Avevo in mano la lettera. La tenevo ben stretta sul mio petto, come se fosse la cosa più preziosa al mondo. La carta mi accarezzava delicatamente la pelle, ed era ricoperta da un vago odore. La avvicinai al mio naso per annusare: era lo stesso odore dei suoi capelli, di quel profumo simile al gelsomino che ti investe le narici in una piacevole sensazione. Ero seduto sul vecchio letto della mia "stanza", se così si può chiamare. Le mani mi tremavano, sudavo freddo, i miei occhi erano fissi su quella busta in attesa di essere aperta, ma qualcosa nella mia gola prese il sopravvento, soffocandomi. Dovevo leggere quella lettera, anche perché, se avessi esitato qualche minuto di più, sarei stato richiamato alle armi, di nuovo. Un pensiero veloce come un'onda mi pervase la testa, e i muscoli mi si irrigidirono. Al solo pensiero, lo stomaco mi si contorse, e il respiro si fece pesante. Scartai la scarta in un lampo, gettandola violentemente a terra, e iniziai a leggere, ancora tremante.
Giovedì 20 Dicembre 1942
Caro papà,
Sono io, Chiara, tua figlia. Non so se ti ricordi ancora di me, é da molti anni che non ti vedo... Che fine hai fatto? La mamma dice che sei partito per scoprire nuovi territori e per andare verso grandi avventure, e che presto saresti tornato. Ma io non ci credo... Stranamente ho visto più volte mamma piangere davanti ad una tua foto, soffocata dalle lacrime, in segno di preghiera. Tutto ciò é così confuso, così strano, ho l'impressione che mi stia mentendo. In caso contrario, come sono andate le tue esplorazioni? Cos'hai scoperto? Sei andato a vedere quella cascata di cioccolata che mi raccontavi sempre prima di andare a letto? E gli visto anche gli elfi? E gli gnomi? Ma quando torni? Avevi promesso che saresti tornato a momenti, ma ogni volta passano delle settimane senza che io ti possa finalmente vedete. Sai papà, tra poco é natale, e tra la lista dei desideri ho chiesto anche che babbo natale ti porti un bel regalo per consolarti. Non mi importa se ricevo del carbone, basta che tu abbia un bel regalo, l'ho specificatamente evidenziato con l'evidenziatore, perché tu sei il papà migliore del mondo, e... Ti voglio bene. A presto, e mandami qualche tua foto, sono curiosa di vedere!
Con affetto❤
Chiara.
Nel leggere, il mio volto si bagnò di lacrime. In quel momento avrei fatto di tutto per stare anche dieci secondi accanto a lei, a baciarle il volto e ad abbracciarla. Aveva una calligrafia bellissima, quasi come se la lettera fosse stata scritta da un'angelo. In allegato alla lettera c'era una foto di lei che sorrideva, un sorriso che mi accese qualcosa dentro, anche se ormai sembrava tutto spento. Una fiamma, ecco il termine adatto; una fiamma che ardeva nel mio cuore come una fenice che risorge dalle sue ceneri. Diedi un bacio alla fotografia, e una goccia di lacrima vi cadde sopra. In fretta e furia presi un foglio di carta per scriverle il prima possibile una risposta, cercando di non piangere, per non bagnare il foglio.
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Il Potere Delle Lettere
General FictionNel pieno della seconda guerra mondiale, distruzione e sangue colpiscono paese dopo paese. Dario, uomo comune chiamato alle armi, resterà sul fronte italiano a combattere con i Francesi, strappato dalla sua famiglia. L'unico collegamento che avrà c...