Capitolo 15

1.3K 68 14
                                    

"Un mese per cosa?" fu quello che i due sentirono dall'altra parte della stanza. Origliare era sbagliato a prescindere, ma Mira non poté che farne a meno, realizzando di essere il soggetto del discorso.
I due si guardarono per diversi attimi, prima di cercare di dare una risposta sensata.
"Niente" fu tutto quello che dissero all'unisono.
La corvina non ne era del tutto convinta, ma lasciò stare, annuendo in riposta.
Nonostante l'accaduto di diversi giorni fa, Mira era altamente confusa. La sua mente passava dall'estremo all'altro, come se stesse passando da un caldo giorno estivo, ad uno gelido invernale. Il tutto  descriveva perfettamente i due personaggi, vittima dei pensieri di Mira. Era proprio così, Chan era per Mira una brezza mattutina estiva, fresca al punto giusto; Hyunjin d'altro canto era un vento freddo invernale. Nonostante la corvina disprezzasse l'inverno, in questo caso, ne era estremamente compiaciuta.

Dopo svariati sospiri cercò di cacciare via qualsiasi pensiero dalla sua mente, tentativo invano, poiché il suo pensiero catapultò direttamente  a qualche sera precedente, e ricollegando il tutto, Mira voleva solamente sparire dalla faccia della terra.
Non aveva realizzato quanto stupido e sbagliato fosse tutto ciò che successe quel giorno. In realtà, era quello che voleva far credere a sè stessa; a pensarci, le batteva forte il cuore, ma allo stesso tempo si sentiva imbarazzata.

Era ormai pomeriggio inoltrato, le temperature si stavano abbassando, dando spazio ad un'aria piacevole, che spinse Mira ad uscire e prendere un po' di fiato. Si sentiva già meglio.
Intenta a rilassarsi e non avere nessun pensiero nella sua mente, in lontananza udì due voci intente a ridacchiare, precisamente una mamma ed una figlia che si scambiavano sorrisi e abbracci. Fu una scena che le spezzò leggermente il cuore. Mira non ebbe mai l'appoggio di una figura paterna, né tanto meno materna; per lei, la sua nascita è vista come un dovere dalla parte della madre, un dovere che scartò poi via.
Ha sempre invidiato le relazioni degli altri con i propri genitori, poiché seppur fisicamente questi siano ancora in vita, Mira non ha mai avuto dei genitori che la amassero, che le chiedessero di sfogarsi, che le dicessero di essere fieri di lei.

Sospirando e tornando alla realtà, la corvina non si accorse di una presenza al suo fianco.
"Non ti avevo notato" disse cercando di sbarazzarsi di qualche lacrima scesa senza il suo volere.
"I tuoi genitori?"  chiese.
Mira rimase leggermente sorpresa, non pensando che i suoi pensieri fossero così ovvi.
"Lontani" fu tutto quello che Mira disse, cercando di riassumere il tutto. E tutto ciò bastò.
Mira seguì lo sguardo del moro, intento a guardare le stesse figure che lei stessa stava guardando in precedenza.
"Non è colpa tua, non hai chiesto tu di nascere, non sei tu quella che ha fallito"
Mira annuì, cercando di trattenere le lacrime il più possibile.

"Riguardo all'altra sera" iniziò poi lei, cercando di cambiare argomento, venendo però interrotta da Hyunjin.
"No" rispose, mantenendo lo sguardo ancora verso le due figure.
"No?" Chiese Mira di rimando.
"Non voglio sentire nessun 'è stato uno sbaglio'" affermò Hyunjin  spostando l'attenzione su di lei. "Non lo era nè per te, nè per me"
"Come fai ad esserne così sicuro?" Mentì.
Aveva ragione, non lo era, ma tutto ciò le pareva stupido. Non capiva come tutto questo sia successo, non capiva come da un momento all'altro si fosse interessato a lei, dopo tutte le volte che la trattò come se non fosse un essere umano, come se non si meritasse nulla. Questo era quello che non capiva e che da una parte, le infastidiva, le infastidiva il suo essere imprevedibile.
"Sto mettendo da parte tutto il mio orgoglio per dirti ciò, sto iniziando a provare davvero qualcosa per te" ammise "perciò, non rifiutarmi"
La corvina venne pressa alla sprovvista per un'attimo, non sapeva cosa dire; e quello che fece fu quello che è brava a fare: scappare.
Cercò di entrare in casa il più velocemente possibile, ma venne fermata da Hyunjin. Il moro la guardò in modo impassibile, aspettando una risposta da parte sua.
"Mira?" Cercò di incoraggiarla.
"Non mi fido" rispose lei dopo qualche attimo.
Hyunjin annuì "Lo so" ammise.
"Passiamo del tempo insieme, cerchiamo di conoscerci e se dopo tutto ciò non cambi idea, rispetterò il tuo pensiero"
Ci fu un attimo di silenzio prima che il moro continuasse a parlare.
"Si o no?" Mira alzò lo sguardo verso il moro, pensansoci.
"Come posso fidarmi di te, dopo tutto quello che mi hai fatto?" Chiese finalmente
"Cosa vuoi che ti dica, che sono uno stupido?" Se è ciò che vuoi allora sì, lo sono" ammise.
"E ne vai fiero?" chiese Mira di rimando.
"Sì o no?" domandò il moro nuovamente, ignorando la domanda precedentemente posta dalla corvina.
"Va bene"  disse alla fine, cedendo.
Hyunjin sorrise soddisfatto, riportando una ciocca di capelli dietro all'orecchio della corvina, un gesto no he la colse di sorpresa.
"Perfetto, allora prepara il necessario, domani partiamo"
Mira rimase più che shockata, non sapendo cosa avesse in mente di fare.
"Per cosa?" Chiese all'istante.
"Campeggio" disse scrollando le spalle,
"Solo noi due?" Domando confusa.
Il moro annuì, passandosi una mano tra i capelli, lasciando finalmente Mira tra sè, ancora confusa da tutto ciò.

Touch| Hwang HyunjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora