1. knot

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Titolo: knot (nodo)

Parole: 2.700

Rating: Verde / fluff

Data di prima pubblicazione: 13 dicembre 2021


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Era una mattina abbastanza normale nella stanza di Bakugou Katsuki.

E con 'abbastanza normale' si intende che la sveglia stava suonando ininterrottamente anche se erano solo le sei di mattina. Il motivo che spingeva Bakugou ad alzarsi dal letto a quell'orarario improbabile sarebbe probabilmente rimasto un grande mistero irrisolto per Kirishima, che era solito svegliarsi quasi un'ora più tardi. Era quel tipo di persona che la mattina non connette il cervello fino ad una certa ora e a una certa dose di caffè, quindi anche se si fosse puntato la suoneria del telefono a quell'orario per lui così improponibile sarebbe stato uno sforzo inutile.

Il ragazzo sbuffo sonoramente e si sporse a spegnere il fastidioso rumore metallico, allungando il braccio verso il telefono del proprietario della stanza, che per qualche strano motivo era incastrato tra il muro e il materasso, in prossimità delle spalle del rosso. Non appena lo accese una luce accecante gli si rivoltò in faccia, mostrando il display sobrio del biondo. In qualche maniera riuscì a spegnere la sveglia senza cadere nella tentazione di lanciare il cellulare il più lontano possibile, ma dovette strizzare gli occhi un paio di volte, cercando di rimuovere dalla sua retina l'immagine del rettangolo di luce che vi si era impressa un attimo prima.

Per qualche secondo sperò che Katsuki stesse ancora dormendo, e che avesse qualche possibilità di sgattaiolare in camera sua e continuare a dormire, seppur per poco, nel suo letto. Ci mise poco a capire che non avrebbe comunque funzionato, grazie a questi principali motivi.

1. Bakugou in quel momento era stravaccato su di lui, con la faccia premuta sulla sua spalla e una gamba a cingerlo come un koala. Se si fosse mosso anche di poco, di sicuro lo avrebbe svegliato.

2. Se anche fosse riuscito a superare la prima prova, ovvero quella di non svegliare Kacchan, sarebbe dovuto riuscire a trovare tutti i vestiti sparsi per la camera, e con buio totale che c'era, non sarebbe stato così facile. Senza contare il fatto che avrebbe fatto un casino della madonna.

3. Una volta in camera sua, in ogni caso, il biondo si sarebbe incazzato con lui perché se n'era andato e/o perché lo aveva fatto arrivare in ritardo a lezione.

"Buongiorno.." bofinchiò la voce roca di Bakugou, interrompendo il piccolo flusso di pensieri di Eijiro, costringendolo ad abbassare lo sguardo verso di lui. Grazie al minuscolo spiraglio di luce che si stava creando fuori dalle tapparelle spalancate, poteva vedere il suo sorrisetto dolce spuntare da sotto la frangia spettinata e quasi si sentì in colpa per aver pensato di far ricorso ai suoi piani di fuga.

Vedere il sorriso di Bakugou era un privilegio concesso a poche, pochissime persone. Kirishima era uno dai fortunati, se non l'unico. L''unico a sapere come il viso del biondo assumeva fattezze completamente diverse quando compiva quel gesto così semplice, che Eijiro rivolgeva a chiunque. L'unico ritenuto abbastanza speciale da ricevere un sorriso ogni tanto. Si sentiva così speciale che quasi era egoisticamente felice di essere l'unico a ricevere un trattamento simile da parte sua.

Istintivamente ricambiò il sorriso, ben consapevole di non essere visto, dato il buio, la posizione, e soprattutto il cappuccio del felpone che ricadeva sugli occhi dell'altro. Mormorò anche lui un 'giorno' per poi vedere la figura scura del ragazzo alzarsi del letto, facendolo improvvisamente sembrare vuoto. Lo vide spostarsi a fino alla scrivania e cercare a tentoni l'interruttore della lampada, che dopo qualche secondo illuminò tutto l'ambiente, permettendo finalmente a Kirishima di vedere qualcosa oltre alle sagome scure a cui ormai era abituato.

one-shots kiribakuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora