𝗦𝗛𝗔𝗟𝗟 𝗪𝗘 𝗗𝗔𝗡𝗖𝗘?

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<<Eunji, chiedono due cappuccini e due cornetti al tavolo 8!>>
<<Quali cornetti?>>
<<Fammi vedere... Allora uno alla crema e l'altro alla marmellata, su>>
Si, sono una cameriera, è questo il mio lavoro.
Non sono infelice, non c'è il sistema di "schiavizzamento" presente in molti locali.
Qui è tutto fantastico: il personale è mitico, siamo tutti amici fra colleghi (eccetto quel cretino di turno); il locale è semplice e grazioso, con una band di jazz diversa ogni settimana.
La nostra clientela è soprattutto anziana, sono pochi i giovani che vengono qui: alcuni vengono perché trovano carino il locale, altri perché hanno una vera e propria passione per il jazz.
In più, visto che il bancone si trova nell'angolo della stanza, c'è un grande spazio per ballare: quando la gente vuole si mette in gioco in pista e lo trovo bellissimo... Ci sono diverse coppie che ballano, sono così romantici... Ecco il jazz è anche questo.
Qualche volta è capitato di ballare con il mio migliore amico e mi sono divertita un sacco: è veramente incredibile come certa musica possa catturarci.
<<Jiji l'ordine!>>
Il mio amico mi riporta alla realtà, alla fine sono ancora ferma con l'ordinazione sul vassoio: aspetta ma è caduto un po' di latte?
Cerco di rimediare al mio ritardo recandomi al tavolo 8: come mi aspettavo c'è una coppia anziana seduta
Nel momento in cui arrivo di fronte a loro mi inchino: facciamo così in Corea e non ho perso l'abitudine anche se ora vivo qui, a Las Vegas
<<Buonasera signori, vi prego di scusarmi per il mio ritardo>>
Mentre pongo sul tavolo tutto quello ordinato, la signora si rivolge a me con un dolce sorriso
<<Non preoccuparti, la bell'atmosfera e la musica hanno fatto il loro lavoro>>
Appena mi appoggio al balcone ammiro tutto il locale: ora altre persone sono nella pista a ballare con così tanta tranquillità che arriva direttamente a me
<<Io non ho ancora capito perché sei così tanto presa da questo posto>>, dice ridendo Ung al mio fianco
<<Non so quante volte te l'ho detto e tu non l'hai mai capito.
Anzi secondo me te lo dimentichi, non sei stupido per non capirlo>>
Scuote la testa divertito
<<Comunque sono qui per comunicarti che hai finito il turno JiJi>>
<<E perché? Non dovevo rimanere sino a tardi?>>
<<Tua madre mi ha chiamato per dirti che devi fare da baby-sitter a tua cugina: tu non rispondevi e ha detto che servi>>
<<Ah... Va bè, altro che andare non posso fare! Ci vediamo domani Ung>>
Così detto prendo tutte le mie cose ed esco dal locale per dirigermi verso casa.




Sono una tipa un po' ripetitiva: ho fatto ascoltare jazz anche a mia cugina, volevo tenere viva l'atmosfera che c'era nel locale.
In effetti ci sono rimasta parecchio male quando Ung mi ha detto che avevo finito.
Ma, ehi, ora sono di nuovo qui, intenta a preparare altre ordinazioni.
La giornata è passata molto in fretta visto che siamo di sera: alla fine non ci ho fatto molto caso, la storia è sempre la stessa, non succede mai qualcosa di indimenticabile.
A interrompermi è il rumore del campanello della porta che suona appena che essa si apre: mi giro giusto un attimo (sono sempre curiosa di sapere chi viene) e quello che vedo mi lascia un po' perplessa, ovvero due omoni che di sicuro staranno scortando un ragazzo.
Ma perché? È qualcuno di importante?
Mi tocca dire che oggi purtroppo non è presente nessuna band, nessuno era disponibile.
Per questo oggi ricorreremo alla tecnologia: le casse si occuperanno di "tappare il buco".
Nel momento preciso in cui quel ragazzo (che non perdo per niente di vista, sia chiaro, mi attira parecchio) sta per sedersi al suo tavolo, parte "Fly me to the moon" di Frank Sinatra.
Dev'essere che la gente gradisce particolarmente questo pezzo visto che mezza sala si alza per ballare.
E dev'essere che anche a quel ragazzo interessa parecchio e, quello che fa, non fa altro che aumentare il mio interesse verso di lui: le persone che ballano hanno un accompagnatore o un'accompagnatrice, lui invece balla da solo, è come se nella stanza ci fosse solo lui e nessun altro.
È così disinvolto, sembra si diverta tanto, e fa anche delle espressioni che mi regalano un sorriso.
Mi piacerebbe tanto fargli un video, almeno per tenere ancora più vivo il suo ricordo.
Realizzo tutto quello a cui sto pensando e mi sento una mezza pazza, una che ha visto per neanche dieci minuti un ragazzo e vuole già avere un suo ricordo.
Forse sono riuscita a mettere i miei pensieri in ordine, ma la mia espressione da ebete credo proprio di no.
Da cosa lo intuisco? Semplice: vedo un esemplare di Ung avvicinarsi a me come se fossi la cosa più divertente in questo momento
<<Qualcuno ti ha stregata?>>, si sta palesemente prendendo gioco di me
<<Ehm, mi piace vedere qualcuno che si fa trasportare dalla musica, tutto qui>>
<<E questo qualcuno è quel ragazzo che sta ballando da solo?>>, fa come per vagare fra i miei pensieri
<<Hm... Potrebbe... No, dico, guardalo! È così...>>
<<Strano?>>
<<No! Particolare, unico...>>
<<Puoi chiedergli di ballare con te visto che ti sta così simpatico!>>
<<Scherzi spero, siamo perfetti sconosciuti. Magari posso scambiare due parole con lui se mi mandano a chiedere che vuole>>
<<Da un lato spero che tu ci riesca visto che ha tutta la tua attenzione, dall'altro invece spero di no, e non sono ritenuto a spiegartene il motivo>>
Gli tiro un debole pugnetto alla spalla e ritorno a fare il mio lavoro, cercando di togliermi quel ragazzo (finchè non verrò a conoscenza del suo nome mi toccherà chiamarlo così!)  dalla testa.
E fidatevi, li so io i motivi di Ung

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 29, 2022 ⏰

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