<pueri e puellae, fatevi belli per la cerimonia di fine sorstizio d'autunno! Nell'occasione l'onorevole verrà a trovarvi. E' giunto il momento per lui di prendere mano e di guidare il paese. E chissà, forse lo vedremo dal vivo. Restate all'allerta di nuove notizie!>
<<oh ma che buffonata!>> Obbiettò buttando il giornale sul tavolo di legno, spegnendo quella fastidiosa radio. <<amore guarda cosa dice il giornale!>> comunicò la donna. <<stanno entrando nei paesi, ci cercano. Stanno distruggendo famiglie e case, sono senza pietà. Bambini cari, donne e uomini, rintanatevi nelle vostre dimore. Dobbiamo nasconderci per riuscire a sopravvivere.>> lesse ad alta voce la donna, ottenendo uno sbuffo dal marito.
Una dolce musichetta medievale risuonava nel Gandohr, la taverna amata da tutti i viaggiatori, coprendo gli sbuffi del proprietario. <<Sicuramente staranno parlando di quei fastidiosi umani.>> Barbottò pulendo il legno del bancone con cura.
<<Oh andiamo caro! Sai che non puoi nominare quel nome. E poi ti ricordo che noi li accettiamo e aiutiamo.>> Le orecchie si mossero, facendo tintinnare i suoi orecchini di bronzo. Quella donna sulla quarantina sembrava una fata, ma in realtà era soltanto un dolce elfo. << Cirha sei sempre così dolce, eppure ti dimentichi cosa ci hanno fatto.>>
<<Sono tempi passati, ora alcuni di loro sono cambiati. Oh e ricordati che al calar del sole ci farà visita l'onorevole. >> La dolce elfa ridacchiò, girando su se stessa per entrare in una porta. L'uomo, anch'esso elfo, sbuffò.
C'erano molte parole che non si potevano dire in quel mondo o meglio, evitavano di dirle per non far del male alle piante. Esse avevano una vita molto lunga, ma si spaventavano per qualsiasi cosa, ed era meglio non farle spaventare. Nelle situazioni estreme si poteva rischiare una maledizione per otto generazioni, peggio dei gatti.
Il tintinnio del campanello lo distrasse, l'onorevole era per caso arrivato in anticipo?
<<buon giorno mio caro viaggiante! Ben venuto nel Gandohr dei viaggiatori, che funge anche da bar e Oikias per una notte!>> L'elfo lo accolse, distogliendo solo dopo lo sguardo dal bancone che stava lucidando. Strabuzzò gli occhi, il suo corpo si era ormai gelato, le sue orecchie non rispondevano più ai suoi comandi.
Ebbene, il visitatore appena entrato non era uno dei soliti. Una graziosa ragazza dai capelli corti, bruni e liberi, con un dolce vestitino azzurro a fiori, era appena entrata. Osservandola meglio, lei non aveva le orecchie da elfo, o gli occhi azzurri come le sirene o verdi come le ninfee; o non aveva le labbra blu del nord, nemmeno gialle come quelli del sud o viola come uno del centro, invece le sue labbra erano piccole e rosee. Il suo naso non era tanto all'insù come le fate, lei aveva anche una piccola gobbetta. I suoi occhiali rotondi e d'oro erano situati su di essa. Le mani erano secche e ben curate, il corpo alto e più formoso rispetto ad una danzate aerea. Non indossava delle scarpe alte come le Teagaisg.
La ragazza dopo aver scrutato il posto, si girò verso l'uomo. <<salve.>> salutò gentilmente, dirigendosi verso il bancone. Lei era più alta e aggraziata di qualsiasi creatura.<<cosa possiamo fare per lei signorina? Io sono Cirha sono pronta, insieme a mio marito Gonchi, a servirla per tutto il suo pernottamento!>> Cirha era spuntata dalla porta e in mano teneva una boccetta di sali purificanti. Deve averla sentita, pensò il marito. La nessuno si girò verso la diretta interessata, solo ora Gonchi notò che stava tenendo in mano un cappello nero tolto all'entrata. << ho letto fuori che fate una buonissima Zuzi. E volevo provarla.>> il suo tono era neutro, come la sua faccia e il suo accento. Da dove proviene questa sconosciuta? Pensò Gonchi.
Il sorriso di Cirha lo contagiò, era una delle donne più importanti per lui.
<<Ma certo cara! Le Zuzi sono la specialità del Gandhor. Le bevande più amate di tutto il paese! > sorrise alla sconosciuta. La nessuno abbassò il capo in segno d'intesa.
Allora l' elfo senza ribattere le fece lo Zuzi, un miscuglio di: camomilla, scaglie di drago arancione e fiori di calendula officinalis. Questa bevanda aveva delle ottime proprietà curative e rilassanti, ottime per qualsiasi viaggiatore.
Gonchi appoggiò lo Zuzi sul bancone per servirla alla nessuno. Cirha, che aveva iniziato a spolverare i quadri di Spaventosa, iniziò la conversazione.<<allora cara, cosa fate in questo piccolo villaggio? Siete di passaggio?>> domandò gentilmente guardandola negli occhi. Dopo un sorso la nessuno rispose, appoggiando delicatamente la bevanda sul bancone .
<<sono di passaggio. In realtà non sono qui per caso. Chi è la donna nel quadro?>> bevve un altro sorso, indicando con il boccale i quadri che venivano spolverati da Cirha. Quest' ultima si girò e le sorrise.
<<Una donna speciale: fu lei a mantenere la pace nel nostro paese, dopo quella brutta battaglia...>>
<<E portatrice di sangue!>> affermò Gonchi, ricevendo un' occhiata dalla moglie .
Le orecchie degli elfi si erano allungate e tendevano verso la nessuno. <<stavo cercando l'onorevole.>>sussurrò riprendendo a beve. Durante tutta la sua risposa non posò mai gli occhi su Cirha e Gonchi, aveva paura che potessero leggerle la mente. L'elfo sussultò. <<be', egli sarà qui al calar del sole, non avendo una casa potete stabilirvi qui fino alla vostra partenza.>> aveva proposto l'uomo, sapeva che era pericoloso, lei sembrava una minaccia; ma le mura gli avrebbero vietato di lasciarla senza casa. Erano terribilmente ospitali e amavano il bene e la felicità delle persone. La dolce signora annuì confermando le parole del marito. <<sì, così mentre aspettate l'onorevole potrete riposare. Oh povera ragazza, chissà quanto viaggio avrete fatto! Una dolce creaturina come voi dovrebbe riposarsi!>> affermo Cirha.<<quanti centoni servono?>> aveva chiesto la nessuno. I loro occhi sgranarono, il termine centoni veniva utilizzato solo dai ricchi dell'opposto. <<l'opposto.>> Cirha si lasciò sfuggire un sussurro.
La nessuno si girò sorpresa, un sorriso si era appena formato sulle sue labbra. Ora l'elfo collegava tutto, solo un opposto poteva avere sembianze come lei: una donna fragile, ma allo stesso tempo potente. Il potere lì era tutto, lì padroneggiavano l'arte del mentire e amavano la guerra. Il loro popolo era spietato e i loro governanti lo erano di più, terribilmente freddi e spaventosi. Lei, però, non assomigliava tanto a quella popolazione, nemmeno ad un nobile. Si diceva che potessero creare armi con un solo movimento della mano, il loro punto debole erano gli occhi, che potevano cambiare a seconda delle emozioni. Il loro neutralismo era derivato da questo.
<<esatto madama.>> sorrise l'opposto. Dopo aver finito la bevanda, si alzo leggiadramente. E tornò a guardare i due proprietari. <<quanto vi devo per questo e la nottata?>> il suo tono si era trasformato, era più dolce. <<sessantasei.>> rispose altrettanto educatamente Cirha.
<<vi devo chiedere un favore.>> sussurrò la ragazza. I due elfi annuirono. <<non rivelate a nessuno che sono un opposto. Ho bisogno di discrezione, nessuno oltre a voi sa della mia presenza qui. Vi chiederei gentilmente di mantenere l'accaduto per voi. Sto andando contro pure ai draghi del mio paese.>>
I due elfi si guardarono, per loro andava bene e in lei nessun pericolo emanava. Il loro gallo sopra la porta lo avrebbe percepito, lui non amava particolarmente i bugiardi e i traditori con cattive intenzioni.
<<certo cara, per noi va bene.>> era stato Gonchi a parlare e lui non amava farlo. L'opposto sorrise. <<Thena, il mio nome è Thena. Potete chiamarmi così.>> <<benvenuta signorina Thena, nel Gandohr di Cirha e Gonchi! Siete la benvenuta. Stanza delle rose, terzo piano primo corridoio. Lanc.>> fecero un piccolo inchino, per poi sorriderle.
L'avventura era appena iniziata?
Ciao puelle e pueri, come state?
Spero bene e spero anche che non siate dei brutti fures, perché da noi all'isola del giorno, non piacciono i ladri. Vi consiglio di tenere le mani in tasca e di non copiare/rubare le storie dei nostri piccoli -o grandi a volte- poetarum. Riguardo questo capitolo credo che sarà l'inizio e la fine di questa storia. Ave, bye bye
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The darkness at the heart of my love for you
FantasySei mai entrato nel Gandohr di due elfi che si amano alla follia? Hai mai visto le loro piante animate? O i loro quadri che parlano? Scommetto che non hai neppure mai visto le loro camere che scompaiono! Allora caro viaggiatore, che ne dici di adde...