He's got me

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Erano passate un paio di ore da quando aveva parlato con Mickey, ma era già scesa incombente la sera su Chicago. Un ragazzo dagli spiccati capelli rossi passeggiava in solitario per le tortuose vie del  South Side, accompagnato solamente da una bottiglia di birra e una sigaretta che stringeva saldamente tra le dita. Si fermò davanti il Kash and Grab, diede un'accurata occhiata all'interno, esaminò bene tutti gli scaffali, il suo posto nel retro cassa e gli tornarono in mente tutti gli anni trascorsi a lavorare e lavorarsi il proprietario, ma soprattutto quel che il negozio gli ricordava di più, era Mickey. Quel Mickey stronzo e cazzuto, che era entrato sbattendo le porte e urlando il suo nome, con la mera intenzione di disintegrargli le ossa. Passò una mano sopra la vetrina, ridisegnando bene con le dita un graffio, non troppo profondo causato dal teppistello che aveva lanciato una scatoletta di ciò che aveva rubato, per riaffermare la sua posizione di duro, dopo che avevano provato a fermarlo. Mickey non era più quella persona, non era più il criminale della situazione, quello che rubava a Kash e lo menava se osava fermarlo. Il Mickey di ora, era quello che lo stringeva forte a sé la notte, che lo andava a riprendere in capo al mondo in seguito alle sue crisi psichiche, che diceva di amarlo, che aveva ammesso di essere gay per lui, che aveva stravolto la sua vita solo per quell'instabile bipolare pel di carota. Ian non poteva sopportare che Mickey, il suo Mick, avesse dovuto continuare a prendersi cura di lui, buttando nel cesso tutti i suoi piani, i suoi giorni, il suo essere, la sua vita. La malattia si era posta violentemente tra di loro, spezzando bruscamente quell'onda di contatto, sulla quale viaggiavano insieme. Tutto era finito, tutto era distrutto, e Mickey non se ne era accorto. Avrebbe dovuto lasciarlo da quando era partito allo sbaraglio con suo figlio, quando l'hanno rinchiuso nella clinica, quando sedato com'era aveva rifiutato il suo affetto. Mickey meritava di meglio, e in quel fottutissimo momento non era quello che poteva dargli. Lasciarlo andare sembrava la soluzione migliore, sarebbe dovuto andare avanti, conoscere altre persone, innamorarsi di un ragazzo mentalmente stabile che lo avesse amato almeno un quinto di quanto lo amasse invece lui.  Nonostante non volesse ammetterlo, tutti i suoi pensieri erano rivolti a lui, era terrorizzato sul da farsi, ora che Mickey non era più parte integrante della sua vita e lui di quella di Mickey. Guardò la bottiglia ben salda nella mano, fece un altro sorso e con tutta la forza possibile, la lanciò verso il buio, facendola poi sfracassare in migliaia di schegge di vetro. Ansimò e rosso in viso, si piegò leggermente in avanti poggiando le mani sulle ginocchia e riprendendo il fiato che l'attacco d'ira gli aveva tolto.

«Ian, sei tu?» sentì dire una voce.

«Dipende. Chi lo cerca?» domandò quasi infastidito, senza nemmeno voltarsi continuò ad ansimare dando le spalle al suo nuovo interlocutore.

Sentì il rumore di alcuni passi, che si facevano sempre più vicini, sempre più vicini, fino a che l'uomo, apparentemente forte, non gli mise una mano sulla spalla e lo costrinse a girarsi.

Rimasero a fissarsi per qualche istante, senza proferire parola, iniziando una vera e propria discussione solo con la forza dei loro sguardi.

«Sei tornato» parlò all'improvviso Ian con tono distaccato.

«Sei cambiato» rispose l'altro, non curandosi di quanto detto prima da Ian.

«Potevi anche non tornare. Hai abbandonato tua moglie e i tuoi figli» riprese il ragazzo, muovendosi dalla sua posizione, gli passò affianco e gli diede una spallata per dimostrargli tutto il disprezzo che provava in quel momento. Ma l'altro leggermente scosso dal colpo, afferrò rapidamente la mano di Ian e gli si avvicinò all'orecchio.

«Tu hai abbandonato me, per scopare con quel criminale da quattro soldi. Dopo tutto quello che ho fatto per te, ti sei fatto trovare a scopare Mickey Milkovich» gli sussurrò con accidia, scandendo bene per filo e per segno ogni parola.

He's got meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora