"Da una festa per la tua gamba. Invita tutti quelli che hanno avuto che fare con lei ed etica è una festa d'addio con tutti i crismi. Ti ha sostenuto per tutti questi anni, giusto? Beh, adesso che se ne va, tocca te fare qualcosa per lei".
Il mio traumatologo, il giorno prima che mi amputassero la gamba.
Le perdite sono positive. Lo so, è difficile da accettare, ma è così. Dobbiamo imparare a perdere, visto che primo poi perderemo ogni cosa.
In ospedale ci insegnavano a fare i conti con questa verità, mettendo l'accento sulla perdita stessa, più Che sul fatto di accettarla. Perché accettare è una questione di tempo, mentre perdere è una questione di principio. In passato, quando moriva qualcuno, i parenti prossimi celebravano il lutto: vestivano di nero, soffrivano E si chiudevano in casa. Il lutto è un momento per pensare a quella perdita, per viverla fino in fondo.
Siamo passati dal lutto al nulla più totale. Adesso, se ti muore qualcuno, già in camera ardente ti senti dire: "devi superarlo". Chiudi una storia, e la gente pretende che dopo due settimane tu ti sia già trovato qualcun altro.E il lutto? Dov'è, il lutto, la riflessione succhi non c'è più, su quello che la sua perdita rappresenta?
Il cancro mi ha tolto molte cose: un polmone, una gamba, un pezzo di fegato, capacità motoria, esperienze, anni di scuola... Ma credo che la perdi la più dolorosa sia stata quella della gamba. Il giorno prima dell'amputazione il medico mi ha detto: da una festa per la tua gamba. Invito tutti quelli che hanno avuto a che fare con lei e dedica una festa di addio con tutti i crismi. Ti ha sostenuto per tutti questi anni, giusto? Beh, adesso te ne sta andando, tocca te fare qualcosa per lei. Avevo 15 anni, e invece di un addio goliardico alla verginità (come avrei preferito) ho dovuto dare una festa per la gamba che stavo per perdere. Ricordo come se fosse ieri le telefonate le persone che avevano a che fare con la mia gamba, Un'impresa tutt'altro che facile, che mi è costata tantissimo.
Dopo averci girato attorno per un bel pezzo,finivo Per dire: "volevo invitarti alla festa di addio per la mia gamba, ma non portate niente. Se preferisci, vieni a piedi, così ti sgranchirsi un po' le tue".
Quell'ultima frase era importante, serviva a sdrammatizzare. Chi ti ha donati del senso dell'umorismo avuto un'idea straordinaria: è la soluzione a tutti nostri conflitti, Una curiosa disposizione d'animo che ci permette di vedere ogni cosa sotto un'altra luce, come quando vogliamo.
A quella festa insolita ho invitato le persone legate alla mia gamba: il portiere di una squadra di calcio alla quale avevo il filato 45 gol durante una partita (vabbè... Il gol era stato solo uno, però l'ho invitato davvero), una ragazza alla quale avevo fatto piedino sotto il tavolo, un tizio con cui avevo fatto escursionismo (per via dei crampi alle gambe, Ero un po' a corto di invitati), E un mio amico,il cui cane mi aveva morso quando avevo 10 anni. Purtroppo la festa è venuto pure il cane e ho cercato ancora di mordermi.
È stata una festa bellissima, forse la migliore che abbia mai dato e di sicuro la più originale. All'inizio erano tutti in imbarazzo, ma un po' alla volta abbiamo cominciato a parlare della gamba. Tutti hanno raccontato un episodio legato a lei, e l'hanno toccata per l'ultima volta. È stata una sera straordinaria, non la dimenticherò mai.
All'alba, poche ore prima di entrare in sala operatoria mi è venuta un'idea geniale per chiudere in bellezza: un ultimo ballo due gambe. L'ho chiesta un'infermiera, lei mi ha detto di sì. Io non avevo musica, ma il mio compagno di stanza aveva tantissimi CD di Machin (Era un suo fan sfegatato, si era persino soprannominato El masinero, Dal titolo di uno degli album dell'artista).
Ho messo su il CD che mi aveva prestato dove c'era Espérame en el cielo . Non potevo chiedere canzone migliore per il momento, per celebrare il finale. Gli ho ballato 10 a 12 volte con quell'infermiera, sono stati i miei ultimi 12 Bari. Non volevo più smettere! Non volevo sentire altro, desideravo solo che la musica di Machin si fondesse con la mia mente, fino a diventare un suono continuo, una colonna sonora che copriva ogni cosa.
Non è bellissimo, quando la musica si ripete tante di quelle volte che non senti più le parole nelle note? Diventa come il vento, qualcosa che c'è e di cui sei consapevole, ma che non hai più bisogno di ascoltare, solo di sentire.
Il giorno dopo mi hanno amputato la gamba. Eppure non ero triste, perché le avevo detto Dio, avevo pianto, e avevo riso. Avevo inconsapevolmente elaborato il mio primo lutto, affrontato quella perdita senza girarci attorno, Trasformandola in una conquista. Mi piace pensare non tanto di aver perso una gamba, quanto di aver guadagnato un moscerino è un fantastico elenco di ricordi legati alla mia gamba:
1 una festa di addio stupenda. (Quanti possono vantarsi di aver dato una festa da sballo come quella?)2 il ricordo dei miei primi secondi passi (i primi te le dimentichi, ma i primi secondi passi con la gamba artificiale te li ricordi per sempre).
3 inoltre, dal momento che ho seppellito la mia gamba, sono uno dei pochi a poter dire di avere un piede nella fossa, in senso letterale. E trovo divertentissimo il fatto di avere questa fortuna.
Non c'è dubbio, le perdite sono positive. Me lo ha insegnato il cancro, ed è una lezione che può essere trasposta al di fuori della realtà del cancro stesso: ogni giorno subiamo qualche perdita, alcuni importanti, che ci feriscono nel profondo, altri meno gravi, che comunque ci turbano. Non è come perdere un atto, ma la tecnica per superarla è la stessa che ho imparato in ospedale.
Quando perdi qualcosa, convinci di che non stai perdendo, Ma stai guadagnando una perdita. Elaborare il lutto. I passi sono questi :1Vivi completamente con la perdita, sguazzaci dentro
2 soffri la fine infondo. Chiama le persone che hanno che fare con quella perdita, chiedi loro consiglio.
3 piangi (gli ho chi sono i nostri tergicristalli privati e pubblici).
4 individua il beneficio di quella perdita e prenditi il tuo tempo
5 nel giro di pochi giorni ti sentirai meglio, e ti accorgerai di quello che hai guadagnato. Ma ricordati che potresti perdere quello stato d'animo.
Funziona? Ci vuoi scommettere. Io non ho avuto nessuna sindrome dell'arto fantasma (e quando senti ancora la gamba, anche se non celai più). E credo che sia andata così perché, senza saperlo, le ho detto addio talmente bene che se ne andato auguri fantasma.
Prima scoperta del mondo giallo: le perdite sono positive. Non lasciarti mai convincere del contrario. A volte si tratterà di perdite minori altre volte saranno grandi.
Ma se ti abitui A capirle, ad affrontarle, alla fine ti renderai conto che non esistono, in quanto tali.
Ogni perdita è una conquista.👍🏼
STAI LEGGENDO
Braccialetti Rossi
FanfictionIl mondo giallo Se credi nei sogni ,i sogni si creeranno ⭕️ BRACCIALETTI IN ALTO ❤️WATANKA❤️