Guardavo fuori dal finestrino ammirando le nuvole che mi scorrevano accanto, accompagnata dal soave russare di mio fratello. Londra. Ecco dove i miei genitori mi avevano catapultata da una settimana, all'altra. E ora ,ero su un aereo diretto esattamente lì.
La voce metallica dell'ostes mi riportò alla realtà, ordinando ai passeggeri di scendere. Così, dopo aver tirato un lieve pugno al microcefalo di mio fratello, mi diressi verso l'uscita.
Nell'aereoporto, c'erano persone ovunque, gente che partiva, chi arrivava, chi piangeva, chi salutava, chi dormiva e chi come noi aspettava da due ore un taxi che non si decideva di arrivare.
Dopo un'altro quarto d'ora, arrivó e ci catapultammo dentro.
Londra, sono sempre stata affascinata da questa città, così grande e così ricca di attrazioni e misteri al tempo stesso. E ora ci stavo per vivere. Roba da matti.
All'improvviso il taxi si fermó davanti una villetta. Scesi, e presi i miei bagagli avviandomi verso l'entrata. La casa era grande e spaziosa, appena entravi c'era un salotti e subito dopo una cucina e un bagno, al piano di sopra c'erano tre camere e due bagni e all'ultimo piano un 'altra cucina e un salone, una camera e un bagno. Insomma era davvero una bella casa, anche con il giardino.
-Gaiaaaa- ecco la voce di mia madre dal piano di sotto che mi urlava mentre sbatteva ripetutamente il piede al suolo, segno che era nervosa.
-Dimmi mamma-
-Tra due giorni te e tuo fratello inizierete la scuola, quindi avete due giorni per ambientarvi chiaro amore?- che bello....la scuola...
-Certo sono felicissima- e mentre alzavo gli occhi al cielo un rumore dal piano superiore mi fece sussultare.
Sia io che mia mamma salimmo le scale di corsa e ci trovammo mio fratello, un esemplare di microcefalo al suolo con due scatoloni rovesciati a terra.
Alla vista di quella scena, scoppiai a ridere e gli scattai una foto.
-Un microcefalo spiaggiato-
-Brutta gallina in calore aiutami invece di ridere- già, gallina, ecco il mio soprannome.
Dopo aver dato una mano a sto imbecille, mi diressi verso la mia stanza , sistemai l'armadio, la scrivania e la mia amata libreria, e alla fine appena toccai il letto mi addormentai, era stata una lunga giornata.
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Ciao a tutti, scusate ma il capitolo di prima non mi piaceva. Spero che questo vi piaccia di più e che non ci siano errori. Scusate se é corto, man mano saranno più lunghi. Baci, spero in qualche vostro commento e like. alla prossima
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Mistakes
FanfictionPROLOGO: La mia vita? Ah, un casino. Tutto è cambiato da quel litigio con i miei genitori che mi ha stravolto la vita. Sono Gaia, Gaia Brooks, una semplice ragazza, che ha dovuto lasciare tutto e tutti per trasferirsi in un altro stato. Ma con semp...