Di cioccolata calda e fogli strappati

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Ti osservo di nascosto mentre mantengo le nostre dita intrecciate. Sei seduto qui accanto a me e stai ridendo per una battuta di Chicca, ma non stacchi nemmeno per un secondo la mano dalla mia. Ed io mi sento sereno, felice, come non lo sono praticamente da sempre. Mi dai una pienezza che mi fa sentire vivo, che mi conferisce una forza che non ti immagini nemmeno, Manuel.

Perché ti amo.

Perché mi ami.

E mi sento così giusto, Manuel, se mi ami tu. Mi sembra di essere nato per questo, per amare te, per essere amato da te.

Ti osservo e ti sorrido, anche se non mi vedi. Penso che i tuoi occhi un tempo mi guardavano e riflettevano solo astio, incertezza, e oggi non vedo altro che amore, pure quando litighiamo perché non ti faccio copiare nella verifica di matematica.

Ma io lo so che ce la fai da solo, ce la farai sempre con me che ti tengo la mano.

Non è stato bellissimo quando hai letto quel sette rosso in alto a destra? Era tutto tuo, Manuel, ed io ero talmente fiero di te che sono rimasto zitto per un quarto d'ora buono, altrimenti sarei scoppiato a piangere lì, in mezzo a tutti. Il muso che mi hai tenuto per tutto il giorno ne è valsa la pena, se il risultato è stato il sorriso che mi hai fatto quando mi hai piazzato il foglio a pochi centimetri dalla faccia.

Sei sempre così testardo, però ti amo anche per questo, come per tutto il resto delle cose che ti rendono Manuel Ferro, il mio fidanzato.

Che bella parola, Manuel. Non avrei mai pensato di poterti chiamare mio, figuriamoci di aggiungerci accanto fidanzato. Eppure sei qui. Eppure stamattina mi sei saltato addosso da dietro e mi hai mangiato la faccia di baci. Mi hai detto che ti ero mancato da morire, ed è vero, io ti ho risposto che non ci eravamo visti solamente per qualche ora, ma sappiamo entrambi che ho sentito l'ossigeno riempirmi i polmoni solo quando la tua pelle è entrata a contatto con la mia.

È naturale, potrebbe essere considerata una formula chimica.

Ossigeno = pelle di Simone Balestra + pelle di Manuel Ferro.

Se la condividessi con te mi diresti che ho detto una stronzata colossale - il che potrebbe essere vero -, ma lo so che mi guarderesti come mi guardi sempre, perché se arrivo ad inventare una formula per noi due significa che sono veramente innamorato perso.

Mancano cinque minuti alla fine della ricreazione. Ci aspettano due ore entusiasmanti di filosofia, che so bene che passerò a guardare i tuoi occhi che si illuminano quando alzi la mano per intervenire. Mi fai piacere pure la filosofia, Manuel.

Ti sei appena girato verso di me e mi fai un sorriso che fa girare la testa. Il mio si allarga, perché probabilmente ce l'ho stampato in faccia da un bel po'.

Adesso però il tuo si affievolisce.

«Cazzo! Mi so' scordato di comprarti 'a cioccolata!» ti passi una mano sulla fronte e ti tiri indietro i capelli, gli occhi leggermente strabuzzati e le labbra lasciate schiuse. Un giorno ti fotograferò con questa espressione, ma ora ho il cellulare scarico e poi tu odi farti fare le foto in pubblico.

«Non fa niente, Manuel. Se l'avessi voluta sarei andato a prendermela io.» ti accarezzo il dorso della mano col pollice e ci lascio un bacio dolce sopra. Devo resistere all'impulso di strofinarci pure la faccia contro.

«Ma t'a prendo tutte le ricreazioni! Colpa di quella deficiente de Chicca.» la indichi con un gesto veloce della mano libera «Domani te ne compro due pe' famme perdona'.» la tua sembra una promessa serissima, ed io non posso fare a meno di ridere.

Questa premura, questa tenerezza che riservi solo a me, mi fa sentire al centro del mondo, del tuo mondo.

È una sensazione così gratificante.

Di cioccolata calda e fogli strappati - Simuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora