Il peso del corpo di Louis premuto su di lui stava facendo venire un esaurimento nervoso a Harry. D'accordo, erano amici da diversi anni e non era nemmeno la prima volta che uno dei due si trovava ad accompagnare l'altro a casa perché era ubriaco ma, stavolta, la festa a cui erano stati era seguita ad una settimana di esami particolarmente complicati, e Harry era stanchissimo. Ovviamente, però, non poteva abbandonare un Louis ubriaco davanti all'entrata di un bar nel centro della città.
Ora, quindi, i due si trovavano davanti alla porta del palazzo in cui abitava Louis, e Harry gli stava infilando le mani in tutte le tasche che riusciva a vedere per trovare le chiavi. Louis, intanto, sembrava essere in grado solo di sbadigliare e stropicciarsi gli occhi, mentre tentava di stare aggrappato alle braccia del più piccolo, per non perdere l'equilibrio.
"Ma dove cazzo hai messo le chiavi, Lou?" piagnucolò Harry, che ormai stava considerando l'idea di sedersi per terra e arrendersi a un pianto nervoso.
"Boh" mormorò Louis, tastandosi lentamente la giacca e, dopo diversi secondi, esclamando: "Ah!"
"Io giuro che prima o poi ti ammazzo" borbottò Harry, strappando dalle mani del maggiore il cordino blu con attaccate le chiavi che aveva avuto, per tutto quel tempo, attorno al collo. Poi, gli circondò di nuovo il bacino con un braccio, aprendo la porta del palazzo e richiudendola dietro di sé. Facendo pochi passi, premette il pulsante dell'ascensore e si appoggiò al muro di fianco ad esso, lasciando che Louis gli si accoccolasse addosso, con la fronte appoggiata contro la sua spalla.
In attesa che l'ascensore arrivasse al loro piano, prese anche ad accarezzargli il braccio con dita leggere, infilando la mano al di sotto della stoffa della felpa che il più grande stava indossando, per toccare la sua pelle piacevolmente tiepida.Un familiare scampanellio alla loro sinistra li riscosse e Harry, sospirando, si rimise il braccio di Louis attorno alle spalle, guidandolo all'interno della cabina e schiacciando il tasto del piano sette. Mentre salivano lentamente, Louis si sedette per terra, puntando il volto verso l'alto e chiudendo gli occhi, probabilmente cercando di trattenere il senso di nausea che stava arrivando dopo la sua sbronza.
Harry gli si posizionò vicino, rimanendo in piedi, e infilò gentilmente una mano tra i suoi capelli, massaggiandogli la cute e spostandogli la frangia dalla fronte sudata. Pacatamente, spostò il palmo della mano all'altezza della sua tempia, scendendo fino a circondargli la guancia, e iniziando a carezzargliela con il pollice. Louis inclinò la testa verso le sue dita, sospirando con un sorriso tranquillo sulle labbra.
Cinque minuti dopo, i due ragazzi erano all'interno dell'appartamento del maggiore, e Harry lo stava spogliando adagio, mentre lui era seduto sul letto, le palpebre che gli si chiudevano involontariamente. Il più piccolo gli prese le mani per sollevargli le braccia, sfilandogli poi felpa e maglietta insieme.
"Posso stendermi?" chiese con voce impastata Louis, sfarfallando le ciglia.
"Sì, mancano solo i pantaloni" rispose Harry. Louis, allora, si lasciò cadere di schiena sul materasso, prendendo respiri profondi, e spingendosi sulle mani per finire con la nuca sul cuscino. L'altro, scuotendo la testa, gli slacciò bottone e cerniera dei jeans neri, tirandoli verso il basso in un colpo solo, per riuscire a sfilarglieli nonostante la loro strettezza. Infine, dopo averli gettati per terra, coprì il corpo del più grande con il piumone, sedendosi a sua volta sul letto per raccogliere le energie prima di andarsene.
"Grazie, Harry" sussurrò Louis, accarezzandogli di sfuggita una gamba e poi girandosi su un fianco, dandogli la schiena.
"Sì, beh, vaffanculo" sospirò con un debole sorriso, "sei sempre a fare casini dopo gli esami, tu."
"Scusa" mugugnò, rifilandogli un calcetto da sotto le coperte.
"La prossima volta tocca a me ubriacarmi e a te portarmi a casa, intesi?"
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Real sweet, but I wish you were sober - L.S.
Fanfiction"Ora vado, ora vado. Ti lascio sul comodino un bicchiere d'acqua e un'aspirina per domani mattina." "Ti voglio benissimissimo" bofonchiò Louis, scuotendo la mano per salutarlo, "quando sei così gentile mi viene voglia di baciarti più del solito." Ha...