"In amor tormento"

Non si può essere davvero qualcosa per qualcuno, se non si è prima qualcuno per se stessi...
Ma è anche vero ,però, che per essere qualcuno per se stessi si debba prima essere stati niente per per qualcuno che aveva bisogno di qualcosa...
Certo che se fosse veramente tutto bello come leggi crescendo, una volta in amore dovresti vivere di sogni, di baci sotto la pioggia, di passeggiate mano nella mano in città antiche dipinte dall'autunno rosseggiante, e di lenti balli appassionati a piedi nudi sulla spiaggia di notte cavalcando le note di qualche grande classico.
E invece,
È bello solo l'inizio...
È bello il primo gioco di sguardi, il primo sorriso imbarazzato, i primi messaggi, l'ansia del "e se non ci sta?" appagata dalla soddisfazione nel vedere che in realtà ci sta, ci sta...
la prima uscita, il terrore di non piacersi, il travolgersi nel prendersi e il fuoco del primo bacio, insomma, sono belli i primi mesi. E poi?
...e poi niente.
Diventa tutto la rovinosa brutta copia disegnata nel tentativo di ricreare ricordi o scene di film in cui ti saresti visto benissimo, la gara a chi sa far stare meglio l'altro, le litigate che anche se chiarite tolgono sempre un pezzettino di qualcosa che spesso si chiama libertà, l'insensata gelosia, il portafogli vuoto, la mancanza di tempo, il voler far altro e la peggiore delle insidie... l'amarsi con monotonia, ma non te ne accorgi, non te ne accorgi finché non ti consuma, non ti cambia, ti snatura.
Lotti, combatti, resisti, contro te e contro tutti, le aspettative, gli altri, l'opinione di chi vi conosce, gli amici di lei, i genitori a cui non piaci...insomma un inferno ingannevole costruito sullo strascico delle illusioni iniziali. E poi?
...e poi niente.
Ti ritrovi solo, come sei nato, come un uomo incastrato nella nebbia che non riesce neanche a parlare con il cielo, solo e pensoso nei più deserti campi, a bruciare nella sensazione di fallimento. Ma non è la fine.
Anzi, è l'inizio!
Tu, pronto a diventare qualcuno per l'unica persona a cui non puoi mentire, te stesso.
Prendi tempo, inizi a curarti, mangiare meglio, pensare con calma, ti guardi e sei pronto ad innamorarti di nuovo...
Ti innamori del bello,
Ti innamori del mattino senza nessun messaggio del buongiorno, o della sera senza l'ansia di non aver mandato la buonanotte, ti innamori del vento fresco sul viso nelle notti stellate mentre parli con qualche tuo parente lì nel cielo blu brillante, ti innamori delle vene e del sudore della palestra, delle docce calde sulle note di Battiato che racconta di paesi lontani, ti innamori del Rasoio che scivola sulla tua barba come il pennello di Matisse sulla tela, del fumo della tua sigaretta che per qualche istante ti scollega lo sguardo dal mondo che egoista lo tiene sempre per se, dei panorami lontani e dei tramonti incantevoli, ti innamori della poesia che si cela nel camminare scalzi sulla sabbia fredda o di una semplice partita alla play con i coglioni di sempre, ti innamori degli amici che aspettavo pazienti, del rumore della stecca da biliardo...
Ti innamori talmente tanto che decidi di non innamorarti più, di niente e di nessuno.
Deciso, sicuro.
Se solo non fosse per quel piccolo desiderio notturno, di un corpo caldo che ti scalda, di una mano che ti carezzi la testa, delle curve delicate da percorrere, delle labbra morbide da baciare, dei piedi freddi che cercano calore, delle passeggiate mano nella mano, del cantare insieme, del condividere sogni e giornate, di qualcuno che ti dia il buongiorno o la buonanotte, della passione ardente, della dolce intimità introspettiva, dell'essere capiti e del capire. E poi?
...e poi niente.
Ti guardi allo specchio,
E ti chiedi se ne vale la pena,
Tanto ormai te per te ci sei,
Ne vale la pena?
tanto sai già come va,
Ne vale la pena?
Si, te lo chiedi,
Ma ne vale la pena?
E torni a guardare il cielo,
Tanto ormai te per te ci sei,
Ma chissà forse da la su...
Qualcuno risponde...