la piscina

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Era mattina stavamo camminando già da un bel po ma purtroppo non vedevamo nulla di familiare, ci fermammo in un bar per riposare e mangiare qualcosa, avevamo pochi soldi quindi ordinammo un cornetto alle fragole che poi avremmo diviso, mentre stavamo mangiando chiesi a Jason se facesse sport ed lui mi guardò come se fosse spaventato notai che le sue mani tremavano. Non capivo cosa gli stesse succedendo ad un certo punto chiuse gli occhi e disse: 《 facevo nuoto ma poi ho smesso》《perché 》 chiesi con aria incuriosita, lui mi guardò negli occhi ed mi disse :《 era il 23 novembre dovevo fare una gara di nuoto, prima che arbitro fischio il via scivolai ed mi ferii la schiena, guarii ma in non volli più mettere piede lì dentro 》l'ho disse con rabbia come se avesse voluto cancellare quel ricordo 《 mi dispiace, perché non hai voluto ritentare?》lui mi guardò con aria ingenua facendo un sorriso almeno credo che fosse un sorriso. 《 Laila se fosse per me non avrei mollato ma i miei genitori non vollero che continuassi a stare lì, in piscina...》 si fermò d'impatto come se volesse continuare a raccontare ma sembrava non riuscirci, volevo dirgli qualcosa per consolarlo ma prima che aprii bocca disse :《 per i miei genitori e come se non esistessi mi hanno bloccato in 4 mura della mia stanza per la paura che il mondo fosse troppo crudele con me dopo l'incidente, un incidente a cui loro non hanno mai assistito come tutta la mia intera esistenza, lavorano lavorano e lavorano ma di me se ne fregano per loro sono solo un passatempo, Laila io se potessi non cambierei gli eventi che sono accaduti nella mia vita ma cambierei il modo in cui li ho affrontati》 non pensavo che dietro quel sorriso si nascondesse un passato demoniaco. 《 mi è venuta un idea!!》 Jason mi guardò scioccato da quella frase probabilmente è perché sono sempre una ragazza ben organizzata ed prendere decisioni all'ultimo minuto non è da me《 conosco un posto, e bellissimo sono sicura che ti piacerà...》, gli tesi la mano come incoraggiamento ed lui afferrò, uscimmo dal bar correndo.

《Siamo arrivati!》 Jason mi sorrise ed mi abbraccio era davvero felice di essere lì 《 Grazie》l'ho disse mentre stava piangendo di gioia, non potevamo fare il bagno perché avevamo mangiato ma era bello vedere Jason felice, in quei suoi occhi blu cobalto mi ci perdevo ed mi ci ritrovavo, dicono che gli occhi siano parte integrante dell'anima ed anche se la sua anima è piena di spine volevo entrarci ed sentirmi parte integrante di essa anche se avrei dovuto sacrificare me stessa perché per quanto dolore si possa provare si avrà sempre la possibilità di ricominciare. Eravamo seduti sugli spalti vedendo gli altri ragazzi nuotare non era il massimo sarebbe stato meglio entrare in acqua ed sentire il brivido sulla pelle ma ci accontentavamo...
《Laila, posso farti una domanda?》solbazai era totalmente persa nei miei pensieri 《Si, dimmi...》per un attimo credevo che si prendesse gioco di me, 《 perché hai smesso di suonare la chitarra?》COSA ma come faceva ha saperlo non l'avevo mai raccontato a nessuno 《 Aspetta Jason tu come l'ho sai?》la mia mente era piena di pensieri, non ricordavo di averglielo detto 《qualque volta ti vedevo suonare la chitarra per le strade della città, ma non ho mai voluto fermarti, la tua musica era bellissima, poi ad in certo punto non ti ho più vista...》.Nella mia mente si apri una porta del passato che era ormai dimenticata, non sapevo cosa rispondere 《scusa se sono invadente》perché mi chiedeva scusa? Aveva tutto il diritto di sapere quello che era successo come lui ha raccontato a me del suo incidente 《 no, tranquillo non sei invadente, ho smesso di suonare perché delle ragazze passando avevano deriso di me, mi è capitato molto spesso di ricevere delle critiche ma non come quelle》. Jason mi guardò con aria curiosa 《 e tu hai dato importanza a quello che pensava la gente?》rimasi in silenzio senza dire niente aveva ragione, ma ero troppo impaurita per ammetterlo 《Laila, non vivere la tua vita come gli altri vogliano che tu la viva, non commettere il mio stesso errore》.

Solbazzammo dalla paura, il telefono stava squillando, angoscia mi arrivò dritta al cuore era la professoressa di scenze, sono in quel momento feci mente locale ed arrivai alla conclusione che ci stavano cercando ed che molto probabilmente saremmo finiti nei casini. 《Non rispondere!!》l'ho disse con tono autorevole ed preoccupato, perfortuna il telefono smise di squillare ed solo in quel momento notai tutte le chiamate perse dai miei amici ed dai miei genitori, sentivo adrenalina scorrere nelle vene. Jason prese il suo telefono e a differenza del mio il suo non aveva ricevuto nessun messaggio è nessuna chiamata niente da nessuno. 《Aspetta Jason come mai tu non hai ricevuto nulla?》Jason guardò prima il cellulare poi me e con sconforto ammise 《te avevo detto che i miei mi usano solo come passatempo》quando aveva detto quel affermazione non mi sarei mai aspettata tutto questo, stavo per consolarlo ma lui stesso l'ho ammise,《non è così male, posso fare tutto quello che voglio, non mi dicono nulla》,aveva abitudine di rubarmi le parole dalla bocca, era come se sapesse esattamente cosa stessi per dire 《pensa che una volta mi avevano vietato di andare a un concerto ma essendo che avevo già comprato il biglietto ci sono andato sgattaiolando dalla finestra e inoltre ho fatto anche un graffito che sui social è andato virale》.
Accesi il mio telefono è mostrai il blocco schermo a Jason 《per graffito intendi questo della ragazza che vola nello spazio?》iniziò a ridere. Sorrideva molto poco ma quando l'ho faceva diventava sempre più bello 《si è quello, ma non credevo che ti piacesse così tanto da metterlo come sfondo del telefono》arrossii, in realtà l' avevo messo come sfondo perché la ragazza che ha dipinto Jason mi assomigliava, e se me l'avesse dedicato? 《Comunque dobbiamo tornare all'hotel in cui allogiamo》cerai di cambiare argomento, non potevo credere che mi avesse dedicato un graffito probabilmente era solo una coincidenza e se così fosse chiederglielo sarebbe stata solo una perdita di tempo oltre ha una brutta figura. Jason prese il suo telefono e ci digito qualcosa 《Laila, siamo fortunati qui vicino c'è una navetta che arriva al hotel ! potremmo prendere quello》mi sembrava un ottima idea l'unico problema sarebbe stato inventare una scusa plausibile per giustificare la nostra assenza 《si ma cosa gli diciamo?》Jason si mise le mani nei capelli, assumeva un atteggiamento turbato 《non lo so, va be ci inventeremo qualcosa》. Uscimmo dall'edificio e ci incamminiamo presso il ritorno

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 15 ⏰

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