family.

53 2 0
                                    

Erano passati ormai mesi da quando c'eravamo riuniti. Io e quegli otto pazzi ragazzi che ormai erano la mia famiglia.
Seppur con grandi difficoltà le nostre strade si erano ancora una volta incontrate e stavolta avevano, in qualche modo, deciso di intrecciarsi e non separarsi mai più.
Una piccola casetta con un giardino in un tranquillo paesino, ampie e luminose stanze in cui passare le nostre giornate una volta che ognuno era tornato a casa dai propri doveri.

Chan sempre dolce e amorevole, sempre disponibile a scarrozzare i festaioli (me, Jeongin e Felix) alle serate organizzate dagli amici. A fare una passeggiata al mare, a parlare, qualsiasi ora della notte fosse.

Minho, col suo carattere freddo e distaccato ma dolce e tenero dentro, sempre pronto a tirarti su di morale con un piatto caldo quando te ne stavi chiuso in camera per via della stanchezza e dell'ansia.

Changbin, la spalla su cui sempre contare, quella su cui piangere durante i momenti difficili ma anche quasi soffocare per le risate nei momenti di gioia e felicità.

Hyunjin, sempre pronto a dare una mano, sempre lì in qualsiasi momento. Quando nei momenti difficili ti voltavi ed eri sicuro di poter vedere il suo sorriso incoraggiante. Chi mi ha sempre spronato più di tutti a fare esperienze, a dare il meglio di me, a tuffarmi, a vivere la vita appieno.

Han, sempre incollato a Minho, sempre pronto a strapparti una risata. La porta della mia stanza che si apre improvvisamente ed il suo "Hey, senti questa...".

Seungmin, silenzioso e solitario, tornato a casa passava molto tempo chiuso in camera ma quando usciva era certamente per fare uno scherzo a qualcuno...

Jeongin. La persona che più di tutte mi aveva guidato tra le asperità, che c'era sempre stata nei momenti di festa, nei momenti di staticità e in quelli di dolore. Un abbraccio nel bel mezzo della notte, un film fino a mattina presto e l'addormentarsi sul divano fino a mezzogiorno inoltrato.

E poi c'era lui, che di anni ne aveva quanti Han e non era certamente il più giovane dell'allegra famigliola: Felix.

Fu tutto così complicato tra di noi.
Vivere tutti quanti come una famiglia ci aveva portato ad ignorare i nostri sentimenti, a chiuderli in un cassetto, opprimerli e dimenticarsene. E tutto questo non aveva fatto altro che generare sofferenze, incomprensioni, a volte persino litigi. Gli volevo bene ma non riuscivo a capire in che misura, non riuscivo a dare un nome ai miei sentimenti finché una sera, ad una festa, non lo vidi baciare la mia migliore amica. Mi assalì una tristezza infinita. Jeongin ed io tornammo a casa, lasciando lui a godersi il momento.

Nessuno dei due, allora, conosceva i veri sentimenti dell'altro.

Ciò che vidi il giorno dopo, una volta svegliatami e scesa giù in cucina, fu il viso stanco di Chan. Poco più tardi era andato a ripescare Felix alla festa, che era talmente ubriaco da non riuscire a reggersi in piedi. Aveva passato tutta la notte a cercare di farlo sentire meglio, visto che era una pezza. Come forse ho già detto: Chan è la persona più amorevole che io conosca.

Tutto continuò come al solito: Chan andò a lavoro nonostante fosse distrutto e mi diede un passaggio alla libreria in cui lavoravo. Gli altri si sarebbero svegliati di lì a poco per compiere i propri doveri.

Una volta tornati a casa, la sera, io e Jeongin ci divertimmo a prendere in giro Felix per ciò che era successo la notte prima. Ma probabilmente non fu davvero divertente per nessuno dei tre: io che cacciavo fuori risate intrise di amarezza, Jeongin più calmo del solito, che da tempo cercava in modo silenzioso di fare funzionare le cose, e Felix, che intristito continuava a ripetere:"Non è stato bello per niente, ero talmente andato che non ci capivo più nulla e quando ho realizzato cosa stava succedendo la tua amica mi aveva appena chiesto di andare a letto con lei. È stato orribile.".
Subito dopo era tornato in camera sua, intristito, chiudendola porta a chiave.

Tutto tornò più o meno alla normalità dopo qualche giorno.
Qualche pomeriggio a seguire incontrai Koline, la mia amica.
Mi raccontò un po' di ciò che era successo la sera della festa, di come si era ritrovata a pomiciare con Felix nel corridoio del piano notte e di come, ancor più magicamente, si fossero ritrovati nel letto di camera sua.
"Sai cosa mi ha risposto quando gli ho proposto di fare sesso con me l'altra sera? Ha spalancato gli occhi, mi ha squadrata dal basso in alto e mi ha chiesto 'Cosa?', così gliel'ho ripetuto. È corso in bagno a vomitare continuando a ripetersi 'Cosa diamine stavo facendo, cosa cazzo sei? Un idiota? Eh Felix?'. Secondo me gli piace qualcun'altra... o forse qualcun altro...? E quindi non ho nemmeno provato a cercarlo... Spero stia bene"

L'avevo aggiornata sul fatto che si fosse ripreso ma che sembrava ancora un po' scosso da ciò che era accaduto.

Per un bel po' di tempo, visto anche che il maltempo non sembrava allontanarsi, non ci furono più festicciole o uscite in grande con gli amici. I soliti tre, chiusi nello stanzino, a guardare drama e serie in una vecchia tv, seduti su un vecchio divano di pelle.
Tutto era tornato tranquillo, Felix si offriva persino volontario di farmi qualche massaggio, quando tornavo distrutta a casa dopo aver trasportato scatole e scatole di libri pesanti durante il giorno.
Era sempre così meravigliosamente rilassante: stirava il tappetino da yoga a terra per farmi sdraiare comoda, si metteva cavalcioni sulla mia schiena e con le sue piccole e calde dita cominciava a fare pressione.
Quel giorno stavamo vedendo un anime particolarmente carino, di cui purtroppo non ricordo il nome.
Era tutto perfetto... se non fosse che Jeongin ci tirava i popcorn addosso ridendo.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 19, 2022 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Felix x YNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora