Bestie

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L'hotel in montagna si chiama Kryos ed era isolato e protetto dalla foresta. Poco distante, tramite un servizio navetta fornito dall'albergo, si raggiungevano le piste da sci. Helel amava quel posto, adorava esplorare i boschi e giocare nella neve. Quella mattina era alla reception assieme a Zika e il telefono interno suonò. La donna delle pulizie informava che in una delle camere aveva trovato un sacco di pelo e non ne capiva la provenienza. Helel controllò al computer e risultava la stanza di un comune umano, senza animali domestici. Che stranezza...

"Forse ci nasconde il cane per non pagare il sovrapprezzo" ipotizzò Zika ma l'addetta alle pulizie assicurò che tanto pelo non poteva venire da un cane, se non dopo una tosatura massiccia.

Non sapendo che altro fare, Zika decise di chiamare suo padre Azazel all'Amartìa, chiedendo consiglio.

"Non sono affari vostri" aveva risposto il demone "Il cliente è libero di fare quello che vuole nella sua stanza, basta che paghi e risarcisca gli eventuali danni. Forse è un bracconiere, va nella foresta e rientra con prede varie che ovviamente nasconde perché potrebbe essere multato".

"Ok. Però noi siamo qui all'ingresso e non abbiamo mai notato nulla di strano.  Sembra un normale amante delle escursioni fra i boschi, nulla di particolare. Niente zaini particolarmente voluminosi o strani sacchi. Esce di notte, quello sì,  ma nient'altro".

"Gli umani sono dei bastardi subdoli, si sa. E ribadisco che comunque non sono affari vostri, finché non fa danni".

"Meno male che sta solo tre giorni...".

"Tre giorni... che giorno è oggi?".

"Il tredici papà, perché?".

Dall'altro lato si sentirono i tasti del computer e poi Azazel ridacchiò.

"Che succede?" si preoccupò la figlia.

"Niente" ridacchiò ancora Azazel "Ora devo andare, ho dei clienti. Buon divertimento, ragazzi!".

"Divertimento?! Ma che stai dicendo?!".

Azazel aveva già riattaccato. Zika fissò il telefono perplessa e alzò le spalle.

"Forse dovremmo chiamare Lucifero" suggerì lei.

"Non lo disturbo per del pelo, Zika!" sbottò Helel "Starà solo tre giorni, per tre giorni ci sarà di più da pulire e finiamola qui. Se Azazel dice che bisogna far così...".

"Sì però rideva!".

"Ce la possiamo cavare. In caso richiamiamo domani".

La ragazza non era convinta ma annuì, accogliendo una coppia di turisti che stava entrando con un grande sorriso felice.




In spiaggia c'era un gran caldo e tutto sembrava tranquillo. Lucifero stava discutendo in modo piuttosto animato al telefono per poter sistemare una delle luci esterne. L'avrebbe rimessa a posto in pochi secondi ma non poteva dare nell'occhio con i turisti che passavano costantemente.

"Non mi interessa!" stava dicendo "Pretendo sia tutto perfetto entro stasera al tramonto! Vi pago una fortuna per avere un servizio immediato, non è possibile che abbiate sempre qualche scusa per non muovere il culo!".

Di risposta, si udivano farfugliamenti confusi e scuse poco plausibili. Il demone stava per dedicare un nuovo elenco di insulti quando sentì delle grida e rientrò in fretta in hotel.
Le grida venivano dalla spiaggia e Gabriel era in acqua. Il sovrano si guardò attorno e si allarmò immediatamente, notando che uno dei gemelli non era lì.

"Non so cosa sia successo" si affrettò a dire uno dei guardiaspiaggia "Stava giocando sulla riva. Acqua alta al massimo 10 centimetri! A un tratto è come stato portato via. Ho provato a riprenderlo ma l'Arcangelo mi ha ordinato di restare dov'ero".

Satan's Speech 2 -L'Angelo della Notte- ☆completa☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora