LE VERITA' DI CORALINE Måneskin - Damiano David

Bambina

È una bambina però sente come un peso e prima o poi si spezzerà...

Coraline si svegliò abbastanza tardi quel giorno, correndo e pensando che ancora una volta sarebbe stata in ritardo per scuola.

Indossò il primo paio di jeans che aveva trovato e sostituì la camicia da notte con una t-shirt nera. Si lavò i denti e poi corse verso la porta.

Si diresse a scuola, correndo a perdifiato per un bel po' finché non si fermò improvvisamente.

Che diamine?! Il cielo era innaturalmente cupo e non c'era nessuno per le strade. Il che era... insolito.

Coraline si chiese se fosse forse domenica, o se tutta la popolazione stesse partecipando a uno sciopero di cui lei non sapeva nulla.

Mise la mano nella borsa della scuola, cercando di prendere il cellulare. Oh, niente lì. Imprecò dentro di sé e frugò nelle tasche. Niente. Cellulare-non-trovato.

Si guardò alle spalle e notò un uomo, un netturbino.

Le cose erano diventate strane, ma sarebbero potute diventare ancora più strane. Si diresse verso l'uomo con pochi rapidi passi. L'uomo la notò e smise di lavorare, guardandola con fare confuso e preoccupato.

<<Buongiorno, sa l'ora?>>

Il netturbino era titubante. Non aveva un orologio con sé e aveva paura, pensava che sarebbe stato derubato del suo cellulare, quindi non voleva tirarlo fuori. Dopotutto, quella ragazza gli sembrava piuttosto strana.

Coraline gli lesse nel pensiero sbottando: <<Maddai, non ho intenzione di rubare niente. Ho solo bisogno di andare a scuola. Puoi dirmi l'ora esatta, per favore?>>

<<6:00>>

Oh, non se l'aspettava. Forse la sua sveglia doveva essere aggiustata.

Mancavano due ore prima della scuola, così decise di fare una passeggiata per le strade deserte mentre la città stava ancora dormendo.

Non se ne rendeva nemmeno conto, ma si stava dirigendo verso il mare.