ad intervalli regolari

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"sarà per sempre, lo sai?"
"manuel, niente è eterno"
rispose simone, poggiando la testa sul petto del suo ragazzo, tranquillizzandosi all'udire i suoi battiti cardiaci.
"l'amore per la carbonara è eterno"
"mi stai paragonando ad essa?"
"ma come parli?"
"come mi pare"
le mani di manuel indugiavano con cautela tra i ricci ribelli del più piccolo.
"no, non ti sto paragonando alla carbonara"
"perchè so peggio?"
"perchè sei meglio"
simone sorrise soddisfatto a quelle parole e alzò il capo.
quanto bastava affinché l'altro ragazzo riuscisse a regalargli un bacio.
"ti amo"
un velo di lacrime cominciò a formarsi negli occhi di simone, che abbassò prontamente lo sguardo.
"e perché non me lo hai detto prima?"
"perchè pensavo che saremmo rimasti insieme"
un attimo di silenzio.
"il tuo cuore batte"
"ad intervalli regolari"
"ottantacinque battiti al minuto"
e poi settanta, cinquanta, trenta, dieci, linea retta.
simone si svegliò di soprassalto, la sveglia sul comodino segnava le tre di notte.
lo aveva sognato di nuovo, accanto a lui, con gli stessi abiti di quella sera.
non c'erano macchie di sangue attorno a loro, nessun macchinario gli circondava il corpo.
"il mio amore per te è come quello per la carbonara, anzi no, va oltre"
e risero insieme, per l'ultima volta, poi le conseguenze dell'errore di un'altra persona.
il rumore assordante delle urla, luci blu e rosse, lacrime a rigare il viso.
manuel era cosciente in quel sogno.
era vivo.

ottantacinque battiti || simuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora