Tantalo

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[Nota autrice: questa è una piccola os, la cui idea mi era venuta qualche settimana fa, ma che non mi ero mai messa a sviluppare oltre la prima scena iniziale perché non riuscivo a scrivere le scene in mezzo. Mi sono decisa a concluderla ieri pomeriggio per festeggiare il compleanno di Simone Balestra, visto che era l'unica opera a cui stavo lavorando con un happy ending (in cantiere c'è anche una long, che però ho deciso di rilasciare solo dopo averne scritto un po' di capitoli). Non credo sia il massimo come storia. Spero vi piaccia, in caso contrario vi chiedo per favore di non lasciare commenti troppo negativi perché sono facilmente suscettibile. Alla fine, ho deciso di pubblicare questa os solo per il compleanno di Simone, se poi sono anche riuscita a scrivere qualcosa che vi piace tanto meglio. Dopo questo monologo, sperando vi piaccia, buona lettura]

Giugno 2022

Manuel stava dormendo, quando la suoneria del suo cellulare lo svegliò nel cuore della notte.

Con gli occhi ancora assonnati, riuscì a leggere a stento il nome sullo schermo: era Simone.

"Simò, so' le..." controllò velocemente lo schermo del cellulare, prima di continuare "le quattro e mezza, che c'è?" la voce di Manuel ancora impastata dal sonno arrivò a Simone come un pugno allo stomaco, a ricordargli la bellezza e perfezione dell'amico irraggiungibile.

"Qui sono le tre e mezza" riuscì a biascicare, nonostante l'alcol che aveva in corpo.

Era andato a Glasgow a trovare sua madre per un paio di giorni, così da poter lasciare casa libera a suo padre per un paio di giorni. Quando aveva scoperto della storia tra Dante e Anita, Simone non era stato per niente felice e gli aveva fatto una scenata in salotto prima di prendere la moto e andare a cercare Manuel. 

Ovviamente era andato da lui. Era sempre lui la persona da cui si rifugiava, da cui andava per cercare di sentirsi meglio. Non che funzionasse sempre, visto che la maggior parte delle volte era proprio lui il motivo per cui non era felice. Era un rapporto strano, il loro.

Simone avrebbe voluto che fosse semplice, che anche lui volesse bene a Manuel come fosse un semplice amico, eppure il suo cuore continuava a saltare un battito ogni volta che l'amico lo guardava o lo sfiorava.

E questo Dante lo sapeva, per questo Simone non pensava di poter perdonare facilmente al padre di essersi messo con la madre di Manuel. Aveva bisogno di spazio per cercare di non picchiare suo padre, per cercare di essere razionale: con Manuel non avrebbe mai potuto avere alcuna chance, quindi perché impedire al padre di inseguire l'amore che anche lui si meritava?

Simone era già giunto a questa conclusione prima di salire sull'aereo per la Scozia, ma pensava fosse meglio lasciare spazio a suo padre e a se stesso per abbracciare fino in fondo questo concetto. D'altra parte, gli mancava sua madre. L'aveva sentita al telefono spesso, ma ultimamente, tra i suoi orari e tutte le volte in cui Simone si vedeva con Manuel, le loro videochiamate erano diminuite drasticamente.

E così, ora si ritrovava fuori da un locale scozzese, dove era andato con Elijah, un ragazzo che aveva conosciuto l'ultima volta che era andato a trovare sua madre.

"Simò, ma sei ubriaco?" domandò Manuel, che stava iniziando a uscire dalla nebbia del sonno.

"Sono stanco, Manuel" disse Simone con un velo di tristezza dall'altro capo del telefono.

"Vai a dormì, Simò, che è tardi." Manuel cercò di convincere l'amico, per poter tornare a dormire, anche se una parte di lui voleva assicurarsi che avesse modo di tornare a casa e non fosse abbandonato ubriaco per le strade scozzesi da solo. Avrebbe voluto avere il numero di Elijah, il ragazzo con cui Simone gli aveva detto che sarebbe uscito per divertirsi.

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