PROLOGO

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Una volta mi dissero che la vita è un labirinto nel quale si prende la strada sbagliata prima ancora di aver imparato a camminare.

È incredibile la quantità di verità racchiusa in queste semplici parole.                                                                                                                                     Un labirinto è un edificio costruito per confondere gli uomini; la sua architettura, ricca di simmetrie, è subordinata a tale fine. Un labirinto lo costruisce la paura di essere giudicati.

Passiamo la nostra intera vita inchiodati nel nostro labirinto, pensando al modo in cui un giorno ne usciremo, e a come sarà fantastico, e immaginiamo che il futuro ti trascinerà pian piano fuori di lì, ma non succede. Mai.

Dal buio della grotta intravidi una gabbia, da cui sembrava veramente difficile uscire, dentro vidi una figura immersa nell'oscurità muoversi. Ero io. Solamente io. Intrappolata da me stessa, non riuscivo a dimostrare come ero veramente. Il mio cervello parlava, ma la mia anima era sconnessa.

Qualcosa si accese in me. Perché non potevo essere semplicemente me? Uscii di corsa, corredo a perdifiato e, sullo scoglio che mi ritrovai di fronte, percepii la paura di provarci. Provare e rischiare di non essere accettata.

Chiusi gli occhi e sospirai, raggiunsi il ciglio dell'altura, mi lasciai cadere. Ogni preoccupazione mi scivolò addosso lasciando finalmente il mio corpo. Le onde mi strattonavano, opprimevano il respiro. Lottavo per raggiungere la riva.

Toccata finalmente la sabbia fine, mi lasciai cadere e un senso di pace di impossessò di me. Avevo lasciato il mio mondo.

Era questa la sensazione di libertà?

IL SILENZIO DELLA RIVOLTADove le storie prendono vita. Scoprilo ora