che stavano per uscirmi dalle labbra, rimanendo in silenzio, cercando di capire il motivo di tanta preoccupazione.
Mi chiese poi di restare lì in cucina ad aspettarla mentre prendeva qualcosa da bere, ma avevo bisogno di aria.
Afferrai un barattolo di birra mezzo pieno, precipitandomi in spiaggia, lontano dal falò e dai tizi già sbronzi e maleodoranti.
Appena fui abbastanza lontana, mi piegai sulla sabbia a gambe tese, vicina alle rive del mare.
Presi un sorso della bevanda, guardando di fronte a me.

Era davvero una meraviglia l'acqua.
Dovrò venirci più spesso a passeggiare o anche solo restare ferma a guardare.

Sentii delle voci dietro gli alberi alle mie spalle. Non ci feci caso, continuando a bere ciò che restava nel barattolo.
Dopo una manciata di minuti tutto si zittì e sentii qualcuno prendermi le mani sul viso, tappandomi la bocca.
Quando mi arresi alle urla, cercai di dimenarmi, così portò la mano che prima aveva poggiato sul viso, sui miei fianchi, sedendosi dietro di me, facendomi sedere tra le sue gambe.
Non riuscivo a capire.
Se avesse voluto farmi del male lo avrebbe già fatto.. Sospirai al pensiero e cercai di girarmi verso il suo viso ma me lo impiedì, sussurrandomi di continuare a guardare le piccole onde come prima.

«Cosa vuoi da me?»

Prima che potesse rispondermi, riconobbi il suo profumo.
Un miscuglio di menta e tabacco.

Harry?

//Attenzione a me, ragazze.
Forse questo capitolo non è il massimo, ma gradirei comunque i vostri pareri.
Votate e commentate, ne ho bisogno.
Ancora buona permanenza.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 12, 2015 ⏰

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