La Morte

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Sembra che quasi più nessuno voglia vivere in questo mondo.
È qui che intevengo io.
Quando succede sento un leggero venticello sussurrare il mio nome: Morte.
Non ho mai deciso di essere quello che sono, mi hanno creato i primi uomini che hanno vissuto sulla terra e, piano, piano, mi sono evoluto, cambiando aspetto.
Intervengo così spesso che, a volte, non ho nemmeno il tempo di scoprire il nome del morto.
Mi avvicino al corpo privo di vita, posso udire la sua anima che lentamente realizza che il corpo che la ospitava è morto.
Appoggio una mano sui suoi occhi rosei e la libero. Lei, poi, è libera di andarsene dove vuole, anche di entrare nel corpo di un bambino appena concepito.
Ogni tanto incontro colei che dissuade qualcuno dal volersi uccidere o che da nuovamente la vita a chi, ormai, sembrava pronto a venire via con me.
Vita, la chiamano.
Facevamo delle lunghe chiaccherate una volta, quando i primi uomini vivevano sulla Terra in armonia con la natura. Poi hanno cominciato a farsi guerra: si uccidevano, si odiavano, si tradivano.
Un giorno Vita mi chiese: -Morte, perchè le persone mi amano ma odiano te?-
Io le risposi alzandomi e ammirando i suoi lunghi e setosi capelli azzurri con riflessi argentei. Poi il mio sguardo si posò sulla sua carnagione rosa e candida, mi faceva invidia.
-Perchè tu sei una stupenda bugia e io una dolorosa veritá-
-E perchè le persone di suicidano?- mi domandò nuovamente abbassando la voce sull'ultima parola.
Sapevo che le dispiaceva quando qualche umano moriva e non per cause naturali. Lei non poteva salvarli tutti; più e più volte la avevo vista piangere, ma mai avevo pensato di consolarla.
-Perchè gli umani non capiscono cosa sia la vita fino in fondo, credono di avere tutto nelle loro mani e quando si accorgono che, in realtá, non hanno niente preferiscono morire con il pensiero che avranno di più da morti-
-E allora tu sei come me, siamo entrambi delle dolorose bugie-
Pochi minuti dopo sentimmo sussurrare il nostro corrispettivo nome. Quando succede vuol dire che un bambino si trova tra la vita e la morte.
Lascio sempre che sia lei a compiere il suo compito, non voglio portarmi via anche un bambino. Non voglio che una piccola anima viaggi in giro senza sapere cosa fare e senza una meta.
Appoggiò la mano, con dita affusolate, sul petto del bambino, all'altezza del cuore.
Io ero appoggiato alla mia falce e osservavo i famigliari che piangevano intorno al corpicino. Fu una grande sorpresa per tutti loro quando ricominciò a respirare e, di scatto, aprí gli occhi.
Vita mi si avvicinò e mi sorrise, aveva un sorriso dolce.
Lei conforta le anime, io le tiro fuori dal loro corpo.
Che cos'ho di buono io?

Dolorose bugieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora