𝘾𝙤𝙛𝙛𝙚𝙚>[☕🤍🌼]

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era una splendida giornata di primavera, il sole scottava sulla pelle del corvino, ma non gli dava fastidio. si stava incamminando verso la caffetteria aperta di recente a pochi isolati da casa sua.

quella mattina non aveva scuola, siccome era sabato, quindi voleva godersi un po' di pace lontano dai professori odiosi e compagni fastidiosi
[N.A. ho fatto anche la rima:D]

stava pensando al mandarino di cui era follemente innamorato. perché parliamone, lo era così tanto che avrebbe rinunciato alla pallavolo per quella testolina arancione.

eppure non gli aveva mai parlato. si chiamava Hinata Shoyo e quel ragazzo amava profondamente la pallavolo tanto quanto Tobio. come lo sapeva? era nella sua stessa squadra.

era un centrale con un'altezza discutibile ma con un'elevazione mozzafiato. «sono basso, ma so saltare!» questa era la frase che ripeteva l'angelo dai capelli arancioni, quando i suoi compagni lo prendevano in giro. inutile dire che al solo pensiero quella frase fece perdere un battito al corvino.

Tobio era un'alzatore, ma non dell'angelo, ma del suo migliore amico Kenma, centrale anche lui. quest'ultimo sapeva della sua cotta e cercava di convincerlo a parlargli. ma niente da fare, quel ragazzo era un gran testa dura.

e dopo ad aver immaginato un piccolo Hinata saltellante per tutto il tratto di strada entrò nella caffetteria.

l'odore di caffè e di dolci appena sfornati lo travolse facendolo sentire subito a suo agio. l'interno era accogliente e quando si diresse al bancone una donna dal volto gentile si avvicinò.

-ciao caro, sei nuovo qui, cosa vuole ordinare?-gli chiese gentilmente sorridendogli, doveva essere la proprietaria del locale.

Tobio ordinò dei Macarons all'arancia, che era una particolarità del bar. ovviamente lì aveva presi perché lì ricordavano il mandarino. e poi prese una semplice spremuta.

poi lo vide sull'uscio della porta, che rideva insieme ad Atsumu Miya, il suo alzatore. a quella immagine gli bruciava la gola ma non ci diede peso e finì subito la merenda. purtroppo e per fortuna l'angelo non lo aveva visto e poteva andare a casa velocemente.

appena uscito dal bar lo pervase un senso di gelosia e tristezza che lo portavano ad avere una scia di lacrime a rigargli il volto.

sentiva costantemente la gola bruciare e la sensazione di vomitare. appena tornò a casa dovette correre in bagno e rigurgitò delle macchioline di sangue e petali, petali gialli, erano della rosa gialla, il fiore della gelosia.

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Ei! eccoci qui con un'altro capitolo.
stiamo arrivando al momento più importante della storia, in cui Tobio ha l'Hanahaki.
comunque al prossimo capitolo^^!

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❝- 𝙢𝙤𝙧𝙞𝙧𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙖𝙢𝙤𝙧𝙚 -❞.𝗄𝗀𝗁𝗇.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora