''Quindi è successo tutto questo casino perché sei andato a letto con una donna?'' domandai innocentemente dopo aver ascoltato il resoconto-fin troppo dettagliato- della sua notte brava. Lui scosse la testa, gli occhi socchiusi. Si passò una mano sul viso e io pensai che volesse gettarsi dalla finestra, a cui era ormai pericolosamente vicino, di fronte alla mia incapacità di comprendere.
''Carolina Velazquez non è una come tutte le altre...'' la voce roca disse quelle parole con nonchalance, come se fosse scontato che le donne che frequentava, e quelli della sua cerchia in generale, vivessero quasi in una realtà parallela alla mia. Sin dal primo giorno avevo provato in sua presenza quella medesima sensazione, ma solo in quel momento riuscii a quantificarla e a definirla. Le sue ambigue battute sessuali, gli sguardi furtivi e indagatori, la mancanza di un qualunque contatto spontaneo e diretto: ogni singolo particolare del suo comportamento aveva gridato quanto si sentisse superiore e soprattutto il fatto che, per quella sua convinzione, si sentisse in diritto di schernirmi.
Da adolescente, non avevo fatto altro che sognare quei profondi occhi neri e le belle labbra carnose. D'altronde, tra noi correvano appena due anni di differenza. Ma sin dal primo incontro la sua presunzione mi aveva reso impossibile persino immaginare di passare più di quindici minuti a stretto contatto con lui. Era arrogante, infantile e manipolatore. Di questo erano consapevoli tutti: i tabloid citavano a giorni alterni le sue frasi infelici e persino i genitori riponevano in lui così poca fiducia da non aver praticamente mai provato a introdurlo nell'azienda di famiglia. Non serviva un genio, né tanto meno un manuale esplicativo, per comprendere che fosse completamente inaffidabile. A lungo, dopo il nostro primo incontro, avevo provato ad arrivare al principio di un comportamento così singolare e rude. Ma niente lo giustificava, neanche in parte: i suoi genitori non avevano mai messo sulle sue spalle il fardello del giornale, non aveva subito alcun trauma, né la perdita di parenti o amici che, tra l'altro, a giudicare dalle foto sparse su google di vecchia data, dovevano essere particolarmente fedeli. Alla fine, arrivai a comprendere che non tutti hanno dei motivi per essere stronzi. Lui aveva la fortuna di essere nato con quella bella, pungente faccia da stronzo.
Eppure, malgrado tutto, non pensavo lo fosse a tal punto da scoparsi una donna sposata.
Rimasi per una ventina di minuti relegata sul divanetto al fianco della scrivania durante la pesante arringa dei signor Cooper verso il figlio. Non pensavo che quei due fossero in grado di raggiungere un tale livello di rabbia. Persino il viso di Jason, solitamente immobile, era corrucciato. Mi sorprese a guardarlo. Merda. Girai la testa, speranzosa che facendo l'indifferente avrebbero continuato a ignorarmi. Così fu. Avrei potuto cercare una scusa per scappare, ma l'imbarazzo e la curiosità mi inchiodavano il sedere al tessuto laccato. Inoltre, sentire tutti quegli insulti verso Jonathan mi procurava un piacere indescrivibile. Andarono avanti per una mezzora e riuscii a ricostruire mentalmente la succosa vicenda. Jonathan era andato a letto con una donna sposata con un celebre politico spagnolo. Malgrado continuasse a ripetere che fosse stato ingannato da lei, i genitori erano irremovibili.
''Non hai neanche idea della situazione imbarazzante in cui ci hai messo! La nostra è una famiglia rispettabile...Con che coraggio tua sorella andrà alla cena di gala a Madrid domani! Giornalisti da tutto il mondo hanno bloccato tua madre stamattina...Mio Dio..'' Lo sgridò Jason. Una grande vena gli pulsava sulla fronte ampia; per un attimo temetti che stesse per esplodere. Lisa aveva dipinta sul viso un'espressione delusa, ma poggiò una mano sulla spalla del marito, nel vano tentativo di calmarlo.
''Non ti abbiamo cresciuto così... ti abbiamo dato tutto quel che potessi desiderare...'' rimasi sorpresa dal brusco cambio di voce del più anziano dei Cooper. La verità è che a lui non importava dell'impressione che gli altri avrebbero avuto di loro dopo quell'episodio. Era veramente sorpreso del fatto che il figlio che amava tanto li avesse traditi così. Si strinse il petto con una mano, proprio nel punto in cui giace il cuore, a capo chino, prima di puntare nuovamente gli occhi azzurro ghiaccio in quelli neri come la notte del figlio... che era rimasto, per tutto quel tempo, impassibile. Non c'era alcuna traccia di pentimento nei suoi lineamenti pronunciati; gli unici solchi sulla sua pelle erano rappresentati dalla notte insonne appena passata. E' proprio uno stronzo, pensai.
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Sweet, Bossy Lies
RomanceLa giovane Margaret è una ragazza dolce e impacciata ma piena di risorse, che destreggia le sue giornate tra amicizie poco ortodosse, una vita sentimentale a dir poco disastrosa, e tanti, troppi interrogativi. Ma di una cosa è certa: ama alla follia...