rose

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26 dicembre 1998

L'anno terminó in modo esilarante,tremendamente tragico,eppure quel susseguirsi di disgrazie apparivano profondamente ironiche agli occhi di Eloise.

Suo padre venne a mancare l'estate stessa,uno di quei fatti che ti stravolgono la vita,normalmente.Nel mondo magico però,perlomeno in quegli anni,quelle continue perdite stavano lentamente assimilando una sorta di quotidianità.Ormai i funerali erano frequenti,per tutti,non c'era qualcuno che soffrisse meno e sicuramente non c'era nessuno che avesse una vita pressoché perfetta.Era impossibile.

Un quesito relativamente spontaneo riguardava difatti il dolore.Quel che la ragazza si domandava era effettivamente se ci si potesse abituare,alla sofferenza.Non sentire più il brivido della perdita era normale?

La risposta non arrivò mai ma ad Eloise poco importava,quel che sentiva al momento era il nulla.
Il fatto è che,per dire come stessero realmente le cose,lei non era la vittima di nessuna storia,e la ragazza ne era più che consapevole.

Tutti erano delle vittime,ma contemporaneamente nessuno lo era davvero.

Ironia della sorte,quella mattinata invernale avrebbe ospitato l'ennesimo funerale.

Eloise raccolse i suoi capelli mori in modo molto morbido,permettendo una visuale più evidente del suo viso,cosa non necessariamente positiva,dato che quest'ultimo era caratterizzato dai profondi segni di stanchezza.

Osservó un'ultima volta il suo corpo avvolto nella morbida stoffa di un abito nero,e indossò due guanti vellutati  aggiungendo un paio di anelli argento.

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Si avvió verso il luogo dove si sarebbe svolta quella funesta cerimonia,alquanto singolare,in particolar modo per le persone che erano andate a mancare.Sarebbe stata una celebrazione in grande,di questo Eloise era più che certa.

Le porte erano spalancate e accompagnavo l'entrata a quella sontuosa e inenarrabile sala,che in un altro contesto la ragazza avrebbe amato decisamente di più.Il disagio saliva sentendosi fuori luogo in una situazione simile,lei li conosceva limitatamente e in una circostanza differente magari non le avrebbero nemmeno permesso di varcare la soglia di casa a causa del suo stato di sangue.

Eppure era lì,non era certa se si trattasse di solidarietà o qualcosa di simile.Tuttavia da un anno a questa parte le cose stavano procedendo in tale modo.Chiunque al funerale di chiunque.Magari era solo un modo di allieviare i sensi di colpa o di dimostrare qualcosa a non si sa chi.Una motivazione non c'era,era solo l'istinto umano.

Eloise scorse il capo di Hermione in lontananza,non era certa che sarebbe venuta.Si diresse verso di lei accanto ad una immensa tavolata ricolma di cibo.
"Hermione"
quasi bisbigliò la mora,
"Elle!Non pensavo fossi qui"
"Potrei dire la stessa cosa,ma sai com'è,le persone cambiano"
Le due gli ultimi anni avevano perso leggermente quel che si poteva definire una sorta d'amicizia,ciò non toglieva però che si potessero ancora volere del bene,specie in una situazione simile,dove anche le persone più fredde hanno bisogno di quel minimo d'affetto.

Afferrarono entrambe un calice di champagne iniziando a discutere degli ultimi accaduti.Vennero interrotte dall'arrivo della famiglia Weasley.Hermione moriva dalla voglia di andare a salutare Ron.Ed Eloise,nonostante fossero passati mesi,ne era perfettamente consapevole.Le fece un cenno d'approvazione accompagnato da un sorrisetto facendo comprendere alla riccia che aveva perfettamente inteso che volesse andare.

Così quest'ultima si allontanò lasciando Eloise a fianco al tavolo.Iniziò a guardarsi intorno in cerca di un viso familiare in mezzo a tutti quei volti anonimi.

Il viso familiare pervení,non quello che desiderava di certo,ma pervení.

Draco Malfoy.

