Astoria Greengrass ha un piano.
Vuole prendersi Ronald Weasley, ma c'è un solo, grande problema. Hermione Granger.
Aspetta da mesi ormai che Ron la lasci, ma quando realizza che non lo farà mai, il mondo le crolla addosso.
Per fortuna, oppure no...
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Il sole timido di Ottobre filtrava dalle finestre illuminando i corridoi di Hogwarts di dorato. Era una delle giornate più tiepide del mese, e la maggior parte degli studenti ne approfittava per godersi il sole nel parco nelle pause tra una lezione e l'altra. Nel corridoio del settimo piano, però, all'angolo della Stanza della Necessità, un ragazzo dai capelli rossi ed in preda al panico correva affannato, risistemandosi il colletto della camicia.
«Astoria...Astoria fermati, ti prego.» Ronald Weasley, guardandosi attorno per l'ennesima volta, corse dietro alla figura dal mantello svolazzante che lo precedeva di parecchi passi, la testa diritta in avanti, i capelli castani e lisci sciolti sulla schiena, gli occhi serrati dalla rabbia e la mano avvolta attorno alla bacchetta. La ragazza era livida di rabbia, al pari di una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
All'ennesimo richiamo, inchiodò su sé stessa per poi girarsi, la bacchetta ora levata e puntata al petto di Ron, che si bloccò immediatamente.
«Che cosa vuoi, Weasley?»
«Andiamo...Weasley?» Ron sbuffò leggermente ed aprì le braccia. «Tesoro, ascoltami...»
«Ti prego, piccola, ne abbiamo già parlato tante volte. Non me la sento ancora di dirglielo, mi serve un altro po' di tempo per...»
«Tu sei solo un codardo. Sono settimane che scopiamo in ogni angolo di questo castello, e tu ancora non vuoi lasciare la Granger? Chi credi di aver trovato, una qualunque disposta a correrti dietro, ora che sei l'Eroe del Mondo Magico?»
Ron arrossì fino alle punte dei capelli, chiaro segno che si, credeva proprio quello. Fece per aprire bocca ma lei lo interruppe.
«Taci. Mi fai pena, Ronald Weasley. Davvero pena. Torna dalla Granger, ma ti avviso. Non parlarmi mai più, non cercarmi mai più, non pensarmi neanche mai più.» sibilò lei, prima di voltarsi e dirigersi verso i sotterranei, entrando dietro l'arazzo di Hurt il Bruto e sparendo.
Ron sospirò frustrato, voltandosi verso le finestre ampie. Provò il forte desiderio di prendere violentemente a testate la colonna di fronte a lui.
Come, in nome di Merlino, poteva essersi impelagato in una storia del genere?
Era iniziata per caso, quella storia. Una sera, dopo aver litigato di nuovo con Hermione perché non voleva che uscisse per quella festa, aveva preso da bere con Dean e Seamus e si era ritrovato accanto Astoria Greengrass che, parecchio ubriaca, gli aveva sfilato dalle mani la Burrobirra e gli aveva fatto un occhiolino, accarezzandogli il braccio mentre se ne andava.
All'inizio, aveva cercato di ignorare quell'atteggiamento, ma con il passare delle ore e l'aumentare dell'alcol bevuto, si era ritrovato a ballare con lei in un angolo della pista. Senza sapere come, erano finiti a Disilludersi contro un muro per baciarsi furiosamente, e poco dopo Astoria l'aveva portato in uno sgabuzzino vuoto dove avevano passato la mezz'ora successiva impegnati nella sessione di sesso selvaggio più eccitante che avesse mai avuto.