Le Voci

3 1 0
                                    

Destino, forse è il mero destino ad unire due anime come quelle di teresa e rick. Forse la bufera che li ha estraniati dal mondo per vincolarli ad una capanna.
Nel tripudio di un'intimità non attesa né conosciuta né desiderata il freddo conduce l'animo umano ad una vicinanza inopportuna, la psiche si allenta e le calorie si consumano, in fondo il cervello non è poi così importante si può fare a meno di mandargli dell'inutile sangue... Ci si ritrova così abbracciati in un attimo di ludibrio in cui è più il grigio che il rosso, la matassa che il fuoco e le uniche cose a cui si pensa è assolutamente il niente il vuoto la compulsione di quell'istante vissuto bene perché va vissuto in quell'istante con la pulsione del momento, le chiappe congelate e la testa addormentata in una consapevolezza di inconsapevolezza a prendere possesso delle anime presenti e a stuprarle nel dopo che chissà se verrà. In fondo sono in mezzo al ghiaccio, le orse stanno partorendo e i loro piccoli necessitano di carne. È tutta una ruota che gira, il sangue e l'amore, liquidi corporei e l'omicidio.
Non si resta in questo stato per molto prima che una bufera ti abbia devastato ogni oggetto utile per la fuga ma abbastanza per evitare che il cervello si concentri su questa tragedia nel mentre finché tu sia già morto e sepolto e la preoccupazione non debba più esserci perché subentra la certezza di non potercela fare, intermedia in una fase di disastro non ultimato.
Teresa è quella che guarda il rosa della tenda, scurita dalle macchie di neve posaticisi sopra, scurita dai cornacchi in attesa del loro pasto... È quella che scruta il rosa perché nel fastidio della calda vicinanza si priva di una fredda e rassicurante lontananza. Per un momento cede alla voglia della società, al voyeurismo e al sommo godimento di poter vedere nelle vite altrui la propria brama di futuro e di desideri mai realizzati o irrealizzabili. Teresa cede tra la neve perché la sua mente è già sepolta, tra un fiocco e l'altro, impegnata a bere la killer che sta tentando di sopprimerla e le da questa sensazione di confusionarieta. Forse Teresa attende, forse Teresa ascolta. Ascolta dentro di sé le parole della gente per il suo conforto, per non annegare nella somma disperazione di essere sola nella tenda con un disperato quanto lei, inetto e incapace, di cui non si fida e con cui non condividerebbe neanche il materassino gonfiabile non ancora gonfiato ma che si è portata nella tenda per ascoltare le voci così penetranti dell'altro da perforare la calotta cranica e crearsi un proprio nido indipendente tra le sinapsi, schivando come un attore d'azione i segnali elettrici e bypassando ogni barriera. Come i virus più insidiosi loro sono lì, Teresa è lì per loro. Ma loro non ci sono. Ma Teresa non ha deciso. Forse Teresa guarda Rick e pensa di poter fuggire ma poi pensa che la tenda sia una valida soluzione alla morte, la più valida. Forse teresa non sa che le cause di morte all'interno della tenda potrebbero essere presenti e più persuasive per attirarla a loro con una suadenza meschina, fino all'ora di ucciderla nei modi più crudeli. Rick è in fondo il suo ultimo planisfero, un mondo in cui la sua interezza esiste e la parte animale nasce per sfogare il motivo per cui un animale viene al mondo. Nascere riprodursi morire, in un turbinio di inutilità che chissà se Teresa si accorgerà di foraggiare, in quella tenda che ora precipita sulle loro teste, in cui lei non vorrebbe essere con Rick perché non merita il suo ultimo respiro, non merita la sua ultima voce ma è l'espressione palese del volere delle voci e lei finalmente le placa, soddisfacendole, in una fine meno dolorosa di questo eterno brusio di api come diventano le voci entrando dentro di te, di me di tutti. Teresa apre la tenda e c'è il sole.
La neve forse è il suo cuore, forse la sua testa e ora sente le voci, le sente di nuovo. Non può camminare, la trappola è aperta ma la sua finita appartenenza ad essa la devasta più dell'appartenenza stessa, essendo stata esentata da quelle voci che tanto strepitano per nutrirsi. Teresa manda a cagare le voci ma il brusio è forte, la devasta, le sembra che l'universo giri senza senso, la pancia le brucia, le ginocchia si sciolgono e Teresa si accuccia nella neve.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 26, 2022 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

storie 2022Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora