sex as friends no more

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Friends with benefits.

Manuel riesce a malapena a raggiungere la sufficienza in inglese, ma il significato di quel termine lo conosce bene.
Ha spesso desiderato - come la maggior parte degli adolescenti probabilmente - di trovare una ragazza con cui condividere del sesso occasionale. Senza complicazioni, senza sentimenti, senza sentirsi legato ad (e da) un'altra persona.

Il Manuel del passato sarebbe felice di sapere che il Manuel diciassettenne sta vivendo i suoi sogni, ma sarebbe, con tutta probabilità, spaventato a morte dal fatto che non si tratta di una ragazza, con cui sta portando avanti questo rapporto, ma di un ragazzo.

In realtà, anche il Manuel del presente è spaventato, e non perché ciò significa mettere in discussione tutta la sua persona, bensì perché il ragazzo in questione risulta proprio essere il suo migliore amico, Simone Balestra, che per caso risulta anche essere innamorato di lui.

Dopo essersi chiariti infatti, mentre Simone era ancora in ospedale, Manuel non era riuscito a trattenersi dal salire sul letto, mettersi a cavalcioni su di lui e baciarlo, come se non avesse mai fatto altro nella vita.

E Simone, che era appena tornato da un viaggio, andata e (fortunatamente) ritorno, dall'inferno, in quel momento aveva deciso di spegnere il cervello, e abbandonarsi completamente ai desideri del cuore.

Se quello era tutto ciò che Manuel aveva da offrirgli, o riusciva ad offrirgli, l'avrebbe accettato.

E così quando questo aveva cercato di scostarsi, sputando una serie di scuse senza senso quasi vergognandosi per quel gesto, l'aveva rassicurato, baciandolo ancora, promettendogli che non avrebbe fatto domande.

Dopo quel pomeriggio, ogni volta che Manuel andava a far visita a Simone, lo salutava con un bacio. Era il suo silenzioso modo di dirgli che l'amava, anche se forse non lo sapeva nemmeno lui, poi teneva una sua mano tra le sue, accarezzandola, mentre gli raccontava delle sue giornate, e ogni minuto Simone si innamorava un po' di più.

La prima volta che fecero l'amore fu a casa di Simone; nessuno dei due aveva pensato ad una cosa del genere, Manuel perché non credeva di essere attratto dall'amico e Simone perché non avrebbe mai immaginato che l'altro condividesse i suoi desideri, ma non appena avevano messo piede in casa, tutto era cambiato.

Simone era stato dimesso un lunedì mattina, e Manuel aveva categoricamente escluso la possibilità di andare a scuola piuttosto che a prendere l'altro in ospedale, per cui una volta tornati a casa, Dante era corso a scuola, e i due ragazzi si erano ritrovati da soli a casa.
Non appena Simone si sistemò sul suo letto, Manuel si fermò a guardarlo dalla sedia, con uno sguardo strano. Sembrava commosso, i suoi occhi sembravano lucidi.

«Manu ma stai piangendo?» chiese Simone preoccupato.
«No, è che sono felice Simò, avevo davvero paura che non sarei più tornato in questa stanza con te, e soprattutto avevo paura proprio che tu non ci saresti più tornato.»

In una manciata di secondi, si era già alzato e le sue labbra erano su quelle dell'altro, che, ancora visibilmente emozionato, aveva ricambiato il bacio con foga. Perché Simone era lì, tra le sue braccia, lui l'amava e voleva solo stare con lui, anche se non lo sapeva.

E ciò che seguì fu proprio il loro primo vero incontro. Le loro anime già si conoscevano, già si amavano, era solo Manuel a doversene accorgere.

Dopo quella mattina, era diventata abitudine finire tra le lenzuola ogni volta che si trovavano a casa da soli, e non mancavano occasioni in cui anche il garage di Manuel faceva da spettatore a quegli scambi di effusioni.

Manuel era convinto che la loro non poteva trasformarsi in una relazione, principalmente perché lui non era in grado di amare. Una volta Simone gli aveva confessato di non saper amare probabilmente, ma a sentirsi totalmente incapace era proprio lui. Del resto, che Simone fosse capacissimo di mostrare amore era evidente a tutti, e soprattutto a lui.

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