Era poggiato al muro tenendo stretto anche lui un bicchiere tra le dita.Indossava il suo solito completo nero e aveva lo sguardo fisso a terra.Lo osservó per un secondo,tratteggiò la linea dei suoi lineamenti spigolosi rapita dai suoi occhi d'argento.Anche Draco ricambiò lo sguardo,delineando le sue lunghe gambe snelle che caratterizzavano una bellezza letale,ardua da ammirare.
Così come ogni rosa ha le sue spine.

Eloise non aveva il coraggio di immaginare come si potesse sentire.Era rimasto solo adesso.

Si avvió verso di lui istintivamente.Non avevano uno dei rapporti migliori,ciò nonostante si sentiva in dovere di rivolgergli perlomeno parola.

"Condoglianze,Draco."
si avvicinó a lui,poggiandosi anche lei al muro e porgendogli uno sguardo.Il ragazzo alzó gli occhi incontrando i suoi.

"Ti ringrazio"
sibiló piano senza aggiungere altro.

Era poco,certo,ma in sette anni non si rivolsero mai parole più cordiali.

Eloise ammiccò un sorriso e prima che potesse allontanarsi,un uomo a lei sconosciuto,attirò l'attenzione di tutti i presenti iniziando a parlare

"Non ci saremmo mai aspettati un avvenimento simile,ma la vita è imprevedibile.Lucius e Narcissa Malfoy ci hanno lasciati il ventidue dicembre inaspettatamente." ci fu una qualità deliquia nella sua voce "Siamo qui per onorare la memoria di due ragguardevoli persone che non sbiadiranno dalla nostra memoria." pronunciò solennemente
"Adesso sono qui per informarvi del volere dei due,la lettura di entrambi i testamenti seguirà in questo momento quindi vi chiedo di prestare attenzione."

Le persone smisero di emettere anche i più impercettibili suoni così che l'uomo potesse continuare il discorso

"Ebbene,Lucius Malfoy dona l'intera eredità di 1.3 miliardi di dollari al suo unico figlio Draco Malfoy,compresa la sua residenza.Narcissa Malfoy invece cede la sua collezione comprendente 287 quadri a sua sorella Andromeda Tonks.La sua abitazione a Baviera,Germania a Bellatrix Lestrange.La sua unica cassaforte al figlio Draco Malfoy,e il restante patrimonio di seicento milioni di dollari,includente la casa estiva a Provence,Francia ad Eloise Danneville."

Dei mormorii iniziarono a soffocare la stanza celermente,erano sussurri indistinguibili eppure era evidente che non fossero a favore della giovane ragazza.
Lo sguardo di Draco si posò sulla figura della ragazza assumendo dei tratti stupiti quanto turbati
"Conoscevi mia madre?"

"Io"
sussultò,
"No,non la conoscevo"
rispose lei estremamente disorientata.

In tutta sincerità,l'eredità di Narcissa Malfoy non poteva che favorire la ragazza,che non possedeva una delle migliori stabilità economiche.Nonostante ciò,era impensabile una cosa simile.Istintivamente non poteva capacitarsi di un tale avvenimento senza neppur conoscere realmente la persona in questione.

Eloise si voltò verso Draco,in cerca di una qualsiasi cosa che si potesse avvicinare il più possibile ad una delucidazione.Inutilmente però,dato che il ragazzo si rivelò essere smarrito quanto lei.

Quest'ultimo afferrò il polso della ragazza trascinandola nella stanza accanto,aspettandosi anche lui una sorta di spiegazione.

"Che significa eh?"
disse lui chiudendo la porta alle sue spalle

"Come potrei fare a saperlo esattamente Malfoy ?Non la conoscevo."

"Quindi mia madre avrebbe lasciato tutto ad una sconosciuta e non a suo figlio.Incredibile"
continuò passandosi nervosamente una mano nei capelli
"Magari è solo un malinteso,probabilmente.Dovremmo andare a parlare con quel uomo"
"Quel uomo,è William Barke,considerato il miglior avvocato del mondo magico.Lui non può permettersi errori."
"Magari stavolta-"
"Andremo a parlargli"
la interruppe lui,
"Ne dubito ma per scrupolo proveremo a parlargli"
terminó

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