La sera era arrivata e Ciro ancora, non aveva ricevuto nessuna notizia da suo fratello Pietro.
Aveva lasciato casa di Lisa poco dopo, costretto dalle sue parole, dove lo pregava di restare da sola. Così l'aveva accontentata, nonostante a casa da solo, si sarebbe annoiato.
Continua a fare avanti e indietro con i canali tv, una birra accanto e il telefono vicino alla gamba, speranzoso che suoni.
L'unica cosa, che suona, è il suo campanello.
Si precipita alla porta, sperando sia suo fratello, ma quando apre la porta, non si aspetta di trovare proprio lui.
- Posso entrare?- domanda, con gli occhi ancora arrossati. Ciro senza rispondere lo lascia entrare, contento di averlo trovato per primo, anche se sembra che Nico abbia trovato lui.
- lo sai che tua madre sta in pensiero? Nun si fann st cos - provvede a rimproverarlo, mentre vederlo sedersi sul suo divano, gli da un calore al cuore inspiegabile. Nico gli punta i suoi stessi occhi addosso e si sente così debole davanti a questo bambino.
- nun sò venut p fà tarantell - risponde in dialetto, mentre Ciro chiude la porta a chiave e prende la birra, facendo un sorso.
- chi te l'ha ritt arò stev?- gli domanda, posando la birra sul tavolo e incrociando le braccia al petto.
Il suo tono diventa di nuovo calmo, nonostante vorrebbe sgridarlo, per aver fatto così.
- Gennaro - risponde subito - e solo perché non mi andava di tornare a casa mia -
Ciro rimane in silenzio, davanti alla mente così matura di Nico, ma non avrebbe immaginato altro, considerando l'intelligenza di Lisa mischiata alla sua furbizia.
Si ritrovano a guardarsi, faccia a faccia, consapevoli che l'uno è lo specchio dell'altro, per la prima volta. Nico finalmente riesce a vedere i dettagli che stanno anche sul suo volto, trovando finalmente chi glieli ha dati.
- è o'ver?- domanda di punto in bianco, facendo irrigidire Ciro.
- cos?- finge, riprendendo la birra e facendo un'altro sorso.
- tu sei mio padre - afferma Nico, facendo respirare Ciro in malo modo, nonostante trovasse quella parola così bella.
Ciro non risponde, abbassando lo sguardo sulle sue dita, mentre tutto gli ripassa per la testa.
- vogl a verità - afferma Nico andandogli incontro. facendogli scattare gli occhi di nuovo su di lui.
- si - risponde con sincerità - ma nun o'sapev propr comm a tte - continua, sentendo la necessità di bere ancor di più.
- e pecchè? Tu nun m'e volut, giust?-
- te l'ha ritt mammt?- domanda subito, indignato.
- no, è l'unica spiegazione che mi viene in mente.-
Confessa, facendogli stringere il cuore.
- nun è o'ver allor - provvede subito a smentire i suoi pensieri, lasciando la birra dove era prima.
- ij nun o'sapev.. Lisa nun m'ha ritt nient - si lascia cadere sul divano, mentre sente il cuore farsi più pesante. Nico torna vicino a lui e Ciro lo trova più tranquillo di quando è arrivato, come se sapere che tutto è stato un brutto errore, dovuto al non sapere niente, l'aveva tranquillizzato.
- ho sempre pensato a come fosse fatto mio padre - confessa Nico, facendosi guardare da Ciro con curiosità. - somiglio più a te che a mamma - continua, strappandogli un sorriso.
- facciamo che questo magari non glielo dici - risponde Ciro, strappando un sorriso anche a lui ma subito dopo, torna serio a guardare Ciro.
- questa volta non te ne vai, vero?-
Ciro in un gesto automatico, gli circonda il collo, stringendolo a sé. Sente il suo mondo, acquisire un senso in più, quando riesce a sentire il battito di Nico contro il suo petto.
- nun m n vac, però t'aggià purta a cas -
- voglio restare qui oggi - risponde subito, sperando di non risultare troppo invasivo.
- e vabbuò, però riman c n jamm a cas tuoij -
Nico annuisce e Ciro gli sorride, prima di pensare che nonostante tutto, deve avvisare Lisa.
- aspiett ca - si alza, afferrando il cellulare e compone il numero di Lisa, che squilla poco, dato che risponde subito.
- Cí - mormora, ancora in lacrime.
- Lí, sta cca addu me - mormora anche lui a sua volta, appoggiando l'avambraccio sullo stipite, della porta per appoggiarci la fronte, come se sentisse il cuore fargli male a ogni sua lacrima.
- to port riman.. vò stà cca - conclude, continuando quando Lisa rimane in silenzio.
- vabene.. mi raccomando, per favore. Lui è tutta la mia vita, Cí - continua, facendogli voltare la testa verso Nico, che guarda la tv in silenzio.
- è pur a mij, Lí - risponde ma Lisa provvede a salutarlo, attaccando la chiamata. Sospira, e si trova gli occhi di Nico addosso.
- si, è complicata - ride Nico, riferendosi a Lisa.
- e mo ric a me?- ritorna affianco a lui, volendo fermare il tempo a questa scena. - tien fam?-
Nico scuote la testa, continuando a guardare la tv.
- però è unic - continua e Ciro non può non dargli ragione. - che tien e'magnà?- continua e Ciro si alza, andando verso la cucina. Nico lo segue, mentre lo guarda aprire i vari sportelli della cucina e vede un pacco di patatine.
- quelle vanno bene - esordisce e Ciro lo accontenta, porgendogli il pacchetto.
- sicur? - annuisce alla sua domanda, tornando sul divano.
- tu sei amico del papà di Gennà?- domanda, masticando rumorosamente le patatine.
- da quando abbiamo undici anni - spiega, mentre lo guarda, illuminato dalle luci della TV.
- comm a me e iss - risponde, aprendo un sorriso a trentadue denti sul suo viso e Ciro sorride a ruota, nel vederlo felice con lui. Pensava ci fosse voluto tempo, per avvicinarsi a lui ma invece, lui si è comportato come se tutti questi anni, separati, non ci fossero mai stati.
Ciro si sente ancora un ragazzino, ma allo stesso tempo si sente un gigante, da quando sa che ha fatto, finalmente, l'unica cosa bella nella sua vita.

STAI LEGGENDO
Un'altra volta / Sequel
Fanfic- E quann stong for m manc semp e chiu' O saj t vogj ben abbraccm na vot ancor - - Rocco Hunt //si consiglia di leggere prima " Catena"