;

943 41 12
                                    

continuai a sbattere la testa sul finestrino, sentendo l'aria mancarmi sempre di più.
"a-ah!" urlò il castano
"ti piace vedo, ti piace così tanto essere la mia puttana eh?"
"mh mh n-no!"
"quanto sei stretto babyboy." mi disse mordendomi l'orecchio, stringendo la presa sul mio collo, impedendomi ancora di più di prendere aria.
"n-no basta! non riesco a r-respira- AH!"
mi interruppi appena venni scaraventato fuori dalla macchina e caddi per terra.
si mise subito sopra di me nuovamente, rientrando dentro e riprendendo a spingere, mettendomi una mano sulla bocca. si sentiva solo il rumore della mia testa che picchiava per terra, provocandomi un dolore assurdo, quello delle nostre pelli che sbattevano insieme e quello dei miei urli trattenuti dalla sua mano.
continuai a urlare quando tolse la mano, pregandolo di smettere e che mi faceva male, ma lui non smise neanche quando si accorse che mi mancavano le forze perfino per respirare la tenere gli occhi aperti.

venne dentro di me minuti dopo, uscendo da me e sistemandosi i pantaloni, spostandomi di peso vicino al marciapiede. entrò in macchina e sfrecciò via per le vie buie di Seoul.

mi sistemai velocemente, chiusi gli occhi e non mi trattenni più, lacrime mi solcavano i viso, insieme ai singhiozzi che lasciavano la mia bocca.

iniziò a piovere e le forze mi stavano abbandonando quasi totalmente.
mi alzai con molte difficoltà, non smettendo di piangere, provai a mettermi in piedi ma caddi nuovamente, facendomi male alle ginocchia e ai gomiti.
mi sdraiai in un angolo dove c'erano dei cestini dell'immondizia, raggomitolandomi su me stesso e mi addormentai o forse svenni, non me lo ricordo.

non so se fossero passati minuti o ore quando sentii una presenza che mi prese in braccio e che mi portò in una macchina o in un taxi, so solo di aver sentito un motore e il clacson.

mi svegliai il giorno dopo, forse, in un letto. avevo dolore dappertutto e non riuscivo ad aprire gli occhi. mi girai per alleviare il dolore ma mi ritrovai attaccato a qualcosa, o meglio a qualcuno, perché quando riuscii ad aprire gli occhi mi resi conto che davanti avevo un ragazzo castano, ancora addormentato e soprattutto non ero a casa mia.
spalancai gli occhi e improvvisamente tutte le forze tornarono in men che non si dica.
mi alzai dal letto velocemente e facendo ciò anche l'altro ragazzo si svegliò.
"ei come stai?" mi chiese con un sorriso raggiante alzandosi dal letto ancora un po' stordito dal sonno, ma soprattutto a petto nudo.
"i-io.." risposi non riuscendo a formulare una frase sensata e continuando a guardare i suoi addominali.
"non ti preoccupare, non voglio farti del male. ieri sera ti ho visto svenuto per strada e ho pensato di portarti a casa mia."
mi disse e tutti i ricordi di ieri notte tornarono a galla.
sentii gli occhi farsi lucidi ma mi trattenni.
"c-chi sei?" riuscii a dire.
"mi chiamo lee minho, ho 24 anni e vado all'università."
"va bene, perché mi hai aiutato"
"mi piace solamente aiutare alla gente"
"o-okay"
"come ti chiami?"
"han jisung, ho 22 anni."
"e dimmi, sei single?"
"c-cosa?"
"sei single?"
"uh- si"
"mh interessante" disse alla fine avvicinandosi a me, fino a trovarsi a pochi centimetri di distanza dal mio viso.
"c-cosa vuoi?"
"te"
mi prese la mano e la appoggiò suo suoi addominali, facendola passare fino alla patta dei suoi pantaloni.
abbassai lo sguardo e vidi che aveva già un inizio di erezione.
"i- io non posso" dissi per poi fare cadere una lacrima involontariamente.
minho spalancò gli occhi e mi abbracciò subito.
"m-mi dispiace" dissi scoppiando in un pianto disperato.
piansi continuando a singhiozzare, non mi interessava il fatto che non conoscessi la persona che mi stesse stringendo come se ne valesse la sua vita.
non mi staccai neanche quando smisi di piangere, le sue braccia e il suo corpo emanavano un calore piacevole. decisi di fidarmi di lui, alla fine mi aveva salvato.
mi staccai mal volentieri, asciugandomi le ultime lacrime secche.
"s-scusa"
"non ti scusare, é colpa mia. cosa é successo?"
"ieri sera e-ero andato a prendere un pacchetto di patatine perché avevo f-fame e nel ritorno un u-uomo mi ha preso di peso e mi ha portato nella sua m-macchina e-.." dovetti fermarmi a causa degli occhi che mi tornarono lucidi.
mi abbracciò di nuovo, prendendomi in braccio e portandomi sul letto sopra di lui, accarezzandomi i capelli e lasciandomi dei baci sui capelli.
mi addormentai poco a poco cullato dalle sue carezze.
mi svegliai dopo poche ore, ancora sopra il suo corpo, mi strinsi al suo petto ancora nudo e arrossii, alzai lo sguardo verso il suo viso, trovandolo sveglio con lo sguardo verso di me. lo osservai meglio e realizzai che oltre a essersi preso cura di me ed essere stato dolce aveva anche un viso stupendo, con degli occhi grandi e soprattutto delle labbra che alla vista sembravano molto morbide. mi avvicinai sempre di più fino a sfiorare le sue labbra.
in pochi secondi mi ritrovai a sorridere nel bacio, sentendomi amato dopo tanto tempo. mi strinse a sé dai fianchi, facendomi appoggiare una mano sul suo collo e una sulla sua guancia.
"te la senti?" mi chiese accarezzandomi la schiena dolcemente.
annuii piano lasciandogli un altro bacio sulle labbra.
sorrise e cambiò le posizioni, facendomi finire sotto di lui e prendendo a baciarmi la mandibola, il collo e togliendomi la maglietta, scendendo a baciarmi le clavicole e successivamente i capezzoli, mordendoli e mandandomi scariche alla schiena fino al basso ventre. ansimai e lo feci riportare con il viso davanti al mio, baciandolo e infilando subito la lingua nella sua cavità, gemendo quando prese a massaggiarmi la patta dei pantaloni e dopo poco togliendoli.
"lascia che ti faccia stare bene." sussurrò sulle mie labbra.
annuii e feci un piccolo sorriso, baciandogli la guancia.
scese nuovamente fino a ritrovarsi con il viso davanti al mio membro duro coperto da solo i boxer.
ansimai quando mi tolse anche quest'ultimi, baciando la punta e dando leccate a tutta la lunghezza.
"t-ti prego" sussurrai prendendo una manciata dei suoi capelli in mano e spingendolo verso il mio bacino.
aprì la bocca e prese tutto il mio membro, fino a far toccare la sua gola con la punta.
gemetti forte e prese a fare movimenti circolari e verticali con la bocca, succhiando velocemente e facendo passare la lingua su tutte le vene.
"m-mh ah- sto per v-venir-" non feci in tempo a finire la frase che si staccò da me e prese a fare movimenti veloci con la mano aprendo la bocca, fino a quando non venni nella sua bocca e sulla sua faccia.
si portò delle dita dove c'erano i residui del mio seme, portandole dentro la mia bocca e facendomi succhiare e assaggiare la mia stessa sostanza.
le tolse dopo poco e le fece passare per tutto il mio petto, facendomi venire i brividi.
successivamente si alzò da me e si tolse i pantaloni insieme ai boxer, prendendo dal cassetto un preservativo.
"sei pulito?." chiesi con un tono preoccupato.
"si, certo."
sorrisi "allora non serve." ricambiò l'espressione, lasciando un sospiro e rimettendolo nel cassetto.
si stese nuovamente sopra di me baciandomi dolcemente, aprendo maggiormente le mie gambe e infilandosi in mezzo, mi massaggiò le cosce iniziando a fare entrare un dito in me.
"n-no aspetta." dissi stringendogli il braccio facendolo fermare subito.
"non c'è bisogno, solo e-entra subito" dissi con un rossore sul viso.
sorrise ghignando leggermente, togliendo il dito e baciandomi il collo e sotto l'orecchio.
"t-ti prego."
"cosa piccolo, dimmi cosa vuoi?"
"s-scopami"
"subito" e detto ciò entrò con una spinta dentro di me, facendomi urlare e aggrappandomi i alle sue spalle.
stette fermo qualche istante, sussurrandomi parole dolci e aiutando a calmarmi dato che avevo la respirazione accellerata per il dolore.
dopo pochi minuti mi sentii pronto.
"v-vai pure."
"certo babe."
iniziò a sfilarsi lentamente uscendo quasi del tutto e rientrando il un solo colpo, andando ancora più in fondo di prima e colpendo subito il mio punto debole.
urlai nuovamente e cominciai a gemere forte non appena iniziò ad aumentare la velocità e intensità delle spinte, dando forti stoccate facendomi provare un piacere enorme, pregandolo di andare sempre più veloce e di non smettere.
"p-piccolo sto per venire." disse a corto di fiato.
"a-ah dentro! r-riempimi!" urlai.
"cazzo s-si." venne dentro di me continuando con le spinte per cavalcare il suo orgasmo, uscendo successivamente e prendendo sempre dallo stesso cassetto un plug che mise subito dentro di me, facendomi emettere dei sospiri di sollievo per la sensazione di pienezza e consapevolezza che dentro avevo il suo seme.
"adesso mi occupo di te mh?"
annuii e ci ribaltò, facendomi trovare sopra il suo petto seduto con il membro molto vicino alla sua bocca.
"t-ti prego prendilo." sussurrai impazientemente.
e senza dire altro si mise il mio cazzo nuovamente in bocca, con più intensità di prima, allungando una mano dietro la mia schiena e muovendo un po' il plug.
ricominciai a gemere e mi aggrappai alla tastiera del letto con una mano, mentre l'altra andava ad intrecciarsi nei suoi capelli.
dopo ben poco venni nella sua bocca, vedendolo ingoiare il mio seme.
"sei buono piccolo." disse con un occhiolino.

arrossii e mi stesi sopra di lui esausto, appoggiando la testa sul suo petto incurante del sudore tra i nostri corpi.
mi alzò la testa e mi baciò, questa volta però con amore, affetto e serietà.
mi sentii amato dopo davvero tanto tempo, da un ragazzo che avevo conosciuto per caso dopo essere stato abusato sessualmente.
mi sentivo al sicuro e speravo di rimanerci fino alla fine.
"non lasciarmi" sussurrai, sentendo le coperte muoversi, segno che le aveva tirate su e successivamente averle messe sopra i nostri corpi ancora nudi.
"non lo farò, non ci riuscirei adesso." rispose sempre sussurrando, lasciandomi dei baci sui capelli e accarezzandomi la schiena, abbracciandomi stretto.
finalmente capii che il mio posto era insieme a lui, non per forza nudi ma solo noi, due anime che si erano incontrate e mai più lasciate.

soulmates-minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora