L'oceano in testa
"Credi che un'estate così ci ricapiterà, nel corso della nostra vita?", mi chiese lui all'improvviso.
Eravamo seduti in spiaggia vicino alla riva, le dite dei nostri piedi venivano bagnate da instancabili onde, creavano l'atmosfera perfetta per un bacio, uno di quelli che si vedono nei film.
Quei film che parlano di un amore estivo, la forma di amore più travolgente di tutte, quella che sa di libertà e spensieratezza, di divertimento e di comprensione reciproca. Un amore estivo è destinato a finire con l'inverno alle porte, aspetta solo che si aprano per creare scompiglio e crescita. Oppure si trasforma in qualcosa di più, ti rimane addosso come tutte le altre forme, e cerca di ossessionarti per tutto l'inverno. Ed era quello che speravo io, un amore che si trasformava in qualcos'altro. Forse non era possibile, forse era meglio così. Ma non potrei mai dimenticarlo.
Pensavo a questo, prima che lui mi risvegliasse dai miei pensieri, un momento così romantico occupato da solo parole filosofiche che voleranno nel vento e verranno congelate dalla neve che probabilmente cadrà quest'inverno. Mi girai verso di lui, lo guardai negli occhi e iniziai a parlare fino, a quel momento mi ero limitata ad ascoltare le sue parole che mi sembravano ogni suono più simile alle onde.
"Forse no o forse. Non lo so. Ogni estate è diversa l'una dall'altra. Perché cresciamo noi, crescono le cose attorno a noi, tutto si evolve. Incontriamo altre persone, ed è forse grazie a loro che noi riusciamo ad avere estati speciali, come questa", finì di parlare e tornai a guardare il mare nella sua immensa oscurità.
Sentivo il suo sguardo bruciarmi sulla pelle, non riuscivo a muovermi, quindi decisi di guardare in avanti verso il mare, l'unico che durante tutto l'anno non cambia. Avere una relazione con qualcuno che se ne sarebbe andato prima o poi alla fine dell'estate non era del tutto facile, anzi era straziante. "Vivi il momento" dicevano, ma continui sempre a pensare quando lui o lei se ne andrà perché prima o poi lo farà. Finirà tutto e ci mancherà tutto: la magia, l'aria, il movimento delle onde e la riva dove passavi sere e mattine sdraiata su essa. E così anche quel principio di amore che forse poteva durare, e quindi cominci a piangere e chiederti "Perché non ci siamo incontrati prima?", e ad un certo punto te ne fai una ragione perché non puoi riavvolgere la cinepresa del tempo.
Lui rimane in silenzio per il rispetto dei miei pensieri, li sta ascoltando ed è quello che sente lui, sono gli stessi che pensa. Poi molto lentamente, riprende il discorso con delicatezza come se chiedesse il permesso ai miei pensieri di interromperli, come se bussasse prima di entrare.
"Dici...Dici che...Un'estate così è la cosa più inaspettata che potrebbe mai succederci? Che se non la cogliamo è possibile che non ritorni più?" mi chiese lui, io mi girai a guardarlo. Lo sguardo ripercossi tutto il suo corpo, le gambe incrociate, le braccia dalle vene marcate, la maglietta che tante volte mi ritrovavo stringere mentre ci abbracciavamo, il collo potente nella sua sommità, la bocca che tante volte evitavo con lo sguardo di guardarla per non cadere in tentazione, il naso così simile al mio ma allo stesso tempo più carino e gli occhi. Riflettevo a quello che aveva appena detto dentro ai suoi occhi, era in attesa di una mia risposta. Lo era sempre, perché io ero difficile da capire, da comprendere, da interpretare. Non riuscivo mai a spiegarmi. Lui era sempre in cerca di una mia risposta, di una mia spiegazione, diceva che per come riuscivo a descrivere così bene le sensazioni e gli ipotetici pensieri della gente, non sarebbe stato difficile fare più o meno lo stesso con i miei di pensieri. Diceva che ero una brava ascoltatrice e che comprendevo al meglio le persone, ma che non applicavo queste mie abilità per far sì che quelle poche persone possano aiutarmi. Lui ci azzeccava sempre.
"Dico che ogni estate è speciale, perché fai sì che lo sia per te. Dicono sempre che l'estate è il periodo in cui puoi riflettere senza interruzioni, è il periodo delle possibilità e delle scelte. L'estate è un momento di crescita personale", conclusi io e lui rimase in silenzio segno che era d'accordo. Già.